Centro in provincia di Napoli, 49 km a Sud-Est del
capoluogo; è situato a 50 m s/m., sul versante nord-occidentale della
penisola omonima, su un alto terrazzo tufaceo a strapiombo sul mare. 15.659 ab.
CAP 80067. • Econ. - La maggiore risorsa economica è costituita dal
turismo. Fiorenti sono anche l'artigianato (lavorazione dei merletti e del legno
intarsiato) e l'agricoltura (aranci e ulivi). • St. - Fondata dai Greci,
fu dominio degli Etruschi e poi (dal 220 a.C.) degli Osci. In epoca romana
ospitò una colonia di Silla e, quindi, uno stanziamento di veterani di
Ottaviano, affermandosi, infine, in età imperiale come apprezzato luogo
di villeggiatura. Dal 420 d.C. divenne sede vescovile. Dopo essere stata
possedimento dei Goti e dei Bizantini, nel VII sec. si costituì a ducato
autonomo e tale rimase (eccetto una breve parentesi nell'XI sec. sotto Guido,
fratello del principe di Salerno Guaimaro) fino al 1137, allorché fu
assorbita nel Regno normanno. Seguì quindi le sorti del Regno di Napoli.
• Archeol. - Alcune tombe e i resti delle mura e di una porta sono le
uniche testimonianze conservate della città greca, mentre dell'età
romana rimangono lungo il litorale rovine di alcune ville: di Agrippa Postumo,
della Punta Campanella e della Punta di Massa. • Arte - In città
spiccano il duomo (rifatto nel XV sec., con un portale marmoreo del 1479), la
chiesa di Sant'Antonino (XIV sec., con un portale dell'XI sec.), il chiostro di
San Francesco (XIV sec.) e la loggia nota come Sedile Dominova (secc. XIV-XV,
con cupola barocca). La villa Correale ospita il museo omonimo, ove è
conservata la cosiddetta
Base di S., una base di altare di età
imperiale, nonché frammenti marmorei classici, quadri della scuola
napoletana del XVII sec. e porcellane di Capodimonte.