La voce femminile, o bianca, più acuta. Si
estende di norma su due ottave, comprese tra il do
3 e il
do
5, riuscendo tuttavia a raggiungere, in basso, il si² e, in
alto, persino il fa
5 o note addirittura più acute. Per le
caratteristiche espressive e tecniche si distinguono:
s. leggero (detto
anche
di agilità o
di coloratura), più acuto e
virtuosistico
(per esempio, la Regina della notte nel
Flauto
magico di Mozart);
s. lirico, dotato di ampia cantabilità
nella zona medio-alta del registro (Desdemona in
Otello di Verdi, Elsa in
Lohengrin di Wagner); s.
drammatico,
praticante la zona
più grave del registro, caratterizzato da timbro scuro e vigore vocale
(Aida nell'opera omonima di Verdi, Turandot nell'opera omonima di Puccini).
Dalla combinazione di peculiarità proprie di questi tre tipi fondamentali
o dalle esigenze richieste da determinati autori o particolari scuole
operistiche, derivano ulteriori distinzioni, quali
s. lirico-drammatico
(
o lirico spinto),
s. drammatico d'agilità,
s. verdiano,
s. verista, ecc. Dall'Ottocento la voce di
s.
è quasi esclusivamente appannaggio femminile, ma nel Cinquecento, e fino
al Settecento, tale registro, nonché i corrispondenti ruoli teatrali,
poteva essere sostenuto da uomini,
falsettisti o
sopranisti
(castrati), la cui voce aveva la stessa estensione del
s. femminile.
║ Cantante o cantore dotato di voce di
s. Per quanto si tratti di
un sostantivo maschile, viene usato normalmente al femminile:
Maria Malibran
è stata una famosa s. ║ Con funzione di attributo, designa il
tipo di strumento musicale che, all'interno della sua famiglia, produce i suoni
più acuti e il cui registro corrisponde approssimativamente a quello
della voce del
s.:
sassofono s. ║
Chiave di s.:
chiave di do posta sulla prima linea inferiore del pentagramma, utilizzata,
soprattutto nella didattica, per le parti di
s.