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Sonoro.

Che dà suono, che risuona. ║ Ricco di vibrazione, risonante: una voce forte e s. ║ Fig. - Rumoroso, risonante per la forza e l'energia impiegata: un s. ceffone. • Fis. - Che è sede di vibrazioni acustiche. ║ Corpo s.: corpo elastico che vibra in modo tale da trasmettere al mezzo circostante onde elastiche longitudinali di frequenza udibile (tra 16 e 20.000 Hz). ║ Onde s.: onde mediante le quali avviene la propagazione del suono. ║ Coda s.: termine utilizzato in acustica architettonica per indicare la quantità di strascico s. prodotto da un suono. ║ Campo s.: regione ove hanno luogo le vibrazioni s. • Ling. - Di suono articolato con l'ausilio delle corde vocali; si contrappone al suono sordo. • Cin. - Film s.: film nel quale alle immagini si accompagna un supporto s. (musica, suoni, parole, rumori, ecc.) in perfetta sincronia con le immagini stesse. ║ Colonna s.: striscia posta a lato delle pellicole cinematografiche sulla quale vengono registrati il suono e le parole. La registrazione della colonna s. viene realizzata con due diversi sistemi, della registrazione magnetica e della registrazione ottica. La registrazione magnetica viene normalmente effettuata su uno strato di materiale magnetico (ferromagnetico) fuso direttamente sulla pellicola stessa che viene utilizzata come supporto; più raramente la registrazione viene eseguita su di un nastro magnetico separato che in un secondo tempo viene incollato lungo il margine della pellicola cinematografica. La registrazione ottica, realizzata con procedimenti fotografici, si distingue in: registrazione a densità variabile, quando si avvale delle differenze di densità dell'annerimento fotografico; registrazione ad area variabile, nella quale la traccia relativa ai suoni si presenta come una curva modulata. Per realizzare la sonorizzazione di tipo ottico occorre che la pellicola sia espressamente preparata ad accogliere i vari suoni trasformati in radiazioni capaci di impressionare direttamente lo strato (una o più strisce laterali) sensibilizzato. La registrazione dei suoni si ottiene modulando in intensità, con il segnale elettrico proveniente dal microfono, un fascio luminoso che a sua volta impressiona la striscia della pellicola riservata alla registrazione, così da provocare, attraverso le variazioni istantanee del suono da registrare, tracce più o meno trasparenti sulla striscia sensibile. Nella riproduzione dei suoni il flusso luminoso (più o meno intenso in rapporto alla trasparenza della traccia) viene trasformato in segnali elettrici ottenuti facendo scorrere la pellicola tra una cellula fotoelettrica (o apparecchio equivalente fotosensibile) e una sorgente luminosa alla stessa velocità con cui si è fatta la registrazione. Secondo le tecniche più moderne, la registrazione della colonna s. non viene effettuata contemporaneamente per tutti i tipi di suono. Normalmente si impiegano tre diverse colonne, per il parlato, per la musica e per i rumori di fondo; in seguito, nella cosiddetta fase di montaggio, le tre colonne vengono fuse (operazione di missaggio) con procedimento di unificazione dei vari effetti s. Quando il s. viene registrato direttamente dal vivo (ad esempio nei film girati in presa diretta), la registrazione così ottenuta è utilizzata esclusivamente come colonna guida per la sincronizzazione del doppiaggio (V.), cioè di una nuova registrazione del parlato eseguita in locali appositamente attrezzati e fonicamente isolati, così da evitare tutte le imperfezioni della colonna preliminare dovute a rumori esterni indesiderati. Tutte le operazioni di trasferimento dei suoni, delle voci e dei rumori eseguite durante il missaggio avvengono da nastro magnetico a nastro magnetico; soltanto la colonna s. definitiva viene riversata mediante il sistema di registrazione ottica sulla pellicola del film. La stessa colonna guida viene utilizzata, con procedimenti simili, anche per sincronizzare il film in altre lingue. Generalmente la colonna s. viene registrata dopo che il film è stato girato; tuttavia, in certi casi - per i film musicali, con balletti, con canto e orchestra (tale procedimento, in uso anche per le produzioni televisive, viene chiamato play back) -, viene registrata prima della realizzazione del film, in modo che le immagini si adattino perfettamente al contenuto s. della colonna stessa. Onde ottenere, nel missaggio delle colonne s., una sincronizzazione perfetta fra l'azione e la parte s., si fa ricorso ad alcuni segnali acustici d'orientamento. Il principale di essi è il ciak, ottenuto con l'ausilio di una tavoletta a cerniera sulla quale appaiono i dati relativi a ciascuna inquadratura del film (nomi, numeri, ecc.); quando ha inizio la ripresa di una determinata scena il ciak viene fotografato dalle macchine da presa contemporaneamente alla registrazione del particolare rumore prodotto dallo sbattere della tavoletta. Il secondo segnale è il bip, un effetto acustico dalla frequenza di 1.000 periodi al secondo registrato sulla lunghezza di 2 cm di pellicola; il terzo è detto start e appare sulle code delle bobine al termine della ripresa. Quando il film viene proiettato su schermi panoramici, la colonna s. non è unita alla pellicola ma separata da essa; talvolta le colonne s. possono essere anche più di una per ottenere un effetto di tipo stereofonico o audio tridimensionale (Dolby Surround System). ║ Viene estensivamente detto colonna s. anche l'apparato musicale che fa da commento al film. ║ Cinema s.: tipo di cinema che produce film s., in contrapposizione a cinema muto. Subito dopo l'avvento del cinematografo vennero iniziati esperimenti per unire la voce alle immagini: nel 1889 W.K.L. Dickson, assistente di Th.A. Edison, riuscì a sincronizzare il suono alla proiezione di un'immagine sullo schermo; nel 1896-98 fu brevettato il Graphophonoscope di A. Baron, un sistema di registrazione a riproduzione simultanea di immagini e suoni; nel 1900 H. Joly brevettò un movimento sincronico tra suono e immagine. Nel 1902 ci fu la presentazione di un'effigie parlante in sincronismo che l'industriale francese Léon Gaumont aveva realizzato tramite l'accoppiamento meccanico tra un fonografo Edison a cilindro di cera e una macchina da proiezione; nello stesso anno Gaumont costruì il Chronophone a registrazione elettrica e nel 1918 brevettò un riproduttore elettromagnetico di incisioni fonografiche che sarebbe stato in seguito chiamato pick-up. Tra il 1919 e il 1923 venne messo a punto il procedimento Tri-Ergon che permise, nel 1925, di presentare il discorso filmato s. del cancelliere Stresemann a Berlino. Il 23 ottobre 1927 i fratelli Warner riuscirono, grazie all'ausilio del sistema Vitaphone, creato nel 1924 e utilizzante un riproduttore elettromagnetico, a produrre il primo autentico film s.: Il cantante di jazz, di A. Crosland. Nello stesso periodo si andava perfezionando il sistema Movietone, basato sulla registrazione fotografica delle vibrazioni acustiche. Il primo film sonorizzato distribuito in Italia fu La canzone dell'amore (1930) di G. Righelli; l'anno prima era stato realizzato Resurrezione, di A. Blasetti, che sarebbe stato presentato nel 1931.