Film sovietico del 1972, diretto da A. Tarkovskij.
Interpreti principali: N. Bondarčuk, D. Banionis, J. Jarvet, N. Grin'ko, V.
Dvoržeckij. Kris Kelvin (Banionis), scienziato inviato sulla base orbitante
intorno al pianeta Solaris per indagare su quanto di strano vi sta accadendo,
scopre l'esistenza di radiazioni in grado di materializzare desideri e paure
dell'equipaggio della base stessa. Ne sarà soggetto Kris stesso,
attraverso il quale prenderà vita un simulacro di Chari (Bondarčuk),
sua vecchia fidanzata suicidatasi anni prima. Sceneggiato dallo stesso regista,
insieme a Fridrih Goronštejn, il film trae diretta ispirazione dall'omonimo
romanzo dello scrittore polacco S. Lem, pubblicato nel 1961, distaccandosene
però per quanto riguarda la prospettiva d'analisi, non più
orientata verso i misteri dell'Universo ma piuttosto interessata a scandagliare
l'ignoto che è nell'uomo stesso. Purtroppo la versione italiana del film,
tagliata di 50 minuti rispetto all'originale, non riesce a rendere appieno lo
stile lirico e la sobria e ricercata armonia che Tarkovskij era riuscito a
infondervi. Nel 2003 il regista S. Soderbergh diresse G. Clooney nel remake di
S..
Più corretto sarebbe parlare di secondo adattamento che non di remake, tanto Soderbergh ha deviato
dal maestro russo scrivendo e dirigendo un melodramma nello Spazio molto glamour, più languido che inquietante.