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Slèsia.

Regione storica (50.000 kmq) dell'Europa centrale. La maggior del territorio si trova ai confini dell'attuale Polonia (Bassa S. e parte dell'Alta S.), con parti piccole in Repubblica Ceca (parte rimanente dell'Alta S.) e Germania (città di Görlitz e distretto della Bassa Slesia Alta Lusazia in Sassonia). Città principali: Opole, Ostrava, Katowice, Zabrze, Bytom, Gliwice, Chorzów e Sosnowiec. • Geogr. - La S. è priva di confini naturali ben delineati. Si estende per la maggior parte nell'alto bacino dell'Oder e in misura minore in quello della Vistola e comprende il versante settentrionale dei Sudeti e quello nord-occidentale dei Beschidi, la regione pedemontana sottostante e un vasto lembo del bassopiano polacco. Il clima è di tipo continentale, con inverni freddi e ventosi ed estati calde e povere di precipitazioni. • Econ. - L'economia si basa principalmente sullo sfruttamento dei giacimenti carboniferi, di cui è ricca l'Alta S. polacca; numerose sono anche le miniere di piombo, zinco e lignite. L'industria, attiva in campo tessile e chimico, è fiorente nei settori siderurgico e metallurgico, legati allo sfruttamento delle risorse minerarie. L'agricoltura (patate, cereali, barbabietole da zucchero) è sviluppata nella Bassa S. • St. - Nel corso dell'XI sec., poco dopo la cristianizzazione, la S. fu devastata dalle continue lotte fra Tedeschi, Polacchi e Cechi. Nel XIII sec., nelle condizioni di frazionamento feudale, ebbe inizio il processo di germanizzazione. Mentre la Boemia e la Polonia cercavano di imporre la propria sovranità sulla S., i diversi duchi slesiani si appoggiarono di volta in volta ai maggiori Stati limitrofi finché, all'inizio del XIV sec., la Boemia riuscì ad affermare la propria supremazia. Durante le guerre di religione combattute contro gli hussiti, la S. venne gravemente danneggiata, passando in seguito sotto il controllo dell'Ungheria, della Boemia e quindi degli Asburgo (1526). La guerra dei Trent'anni (1618-48) vide la S. schierata a favore della Riforma, benché i ripetuti scontri fra le truppe dei protestanti svedesi e l'esercito cattolico avessero provocato gravi danni alla regione. Con la Pace di Vestfalia la S. divenne dominio austriaco, per passare poi ai Prussiani (a eccezione di Troppau e Teschen, che costituirono la S. austriaca) dopo la guerra di Successione austriaca (XVIII sec.). Fu questo il periodo di maggior sviluppo industriale e minerario. Al termine della prima guerra mondiale la S. austriaca venne assegnata al neonato Stato cecoslovacco (nel 1920, però, la zona di Teschen fu ripartita fra la Cecoslovacchia e la Polonia); quanto all'Alta S., appartenente alla Germania, il Trattato di Versailles stabilì che la regione di Hultschin e di una parte di quella di Breslavia venissero cedute rispettivamente alla Cecoslovacchia e alla Polonia, rimettendo a un plebiscito il destino del restante territorio. La consultazione popolare ebbe luogo il 20 marzo 1921 e decise il trasferimento alla Germania delle regioni contestate; nel maggio, tuttavia, gruppi di Polacchi insorsero e occuparono le zone della regione a maggioranza polacca. La questione venne risolta soltanto nel medesimo anno per intervento della Società delle Nazioni, che decise di restituire alla Polonia un terzo dell'Alta S. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la Cecoslovacchia mantenne la S. austriaca, mentre la Polonia ottenne il diritto di annettere al proprio territorio anche l'Alta S. che, fino ad allora, era rimasta dominio tedesco. Dopo il 1945, in seguito all'espulsione dei Tedeschi dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia, la composizione etnica della S. ha subito profonde modificazioni.