In ambito scientifico, ciò che viene studiato
come un tutto unico pur essendo composto da singole unità reciprocamente
connesse e intercambiabili. ║ Insieme di strumenti, meccanismi o elementi
strutturali che, riuniti in un complesso organico, perseguono determinati fini
scientifici o tecnici:
s. di tiranti. ║ Insieme di enti astratti
tra loro collegati da rapporti non necessariamente di interdipendenza:
il s.
dei prezzi. ║ Insieme di elementi concettuali in rapporto tra loro con
comune finalità:
s. di unità di misura. ║ Insieme di
elementi disposti secondo criteri specifici a scopo di classificazione o
ordinamento:
s. periodico degli elementi. ║ Insieme di nozioni,
idee, teorie e principi connessi tra loro secondo un determinato principio
unificatore:
s. aristotelico. ║ Modo in cui è organizzata
una parte della vita di un gruppo, sia esso una società, una Nazione,
un'istituzione. ║
S. economico:
insieme dei principi
fondamentali sui quali ruota la vita economica di uno Stato. ║
S.
finanziario: insieme dei criteri che regolano l'attività finanziaria
di uno Stato. ║
S. giuridico: insieme di norme collegate
gerarchicamente le une alle altre per le quali, in caso di contrasto, dalle
più autorevoli (ad esempio le leggi) dipendono quelle di grado inferiore
(ad esempio i regolamenti). ║
S. fiscale o
tributario:
insieme dei criteri per la distribuzione dell'onere fiscale collettivo tra i
singoli contribuenti o anche insieme dei tributi esistenti in uno Stato. ║
S. scolastico: insieme delle istituzioni scolastiche presenti in una
determinata società. ║ Metodo regolare e ordinato di condotta:
un s. di vita accettabile. ║ Nel linguaggio familiare, modo,
maniera:
ma che s. è questo! ║ In modo assoluto,
il
s.: insieme delle istituzioni e delle strutture sociali, culturali,
politiche, ecc. caratterizzanti una collettività in un determinato
momento storico. • Astron. - Insieme di corpi celesti appartenenti a un
complesso costituito in modo organico e finito:
s. solare. • Anat.
- Insieme di strutture e organi dalla comune funzione specifica. Il termine
è spesso usato come sinonimo di
apparato
(V.):
s. respiratorio. • Geol. -
Insieme di strati sedimentari aventi origine comune in un periodo geologico:
s. cretaceo. • Mar. -
S. velico: insieme
dell'attrezzatura velica di un bastimento. • Aer. -
S. portante:
superficie sostentatrice principale di un velivolo. • Mil. -
S.
difensivo: insieme delle fortificazioni poste a difesa di un territorio.
║
S. d'arma: insieme di attrezzature e macchinari necessari per il
funzionamento di una determinata arma. • Ling. - Insieme di forme e valori
linguistici considerati in rapporto alla lingua della quale fanno parte:
s.
sintattico. • Mus. - Insieme di norme dalla cui applicazione dipende
una determinata armonia:
s. dodecafonico. • Metr. - Struttura
costituita dalla successione di due o più versi che si ripetono
costantemente nel carme. • Tecn. - Insieme di elementi la cui
interdipendenza determina il raggiungimento di un determinato scopo funzionale:
s. informatico. • Giochi - Nei giochi e nei concorsi basati su
pronostici, metodo matematico tendente al raggiungimento di un più
elevato numero di vincite. • Chim. -
S. periodico degli elementi:
s. di classificazione degli elementi proposto nel 1869 da D.I. Mendeleev
(V. ELEMENTO e MENDELEEV,
DMITRIJ IVANOVIC). • Bot. -
S. sessuale: metodo di
classificazione delle piante, proposto da C. Linneo (1735) e oggi caduto in
disuso, basato sul numero e sulle caratteristiche degli organi riproduttori
presenti in un fiore: stami e pistilli. Seguendo questo metodo le piante vennero
divise in 24 classi, di cui 23 per le fanerogame e una per le crittogame. Ogni
classe era a sua volta divisa in gruppi, chiamati da Linneo ordini
e
determinati dal numero degli stili o degli stami. Il metodo fu utilizzato per
circa un secolo e si rivelò pratico per la rapida determinazione dei
generi. • Pol. -
S. politico: insieme di istituzioni, di gruppi e
di processi politici aventi tra loro rapporti di interdipendenza. La scienza
politica contemporanea utilizza quest'espressione nell'analizzare l'insieme di
relazioni che intercorrono tra i singoli protagonisti e le singole istituzioni
in un particolare regime politico, relazioni che portano alla formulazione di
determinate decisioni di carattere collettivo. ║
S. partitico:
insieme delle strutture di partito e delle interazioni tra loro esistenti al
fine del raggiungimento dell'esercizio del potere politico. I
s.
partitici sono differentemente catalogabili a seconda del numero di partiti
presenti (
s. a partito unico, s. bipartitico - V.
BIPARTITISMO -
o
s. pluripartitico) e a seconda
dell'influenza che gli stessi partiti hanno sulla formazione delle coalizioni di
Governo o delle maggioranze parlamentari. Avremo allora
s. basati su:
alternanza al potere fra due partiti o due coalizioni di partiti;
semi-turn-over, ovvero ricambio parziale, secondo il quale la coalizione
al potere cambia a seconda dello slittamento tra schieramenti di uno o
più partiti;
ricambio periferico, con alcuni partiti fissi al
Governo, affiancati da altri che si alternano a rotazione;
grande
coalizione, per la quale partiti normalmente differenti tra loro decidono di
unirsi nel nome di una comune strategia politica;
predominanza, presente
in situazioni caratterizzate da estrema frantumazione dell'opposizione nelle
quali frequente è la formazione di Governi di minoranza. ║
S.
elettorale: insieme di procedure e meccanismi di rappresentanza politica
esercitata tramite elezioni. I
s. elettorali differiscono gli uni dagli
altri a seconda di: modi di strutturazione della scelta elettorale attraverso il
tipo di scheda (voto di lista o voto individuale); ampiezza di collegi e
circoscrizioni; formule di conversione di voti in seggi. I
s. elettorali
possono essere inoltre di tipo maggioritario (V.
MAGGIORITARIO, SISTEMA ELETTORALE), proporzionale
(V.) o misto (V. MISTO,
SISTEMA ELETTORALE). ║
S. sociale: organizzazione dei
rapporti esistenti tra cittadini e istituzioni collettive, entrambi considerati
come singole unità che, di concerto, si ritrovano a formare un tutto
autonomo. ║
S. internazionale: insieme delle relazioni esistenti
tra attori internazionali. Sono definiti attori gli Stati e le organizzazioni
internazionali, siano esse universali (ONU) o regionali (Organizzazione per la
Sicurezza e la Cooperazione in Europa). Le organizzazioni internazionali
comprendono anche organizzazioni di carattere politico militare (ad esempio la
NATO); associazioni settoriali tra Stati con comuni interessi di mercato o
economici in genere (ad esempio l'OPEC); comunità sovranazionali quali
l'Unione Europea. Sono da considerare attori internazionali anche determinate
società multinazionali dal forte impatto politico-economico. I
s.
internazionali possono essere suddivisi in:
unipolari, quando un solo
attore può influire sullo sviluppo del
s. stesso;
bipolari,
quando due attori, insieme ai loro alleati, si dividono potere e influenza;
multipolari, quando più potenze, alternando collaborazione e
competizione, si trovano a gestire il proprio potere a discapito le une delle
altre. In quest'ultimo caso, quando prevale la collaborazione si parla di
concerto delle potenze, mentre quando prevale la competizione si parla di
equilibrio di potere. • Inf. - Termine generico per indicare un
qualunque insieme o metodo, di solito complesso. ║
S. operativo:
programma o insieme di programmi che si incaricano di gestire a livello basso le
periferiche in un moderno personal computer (il
s. operativo comunque
esiste e, anzi, assume sempre maggiore importanza nei calcolatori più
grossi). Di solito il
s. operativo risiede su una memoria di massa
(
hard o
floppy disk), ma a volte può essere residente nella
ROM del calcolatore. Il
s. operativo si comporta come un interprete e
può operare sia in esecuzione immediata (comandi battuti da tastiera) sia
in quella differita (comandi inseriti nei programmi utente). I comandi ricevuti,
dopo essere stati controllati sintatticamente, se sono corretti vengono
eseguiti: ciò porta di solito alla modifica dello stato del
s.
(
hardware più
software) e/o all'attivazione e all'utilizzo
delle periferiche (ad esempio mediante la stampa di un listato, la formattazione
di un dischetto, la trasmissione via modem, ecc.). Se si verificano degli errori
di sintassi, di semantica o di esecuzione, il
s. operativo li deve
segnalare. Un buon
s. operativo è essenziale per sfruttare al
meglio le prestazioni di un computer; inoltre esso assume un'importanza
fondamentale nell'interazione con gli utenti. Infatti un
s. operativo
potente, cioè veloce e capace di gestire grosse quantità di
memoria e numerose periferiche, ma difficile da usare, cioè con comandi
complicati e messaggi diagnostici insufficienti, ha poche possibilità di
affermarsi al di fuori degli ambiti specialistici. Spesso può accadere
(come nel caso dell'MS-DOS, del Windows e dei Mac-OS) che un
s. operativo
ben congegnato, cioè proporzionato alle potenzialità degli
elaboratori su cui funziona, concorra all'affermazione della categoria di
macchine a cui è destinato. ║
Analista di s.: il
responsabile di un gruppo di programmazione, che prende in esame un intero
problema organizzativo e/o informativo e studia la realizzazione di procedure e
software per migliorarlo; egli ripartisce poi il lavoro di programmazione
fra i programmatori, assicurando il coordinamento dell'intera procedura. ║
S. applicativo: l'insieme di programmi che accedono alla stessa banca
dati per eseguire lavori diversi di una stessa procedura. ║
S. di
sviluppo: l'insieme di
hardware e
software utilizzato per
sviluppare un nuovo prodotto, ad esempio simulandone il comportamento o
emulandolo. ║
S. esperto:
l'insieme di un
software
complesso e di una enorme banca dati in grado di proporre soluzioni
“ragionate”, cioè elaborate con schemi non preprogrammati, a
un problema specifico. Si tratta dei primi risultati, ormai ampiamente applicati
nei settori più diversi, degli studi sulla intelligenza artificiale.
• Fis. - Insieme di corpi, elementi o enti che, considerati
cumulativamente o per le loro proprietà, costituiscono un tutto. ║
S. di misure: insieme delle unità di misura delle grandezze
fondamentali e di quelle derivate. In meccanica, in particolare, si hanno due
s. di misura: il
s. CGS (V.) e il
MKS (V.). Tali
s. vengono detti
assoluti, poiché assumono come grandezze fondamentali la
lunghezza, la massa e il tempo, mentre i
s. che assumono lunghezza, forza
e tempo come grandezze fondamentali vengono detti
pratici (o
tecnici). ║
S. metrico decimale: V.
DECIMALE. ║
S. materiale: corpo o insieme di corpi,
descrivibile come un insieme di punti materiali discreto o continuo. ║
S. disordinato:
s. materiale che presenta un comportamento
caotico. Lo stato condensato della materia a una temperatura diversa dallo zero
termodinamico presenta sempre uno stato dinamico disordinato e caotico: le
traiettorie delle singole particelle, infatti, sono scorrelate le une dalle
altre, a causa dell'agitazione termica che si sovrappone al moto indotto dalle
forze presenti nel
s. stesso. La fisica dei
s. disordinati,
tuttavia, non ha come oggetto di studio questo tipo di disordine, dovuto
all'agitazione termica e insito in ogni materiale; essa è indirizzata,
invece, allo studio del disordine strutturale di un
s. fisico o
biologico, facendo riferimento al massimo grado di ordine spaziale,
caratteristico dei
s. cristallini. Il tipo di disordine più debole
presente in natura è il
disordine sostituzionale, che si verifica
quando alcuni atomi di un
s. vengono sostituiti da altri, posti nello
stesso sito, ma di natura fisica diversa: fanno parte di questa classe di
s. disordinati le leghe di sostituzione e i
s. magnetici. Si ha,
invece,
disordine topologico quando gli atomi non sono posti nei siti
ideali caratteristici del reticolo cristallino perfetto; rientrano in questa
categoria il
disordine per dislocazione, la
fase vetrosa di un
materiale e il
disordine macromolecolare. Il disordine per dislocazione
è presente quando, in un solido cristallino, una parte del reticolo
è sfalsata lungo una direzione di base rispetto alla porzione di reticolo
ad essa adiacente. Il disordine caratteristico della fase vetrosa di un
materiale, invece, si rivela a livello atomico: in tale condizione la sostanza
tende a ritornare allo stato ordinato, ma i tempi di rilassamento sono
così lunghi che, di fatto, non riesce a ricristallizzarsi. Il disordine
macromolecolare, infine, è caratteristico delle sostanze aggregate
polimeriche, la cui struttura può essere schematicamente descritta come
l'unione di un numero molto elevato di segmenti identici, realizzata mediante
legami chimici: le forme di disordine presenti in questi
s. sono
particolarmente complesse, e il loro studio fa ricorso a modelli matematici
fortemente idealizzati, basati sulle teorie topologiche dei nodi e delle trecce.
La fisica dei
s. disordinati assume un ruolo fondamentale nella scienza
dei nuovi materiali, sostituendosi alla fisica dei
s. cristallini, che ha
costituito tradizionalmente l'oggetto classico di studio dei corpi solidi.
• Mat. - Sinonimo di
insieme e talora anche di
sottoinsieme.
║
S. algebrico di varietà algebriche: insieme delle
varietà
V su una varietà algebrica ambiente
W, che
possono essere poste in corrispondenza birazionale con una varietà
algebrica Σ. In particolare, se la varietà Σ è
razionale, il
s.
algebrico si dice
razionale. ║
S.
canonico: su una superficie algebrica,
s. lineare di curve invariante
rispetto alle trasformazioni birazionali che costituisce una generalizzazione
del concetto di serie canonica sopra una curva. ║
S. chiuso:
rispetto a determinate operazioni, insieme di elementi tali che eseguendo su di
essi le operazioni considerate si ottengono solo elementi dell'insieme. Per
esempio, l'insieme dei numeri interi relativi è chiuso rispetto alle
operazioni di somma, sottrazione e prodotto, ma non lo è rispetto
all'operazione di divisione. ║
S. completo: insieme di elementi
{
xα}, in uno spazio di Banach
X,
tali che l'insieme
delle loro combinazioni lineari finite è denso nello spazio
X.
║
S. d'equivalenza: opportuno
s. di varietà
algebriche di dimensione
k tracciate sopra una varietà algebrica
ambiente di dimensione
h >
k, che costituisce una
generalizzazione del concetto di serie lineare sopra una curva. ║
S. di
equazioni: insieme di equazioni di qualsiasi genere, in due o più
incognite, di cui si ricerchino le soluzioni comuni. Soluzione di un
s.
di equazioni è, pertanto, ogni insieme di enti che, sostituiti alle
incognite, soddisfano tutte le equazioni del
s. Un
s. che ammetta
almeno una soluzione si dice
compatibile o
risolubile; in caso
contrario si dice
incompatibile o
impossibile. Un
s.
compatibile è
determinato se ha una e una sola soluzione,
indeterminato se ne ammette più di una. La teoria dei
s. di
equazioni si suddivide in base al tipo di equazioni considerate; si hanno,
così, le teorie dei
s. di equazioni algebriche, differenziali,
integrali, matriciali, ecc., ciascuna con i suoi sottotipi. ║
S. di
equazioni algebriche: insieme di equazioni algebriche, ottenute uguagliando
a zero due o più polinomi in due o più incognite. Si chiama
grado del s. il prodotto dei gradi delle singole equazioni; nel caso di
due equazioni a coefficienti reali o complessi in due incognite, di grado
nm, il numero delle soluzioni in campo complesso, ognuna contata con la
sua molteplicità, è
nm. In generale, nei casi di
s.
elementari la soluzione si ricava applicando alcuni metodi di eliminazione,
arrivando ad ottenere una sola equazione, detta
risolvente, dalla cui
risoluzione si giunge alla soluzione dell'intero
s. ║
S. di
equazioni differenziali: insieme di equazioni differenziali alle derivate
ordinarie o parziali, in più funzioni incognite. Si dice
soluzione
integrale del
s. un insieme di soluzioni, di regolarità
opportuna, che, sostituite al posto delle funzioni incognite, soddisfino tutte
le equazioni. In generale esistono infinite soluzioni per un
s.,
dipendenti in modo continuo da un certo numero di parametri; tali parametri
possono essere determinati assegnando opportunamente alcune condizioni che la
soluzione deve soddisfare. In particolare, per i
s. di equazioni
differenziali ordinarie possono essere dati
problemi di Cauchy, ossia
s. di equazioni accompagnati da
dati iniziali, valori che le
soluzioni ed eventualmente alcune derivate devono soddisfare in determinati
punti, oppure vari tipi di
problemi al contorno; per
s. di
equazioni alle derivate parziali, invece, possono essere posti problemi con
condizioni alla frontiera (o su parte della frontiera) per le funzioni incognite
e per le loro derivate. La teoria dei
s. di equazioni differenziali si
suddivide in base al tipo di equazioni considerate: si hanno, così, i
s. delle derivate ordinarie e parziali, i
s. normali, i
s.
lineari, i
s. autonomi, ecc., per ognuno dei quali sono state studiate e
sviluppate metodologie diverse riguardanti numerosi campi della matematica.
║
S. di equazioni lineari: insieme di equazioni nelle quali le
incognite e le loro eventuali derivate compaiono solo al primo grado.
Particolare rilievo assumono i
s. lineari di equazioni algebriche, il cui
metodo risolutivo è basato sul
teorema di Rouché-Capelli.
║
S. equivalenti di equazioni:
s. di equazioni che abbiano
lo stesso insieme di soluzioni. In particolare, da ogni
s. di equazioni
lineari può essere costruito un
s. equivalente mediante
combinazione lineare delle sue equazioni. ║
S. formali e
assiomatici: teoria deduttiva nella quale tutti gli elementi sono
completamente simbolizzati ed il calcolo logico adoperato è completamente
espresso. Un
s. formale, pertanto, è costituito da: un insieme di
segni base; un insieme di premesse (
postulati o
assiomi); un
insieme di regole di inferenza; un insieme
di espressioni logicamente
giuste (
teoremi), ricavate applicando le regole di inferenza alle
premesse. I
s. formali più importanti nella storia della
matematica sono quelli di G. Frege, B. Russell e A.N. Whitehead, D. Hilbert e W.
Ackermann. ║
S. di generatori: in un gruppo
G, insieme di
elementi tali che il più piccolo sottogruppo che li contiene è
l'intero gruppo
G. ║
S. ipotetico-deduttivo: in matematica e
in geometria, teoria che si costruisce astrattamente fissando taluni concetti
primitivi e certe proposizioni (
postulati o
assiomi) a essi
inerenti. In generale, i concetti primitivi non vengono definiti direttamente,
ma implicitamente, mediante le loro proprietà caratteristiche; il
s. di assiomi deve essere
coerente, cioè le asserzioni da
esso dedotte non devono essere contraddittorie. Gli assiomi possono
corrispondere o meno a concetti intuitivi o evidenti: un eventuale contrasto con
verifiche sperimentali indica semplicemente che il
s. ipotetico-deduttivo
in esame non è un buon modello per la realtà fisica, ma non
inficia la sua bontà logica. Un esempio tipico di
s.
ipotetico-deduttivo è l'aritmetica basata sui postulati di Peano: i
numeri naturali costituiscono un modello del concetto astratto di numero,
tuttavia anche altre classi di enti soddisfano i medesimi postulati, come le
traslazioni su una retta aventi verso concorde, di ampiezza multipla di una
data, e costituiscono, pertanto, un altro modello del concetto di numero.
║
S. di numerazione: in generale, l'insieme delle regole mediante
le quali è possibile assegnare un nome a una rappresentazione a ciascun
numero naturale. ║
S. omogeneo:
s. di equazioni lineari in
cui i termini noti, cioè i termini non contenenti le incognite, sono
identicamente nulli. ║
S. ortogonale: in uno spazio di Hilbert,
s. nel quale tutti gli elementi sono a due a due ortogonali, cioè
il loro prodotto scalare è nullo. • Mecc. -
S. articolato:
insieme di corpi rigidi vincolati tra loro mediante cerniere sferiche o
cilindriche destinate a particolari impieghi tecnici. I corpi rigidi costituenti
il
s. sono spesso sbarre rettilinee o curvilinee. Gli impieghi più
frequenti dei
s. articolati si hanno nella cinematica applicata e nelle
costruzioni, ove
s. articolati (detti anche
reticolari) vengono
usati per coperture (a capriata, a volta, a cupola), per mensole, pensiline,
piloni, travature varie. Un
s. articolato è solitamente vincolato
ad altri corpi, ed è quindi sottoposto a un insieme di vincoli interni ed
esterni; se i vincoli interni sono tali che il
s., liberato dai vincoli
esterni, può assumere solo una configurazione, il
s. viene detto
indeformabile, in caso contrario si dice
deformabile. Un
s.
indeformabile, a sua volta, viene detto
strettamente indeformabile se,
sopprimendo un vincolo interno esso si renda deformabile, mentre viene detto
a sbarre sovrabbondanti se, pur togliendo alcuni vincoli interni, esso si
presenti sempre indeformabile. Nelle costruzioni un
s. deformabile si
dice
labile, mentre un
s. indeformabile viene detto
isostatico se è strettamente indeformabile, e
ipostatico se
è a sbarre sovrabbondanti. In particolari condizioni di vincolo e di
simmetria, un
s. articolato può essere schematizzato come un
s. piano: le aste vengono assimilate a segmenti, e le cerniere a punti
materiali, detti
nodi. Se il
s. è isostatico, la
risoluzione degli sforzi, o risoluzione del
s., si effettua facendo capo
alle equazioni della statica. ║
Metodo dei nodi:
principio
secondo il quale, in un
s. in equilibrio, la risultante delle forze
agenti su ciascun nodo deve essere nulla; graficamente si otterrà un
poligono d'equilibrio del nodo. ║
Metodo di Cremona: metodo
di equilibrio dei nodi i cui poligoni d'equilibrio, non risultano slegati e
indipendenti, come nel caso precedente, ma coordinati in un'unica figura, detta
diagrammi degli sforzi, o
cremoniano del
s. ║
Metodi delle sezioni: si basano su un diverso modo di considerare
l'equilibrio della struttura. Immaginando di dividere il
s. in due parti,
ciascuna delle due non potrà restare in equilibrio, a taglio effettuato,
se non aggiungendo alle forze esterne ad essa e all'intera struttura, quelle
altre forze che sono venute meno in seguito al taglio, cioè le azioni
esercitate sulle aste tagliate dai perni terminali rimasti sull'altra porzione
della struttura. Aggiungendo tali forze incognite, e imponendo opportune
condizioni di equilibrio, è possibile determinare, per via algebrica o
geometrica, lo sforzo cercato. • Ott. -
S. ottico: successione di
elementi riflettenti e rifrangenti, disposti in modo tale da costituire uno
strumento per la visione. Un
s. ottico può essere definito anche
come una successione di
diottri, dove per diottro si intende una
superficie che separi due mezzi otticamente diversi; in particolare, si parla di
s. diottrico,
catottrico,
catadiottrico se esso è
formato, rispettivamente, solo da elementi rifrangenti, riflettenti o dei due
tipi. Il primo e l'ultimo diottro delimitano lo spazio occupato dal
s.;
il semispazio che precede il primo diottro viene detto
spazio-oggetti,
mentre il semispazio che segue l'ultimo diottro prende il nome di
spazio-immagini. Se il
s. è
stigmatico e
convergente, esso trasforma un fascio di raggi che irradiano da un unico
centro
S in un fascio di raggi che concorrono in un unico punto
S'
dello spazio-immagini, detto
immagine di
S; se il
s.
è stigmatico, ma il punto immagine è determinato dall'intersezione
dei prolungamenti dei raggi emergenti da
S, il
s. viene detto
divergente, e
S'
immagine virtuale. Se il
s. non
è stigmatico, per nessun punto dello spazio-oggetti, viene detto
astigmatico; la mancanza di stigmatismo è una delle
aberrazioni che un
s. ottico può presentare, cioè
dei difetti che impediscono un perfetto rapporto di similitudine tra le figure
nello spazio-oggetti e le loro immagini. Un
s. completamente esente da
aberrazioni viene detto
ortoscopico. ║
S. ottico
centrato: serie di superfici sferiche, avente centri sul medesimo asse
(
asse ottico del s.), che separano mezzi di diverso indice di rifrazione.
Elementi fondamentali di un
s. ottico centrato sono: l'asse ottico
principale, i fuochi, i punti principali e i punti nodali. I
fuochi sono
i punti coniugati dei due punti all'infinito dell'asse: essi, pertanto, non sono
coniugati fra loro, e cadono tutti e due o al di fuori del segmento di asse tra
i punti principali (
fuochi reali), oppure all'interno di tale segmento
(
fuochi virtuali): nel primo caso il
s. è convergente,
mentre nel secondo caso il
s. è divergente. I
punti nodali,
invece, sono una coppia di punti coniugati, aventi la proprietà che
ciascun raggio passante per uno di essi dà luogo ad un raggio emergente
che passa per l'altro punto, parallelo al raggio incidente. Lo studio dei
s. ottici centrati è molto più semplice di quello dei
s. ottici non centrati: un
s. centrato perfetto, infatti, è
completamente determinato dal punto di vista ottico se si considera un piano
qualsiasi per il suo asse e si conoscano su di esso quattro dei sei punti
cardinali. A tale scopo sono stati elaborati numerosi metodi numerici, che
consentono di determinare la posizione dei punti cardinali sull'asse ottico; nel
caso di
s. di piccola apertura, ovvero di
s. costituiti da diottri
di dimensioni lineari piccole rispetto ai raggi di curvatura (
approssimazione
di Gauss), il procedimento di calcolo è molto più semplice, e
si basa sul considerare in modo separato i vari diottri, in questo modo si
giunge a una relazione tra i punti dello spazio-oggetti e le loro immagini
(
formula di Huygens o di
Gauss) molto simile a quella valida in un
diottro:
φ/x +
φ'/
x' = 1, dove
x,
x' sono le ascisse delle coppie di punti coniugati, e
φ,
φ' sono le ascisse dei due fuochi. Nel caso di
lenti sferiche
spesse o
non sottili, invece, la posizione dei punti principali viene
determinata direttamente a partire da parametri geometrici e ottici del
s. • Econ. -
S. bancario o
creditizio: l'insieme
degli istituti bancari operanti in un determinato Paese. ║
S.
monetario: il complesso delle monete aventi corso legale in uno Stato. Si
parla di:
s. aureo o
argenteo, quando l'unità monetaria
è costituita da una moneta d'oro o d'argento e la circolazione è
fondata su monete-tipo o monete divisionali o anche biglietti di banca
convertibili;
s. a cambio aureo, quando la circolazione è
costituita da biglietti convertibili in oro;
s. cartaceo, quando i
biglietti non possono essere convertiti. ║
S. economico:
l'organizzazione dell'economia di uno o più Stati; anche l'organizzazione
economica internazionale. ║
S. economico nazionale: il complesso
delle attività produttive di beni e servizi, dei rapporti economici e
sociali e degli indirizzi di politica economica, che caratterizza la vita
economica di un determinato Stato. ║
S. monetari:
V. MONETA e
MONETARIO. • Filos. - Il concetto di
s. come complesso di elementi fra loro interconnessi è già
presente nella filosofia antica; gli stoici, in particolare, denominarono
s. l'armoniosa totalità del cosmo, mentre Sesto Empirico
qualificò come tale l'insieme delle premesse e delle conclusioni di un
ragionamento. La filosofia moderna, specie con Leibniz e Wolff, adottò la
nozione di
s. in un senso simile a quello di Sesto Empirico, ma
rielaborato alla luce del modello deduttivo della matematica (“si dice
s. un insieme di verità connesse tra loro e con i loro
principi”). A Kant si deve un'ulteriore precisazione del concetto di
s. come “unità di molteplici conoscenze raccolte sotto
un'unica idea”. Alla tesi kantiana dell'unità del principio da cui
discendono tutte le conoscenze si ispirarono i
s. idealistici di Fichte,
Schelling ed Hegel che, rifiutando il modello matematico, attribuirono alla sola
filosofia l'ideale di sistematicità e scientificità. Nel corso del
XVIII sec. venne coniata l'espressione “
s. del mondo” a
indicare le teorie cosmologiche del tempo, come pure l'insieme di tesi
metafisiche o filosofiche. Gli illuministi, infine, connotarono in senso
negativo l'espressione
esprit de système, applicabile a tutte le
arbitrarie e aprioristiche elucubrazioni dei filosofi. Nel corso della storia
della filosofia, al pensiero codificato in
s. si è continuamente
contrapposto un pensiero di tipo problematico, volto non tanto alla
codificazione quanto alla ricerca. Secondo una distinzione di Hartmann,
ciò che distingue il
pensiero-s. dal
pensiero-problema
“è il fatto che [quest'ultimo] non si inserisce in un
s., ma
avanza continuamente, superando e rompendo il
s. stesso”. In altri
termini, i pensatori sistematici si preoccupano principalmente delle conseguenze
del
s., in modo da ottenere le conseguenze che si erano prefissi anche a
costo di forzare i problemi. Lo stesso B. Croce criticò duramente la
tendenza di molti filosofi a costruire
s., contravvenendo in tal modo al
compito precipuo della filosofia di compiere sistemazioni mai definite e
rimanere aperta a problemi sempre nuovi; di qui la denuncia della vanità
della filosofia accademizzante, accusata di essere libresca, distaccata da ogni
vero impegno umano e avulsa da ogni concreto problema storico. Altrettanto netta
e decisa fu la condanna di J. Dewey, che concepì la conoscenza non come
dato gnoseologico, poiché non esiste una realtà come
s., ma
come frutto dell'azione consapevole dell'uomo che tende problematicamente a
determinare l'indeterminato, senza con ciò pretendere di costringere la
realtà entro schemi strutturali definitivi. • Sport - Nel gioco del
calcio, tattica di gioco di origine inglese introdotta in Italia intorno agli
anni Quaranta. Contrapposto al
metodo (V.),
il
s. venne detto anche
WM per la disposizione assunta in campo
dai giocatori, schierati con una difesa a sette e un attacco a tre. I
centrocampisti, infatti, agivano in attacco o in difesa a seconda che la propria
squadra fosse o meno in possesso del pallone. I terzini erano tre, uno centrale
e due laterali, così come tre erano le punte fisse. Mediani e mezzali a
centrocampo formavano il cosiddetto "quadrilatero'', ossia il fulcro centrale
dello schieramento, addetto a funzioni di raccordo tra difesa e attacco.
Elemento essenziale nel
s. era il rigido marcamento a uomo. Da tale
tattica derivò il
mezzosistema, praticato per la prima volta in
Italia intorno al 1947, che prevedeva l'incremento delle risorse difensive a
scapito di quelle offensive, e poi il
catenaccio
(V.), che accentuava tale caratteristica.