Capitale (444.299 ab.), della Macedonia, situata sulle
rive del Vadar, al centro della conca omonima, sulla direttrice principale del
traffico tra la pianura ungherese e il Mare Egeo. • Econ. - Colpita nel
1963 da un violento terremoto che la rase quasi completamente al suolo, fu
ricostruita secondo un piano urbanistico moderno e con criteri antisismici,
divenendo in breve tempo importante centro industriale (industrie chimiche,
meccaniche, metalmeccaniche, alimentari, del legno, della ceramica, del vetro).
• St. - Di probabile origine illirica,
S. fu centro principale
dell'antica regione della Dardania. L'insediamento originale sorgeva circa 6 km
a Nord-Ovest della moderna città. In età flaviana divenne colonia
di veterani romani. Nel 518 fu distrutta da un terremoto ma venne fatta
ricostruire da Giustiniano che la chiamò
Iustiniana prima, e che
la elevò, nel 535, a sede di archidiocesi. Nel VII sec. fu occupata dagli
Slavi e nel XIII sec. fu inglobata nel Regno di Serbia con Milutin (1282-1321).
Dal 1395 al 1912 fu dominata dai Turchi, subendo, nel 1689, la quasi totale
distruzione da parte degli Austriaci. Nel 1913 fu attribuita alla Serbia,
restando però oggetto del contendere con i Bulgari che, nel 1915, la
occuparono. Nel 1918 entrò a far parte della Jugoslavia, nella quale
rimase, salvo un intervallo di quattro anni (1941-45) durante il quale
tornò in mano bulgara, fino al 1991, quando la Macedonia, della quale era
divenuta capitale nel 1945, si proclamò indipendente. Nel 2001 la capitale macedone
fu teatro di scontri tra guerriglieri albanesi e l'esercito macedone. • Arte -
Nonostante i terremoti e le invasioni, alcune vestigia del passato sono ancora
visibili. Di epoca giustiniana è il grande acquedotto a 55 grandi archi,
mentre alla tarda antichità apparterrebbe la roccaforte. Importanti anche
le moschee di Murad Pascià, di Gazi-Isa-Beg e di Mustafà
Pascià, tutte risalenti al XV sec., la chiesa di San Severo, innalzata
dagli Austriaci nel 1689, e il bazar Kursunlija-Han. Nei pressi della
città sorgono monasteri di origine bizantina (ricchi di affreschi coevi),
tra i quali si ricordano quelli trecenteschi di San Marco e di San Nikita e
quello di San Pantelejom, sorto nel 1164 nel villaggio di
Nerezi.