(in turco
Izmir). Città (2.250.149
ab.) della Turchia e capoluogo della provincia omonima (12.263 kmq; 3.387.908
ab.); è situata sul Mar Egeo, fra le penisole di Foces e di Clazomene, al
termine del golfo omonimo. • Econ. - La posizione di
S., in
prossimità della valle del Gediz, contribuì fin da epoche remote a
rendere la città un centro commerciale di primaria importanza.
Attualmente il traffico portuale si basa sull'esportazione dei prodotti agricoli
della regione (tabacco, cotone, ortaggi) e sull'importazione di manufatti,
zucchero, carbone e legname; una fiera internazionale annuale contribuisce,
inoltre, ad accrescere l'attività commerciale della regione. L'industria
è attiva nei settori metalmeccanico, cantieristico, peltrolchimico,
alimentare e dell'abbigliamento. Il turismo è fiorente, anche per la
vicinanza dei centri archeologici di Efeso e Pergamo.
S. svolge un
importante ruolo culturale, come testimoniano il museo archeologico,
l'università e vari istituti d'arte. • St. - Colonia ionica
già nel VII sec. a.C.,
S. sorgeva a circa 4 km dal luogo della
città attuale. Secondo la tradizione fu la patria del poeta Omero.
Distrutta dai Lidi nel VI sec. a.C., venne ricostruita soltanto due secoli
più tardi a opera di Alessandro Magno nel sito della città
moderna. Sotto i Seleucidi fu autonoma, per allearsi in seguito con il Regno di
Pergamo (228 a.C.) e con i Romani, che le concessero l'indipendenza nel 189
a.C.; prima del 59 a.C., tuttavia, la città divenne stipendiaria della
provincia d'Asia. Durante l'epoca imperiale godette di grande floridezza e fu
uno dei primi centri cristiani. Fu poi possedimento bizantino fino alla fine
dell'XI sec. Nel 1071, dopo ripetuti attacchi da parte degli Arabi,
S.
venne espugnata da Sulaimān ibn Qutlumish, fondatore del sultanato di
Rūm. Alla morte di quest'ultimo (1804), gli successe Tzachas, che fece
della città il centro di uno Stato indipendente costituito da Focea,
Clazomene, Mitilene, Chio, Samo e Rodi. I Genovesi la tennero dal 1261 al 1330 e
i Cavalieri di San Giovanni dal 1344 al 1402. Nel 1417 tornò nuovamente
in mano ai Turchi che ne ebbero il possesso definitivo salvo la breve parentesi
1919-22, quando fu occupata dalla Grecia per decisione della Conferenza di
Versailles e posta sotto amministrazione greca in seguito al Trattato di
Sèvres. Fu Mustafa Kemal a sconfiggere i Greci nel 1922 e ad affermare la
sovranità turca sulla città, ufficialmente riconosciuta due anni
più tardi con il Trattato di Losanna. Sotto il controllo della
Società delle Nazioni seguì lo scambio delle rispettive minoranze
etniche fra Grecia e Turchia. • Arte - Della città più
antica è rimasto ben poco: un tratto di mura ciclopiche e tombe a tumulo
non greche per l'età arcaica; resti del teatro, dello stadio, di
un'agorà colonnata, di una basilica a tre navate per l'età
ellenistico-romana. All'interno del museo, eretto nel 1927, si trovano
importanti resti archeologici. • Artig. -
Tappeti di S.: tappeti di
lana alta, dai disegni larghi, a motivi floreali, e dai fondi verdi, rossi o
azzurri, che un tempo venivano prodotti nella città di
S. Con la
successiva produzione industriale, iniziata nella seconda metà del XIX
sec., la lavorazione dei tappeti divenne via via più scadente. •
Zool. -
Fico di S.: varietà di fico, originaria della regione di
S. e attualmente coltivata in molti Paesi. Il frutto ha una
caratteristica forma a trottola ed è di colore verde o giallo; la buccia
è ruvida e la polpa bianca e molto dolce. Può essere consumato sia
fresco sia secco.
Smirne (Turchia): rovine dell'agorà romana