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Soul.

Voce inglese, abbreviazione di soul music: musica dell'anima. Mus. - Genere di musica popolare degli Afro-Americani che ha le sue radici nello spiritual, nel jazz, nel gospel e nel rythm and blues, del quale rappresenta la principale evoluzione. Nato negli anni Cinquanta ad opera di artisti quali R. Charles e J. Brown, il primo più incline alla melodia, il secondo dallo stile prettamente declamatorio, il s. divenne una sorta di laicizzazione delle tematiche e delle melodie religiose tipiche del gospel e da esso attinse per quanto riguarda gli interpreti, tra i quali si ricordano S. Cooke e A. Franklin. Sulla scia dello stile di J. Brown si misero in luce artisti come R. Thomas e O. Redding. Durante gli anni Sessanta il s. divenne appannaggio quasi esclusivo della Motown, una casa discografica di Detroit che poteva vantare tra i suoi artisti M. Gaye e S. Wonder. Quello fu il decennio dei gruppi (The Supremes, Jackson 5, The Temptations, The Commodores, ecc.) e, per alcuni, dell'impegno politico che avvicinò la produzione musicale alle ragioni della protesta nera dando vita a un ibrido denominato s. jazz. Gli anni Settanta e Ottanta videro il s. evolversi in due sensi, diventando sempre più commerciale e ponendosi alla base di quella che sarebbe stata definita disco music (in questo senso grande successo ebbero i cantanti provenienti proprio dai gruppi della Motown in auge nel decennio precedente: D. Ross delle Supremes, M. Jackson dei Jackson 5, L. Richie dei Commodores), ma anche maturando in senso qualitativo, cercando raffinatezze e sofisticate contaminazioni stilistiche che avrebbero fatto di A. Jarreau e G. Benson interpreti ideali. Durante gli anni Novanta la musica s. perse ogni peculiare caratterizzazione, surclassata in questo da nuove realtà musicali, prima tra tutte quella del rap.