Stato fisiologico di sospensione delle attività
psichiche superiori e dell'iniziativa motoria
. ║
Prendere
s.: addormentarsi. ║
Riprendere s.: riaddormentarsi dopo
essersi, o essere stato, svegliato. ║
Essere nel primo s. o
nel
più bello del s.: essere nelle prime ore dal momento in cui ci si
è addormentati, quando il
s. è più profondo. ║
Fare tutto un s.: dormire dalla sera alla mattina senza svegliarsi mai.
║
Rubare tempo al s. o
perdere il s.: dormire meno di quanto
sarebbe necessario. ║ Fig. -
Dormire s. tranquilli: vivere in
tranquillità. ║ Senso di torpore, di inerzia o pesantezza che
induce al
s.:
in questi giorni ho sempre s. ║
Essere
morto di s.: avere molto
s. ║ Fig. -
Far venire
s.: essere causa di noia. ║ Fig. - Calma, silenzio tipici di quando
ogni attività o forma di vita esteriore viene cessata:
il paese era
immerso nel s. ║ Fig. -
L'ultimo s. o
il s. eterno: la
morte. • Fisiol. - Condizione temporanea e periodica di sospensione della
coscienza e della volontà, nonché dell'integrazione dell'individuo
con l'ambiente circostante. La durata del
s. è estremamente
variabile in relazione alla specie animale e all'età: è maggiore
nei carnivori che negli erbivori e nell'uomo varia dalle 18 ÷ 20 ore al
giorno del neonato alle 5 ÷ 7 ore dell'anziano. Caratterizzano lo stato di
s. particolari modificazioni funzionali, quali la diminuzione del
metabolismo energetico, la riduzione del tono muscolare, della frequenza del
battito cardiaco, della velocità del circolo, della pressione arteriosa,
della ventilazione polmonare. All'alternanza dello stato di veglia e di quello
di
s. provvedono due distinti sistemi, attivante e disattivante,
collocati nel tronco encefalico e deputati alla stimolazione elettrochimica di
gruppi di neuroni mediante processi di inibizione reciproca. Durante il
s. l'attività cerebrale non è uniforme, ma si svolge
secondo due fasi che si avvicendano ripetutamente, dette di
s.
sincronizzato (o
lento) e di
s. desincronizzato (o
paradosso o
fase REM), caratterizzate da un differente tracciato
encefalografico: nella prima si osserva una progressiva sincronizzazione del
tracciato che esprime un graduale approfondimento del
s. e una
progressiva diminuzione del tono muscolare; nella seconda il
s. raggiunge
la massima profondità nonostante il tracciato encefalografico sia analogo
a quello della veglia. L'interpretazione del significato fisiologico del
s. è controversa. La teoria che il
s. corrisponda a una
fase di ristoro è smentita dalla certezza che il cervello continua a
lavorare, benché in modo diverso; l'unica funzione che si attenua o
scompare del tutto è se mai la coscienza. In base all'ipotesi a tutt'oggi
più accreditata, nel
s. avviene il completamento delle
attività impostate durante la veglia, come il consolidamento delle tracce
mnemoniche, l'eliminazione di quelle superflue e la rielaborazione del materiale
accumulato durante la veglia. ║
Il sogno: si presenta nel corso del
s. con costanza e fissità, per 4 ÷ 6 volte, a distanza di 90
÷ 100 min e per una durata media di 20 ÷ 30 min ogni volta. In totale,
dunque il sogno occupa il 20% del
s. totale ed è caratterizzato da
uno stato di accentuata esaltazione funzionale, accompagnata tuttavia a una
diminuzione di capacità responsiva alle stimolazioni esterne e a un
blocco della motricità (V. SOGNO). •
Med. -
Disturbi del s.: espressione con cui si indicano il difetto di
s. (insonnia), l'eccesso di
s. (ipersonnia) e vari disturbi
intrinseci al
s. (dissonnia). ║
Insonnia: in questo gruppo
rientrano il
mioclono notturno, consistente in una serie di scosse
muscolari, soprattutto degli arti inferiori, tali da disturbare il
s.;
l'
apnea del s., ossia una serie ripetuta di pause respiratorie che
provocano altrettanti risvegli; l'
insonnia farmaco-dipendente, provocata
dall'uso abituale di farmaci ipnotici inizialmente assunti per combatterla. Un
tipo particolare di insonnia, grave e a carattere progressivo, è quella
detta
familiare fatale (IFF). Malattia ereditaria, insorge, in genere,
dopo i 30 anni e provoca lesioni neurali con danno localizzato nei nuclei
anteriore e dorso mediale del talamo, conseguente stato di attivazione costante
dell'ipotalamo e perdita dell'equilibrio funzionale dell'asse
ipotalamo-talamico. In un arco di tempo compreso fra i pochi mesi e i tre anni,
può condurre a danni neurologici complessi, fino al coma e alla morte.
║
Ipersonnia:
la più comune forma di ipersonnia
è la
sindrome narcolettica, che si manifesta con attacchi
irresistibili di
s. durante il giorno, o con perdite improvvise del tono
muscolare (in corrispondenza solitamente di emozioni come rabbia, sorpresa o
riso), o con temporanea incapacità di muoversi al momento del risveglio o
dell'addormentamento, o con esperienze pseudoallucinatorie nel passaggio dalla
veglia al
s. o viceversa. ║
Dissonnia:
comprende
tutti quei fenomeni comportamentali che sono inappropriati allo stato di
s. e che si manifestano principalmente nel corso della fase REM
(sonnambulismo, enuresi, sonniloquio, incubi, bruxismo). Anche se questi
disturbi, per lo più di natura emotiva, scompaiono in genere con la
pubertà, è di estrema importanza attuare tempestivamente
interventi diagnostici e terapeutici sia sul versante fisiologico sia su quello
psicologico per evitare la degenerazione in patologie o farmaco-dipendenze di
difficile soluzione. ║
Malattia del s.: malattia endemica tipica
dell'Africa equatoriale. È causata dal
Trypanosoma gambiense o
Trypanosoma rhodesiense e viene trasmessa da alcune specie di mosche
(
Glossina morsitans e
Glossina palpalis). La sintomatologia, che
solitamente insorge dopo un periodo di incubazione di due-tre settimane (in
taluni casi tale periodo può protrarsi anche per alcuni anni), è
caratterizzata inizialmente da febbre, adenopatia e eruzioni cutanee e quindi,
quando i tripanosomi si introducono nell'asse cerebro-spinale, da vari disturbi
nervosi (tremori, cefalea, mancata coordinazione dei movimenti) e soprattutto da
apatia e sonnolenza. Se non viene curata tempestivamente, per lo più con
preparati arsenicali o antibiotici, può condurre anche alla morte.
║
Terapia del s.: metodo curativo che consiste nell'induzione di
prolungati periodi di
s. Introdotta per la prima volta da G. Epifanio nel
1911, nel 1922 venne ripresa dallo psichiatra J. Kläsi e in seguito anche
da J.P. Pavlov. È stata utilizzata con successo nella cura delle
psiconevrosi. • Bot. -
Posizione di s.: quella che alcuni organi
delle piante (foglie, foglioline, petali) assumono durante la notte, piegandosi
verso il basso invece di mantenersi in posizione orizzontale come sono durante
il giorno (
posizione di veglia). • St. delle rel. - Laddove il
s. è divenuto oggetto di attenzione religiosa, due sono i fattori
che determinano la sua valutazione: la somiglianza del
s. con la morte e
il fatto che
s. e veglia si alternano come la notte e il giorno. Nella
mitologia greca il
S. (
Hýpnos) è fratello gemello di
Thànathos, la morte, entrambi figli della Notte e dell'Erebo.