Movimento filosofico, politico e letterario nato
in Russia nel XIX sec., in contrapposizione alla corrente occidentalista
(V. OCCIDENTALISMO). Pur nella varietà
delle posizioni e delle correnti, lo
S. mirava alla riscoperta e alla
valorizzazione delle antiche tradizioni e istituzioni russe (la chiesa
ortodossa, la devozione divina allo zar, il mir), l'allontanamento dalle quali
avrebbe determinato, secondo i seguaci di tale corrente, la crisi sociale e
politica della Russia del XIX sec. Le radici dello
S. sono da ricercarsi
nel Romanticismo (la riscoperta delle nazionalità, la critica della
società moderna) e nelle critiche conservatrici nei confronti
dell'occidentalismo che si richiamava alle riforme di Pietro il Grande e
Caterina II. Inizialmente diffidente verso lo
S., il Governo russo
sfruttò in seguito le idee del movimento giustificando così una
politica repressiva e reazionaria sostenuta all'epoca dello zar Alessandro II
(1855-81). I principali rappresentanti dello
S. furono i fratelli I.V. e
P.V. Kireevskij, A.S. Chomjakov, Ju.F. Samarin, i fratelli K.S. e I.S. Aksakov
e, successivamente, N.Ja. Danilevskij e K.N. Leont'ev.