Tecnica di misurazione e di analisi delle
forme di relazione sociale. La
s. lavora su gruppi costituiti da non
più di 30 persone e si serve di questionari, detti
test
sociometrici, che richiedono a ogni membro del gruppo di esprimere un
giudizio su ciascuno degli altri membri. Le risposte ottenute vengono
rappresentate graficamente in un
sociogramma, da cui traspaiono con
chiarezza elementi quali gli equilibri dei rapporti instauratisi, la presenza di
figure centrali e marginalizzate, la formazione di sottogruppi, ecc. Scopo della
s. è quello di elaborare modelli di programmazione
dell'organizzazione del lavoro. • Encicl. - Il termine
s. si deve
allo psichiatra austriaco, allievo di Freud, J.L. Moreno, che definì la
s. come quella parte della sociologia che studia le relazioni degli
organismi umani tra loro. Egli elaborò il concetto di “atomo
sociale”, intendendo con questa espressione un nodo di relazioni
reciproche di cui ogni individuo rappresenta il centro focale. Dal momento che
le relazioni che interessano i singoli possono essere di attrazione, di
repulsione o di indifferenza, in ogni gruppo occorre distinguere tre gruppi di
persone: quelli preferiti dai più, che si presentano come
leader;
gli
isolati, circondati dall'indifferenza generale; i
respinti o
reietti, ovvero quelli rifiutati dai più. Moreno individuò
come specifico intento della
s. l'armonizzazione della vita sociale a
ogni livello e la manifestazione delle aspirazioni spontanee dei singoli e della
collettività.