Originariamente, l'analisi dell'istituzione
psichiatrica, in quanto struttura sociale che deve trarre dall'osservazione
degli individui all'interno del gruppo elementi per migliorarne la
funzionalità terapeutica. ║ Successivamente qualunque procedimento
di analisi che si occupi delle strutture organizzative istituzionali e delle
loro dinamiche. • Encicl. - All'inizio degli anni Quaranta, in Inghilterra
e in Francia il regime custodialistico psichiatrico venne progressivamente
liberalizzato. Parallelamente, si assistette a una nuova considerazione dei
fattori sociali, sia nell'eziologia della malattia sia nella descrizione
psicopatologica; fu così che nacque una nuova scienza, in seguito
definita
psichiatria sociale o
sociopsichiatria. Nello stesso
periodo cominciò in Francia un movimento di psichiatria, detta
istituzionale, il cui fine era quello di condurre la psicoanalisi in seno
all'istituzione. A partire dalla seconda metà degli anni Settanta, in
Inghilterra e in Italia prese corpo il movimento dell'antipsichiatria, che
portò avanti una severa critica del sistema sociale volta a rivelare le
contraddizioni insite in esso come insieme dei rapporti di produzione. In
seguito, in Francia si sviluppò una corrente socioanalitica che si
contrapponeva al movimento antipsichiatrico, sia per l'ambito di intervento sia
per il ruolo degli operatori: non si trattava, infatti, di psichiatri che
prestavano servizio nelle organizzazioni terapeutiche, ma di sociologi e
psicologi impegnati quali consulenti di organizzazioni scolastiche, aziende,
ecc.