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Sismògrafo.

Strumento in grado di registrare i fenomeni sismici provocati da cause naturali (terremoti) o artificiali (esplosioni). Il segnale di tali fenomeni è dato essenzialmente dal movimento del terreno, ovvero dal movimento della crosta terrestre generato dalla propagazione nelle masse rocciose di onde elastiche aventi origine nel terremoto o nell'esplosione. Il s. fa sì che del movimento vengano rilevati il momento d'inizio e di fine, nonché la sua direzione, la sua intensità, la sua energia e il tipo di onde ad esso connesse. Tali registrazioni, effettuate in stazioni sismiche o sismografiche poste in diversi punti della Terra, permettono di localizzare epicentro e ipocentro (o fuoco) del terremoto, di stabilire il livello di energia liberata e la natura stessa del sisma. Esistono anche microsismografi in grado di rilevare le minime variazioni della Terra. ║ I s. si basano essenzialmente sul principio del pendolo. Per ogni scossa, anche breve, il sostegno del pendolo, che poggia sul terreno, si muove seguendo i movimenti del terreno stesso, mentre il pendolo, sufficientemente smorzato, resta fermo (s. astatico), dando luogo a un movimento relativo che viene prontamente registrato. Per registrare un movimento tellurico nella sua complessità sono necessari più s. atti a indicare sia le due componenti orizzontali del movimento, con andatura Nord-Sud ed Est-Ovest (s. orizzontali), sia la componente verticale (s. verticali). Le stazioni sismiche sono pertanto dotate di almeno tre s. differenti, due orizzontali e uno verticale: essi hanno un pendolo di grande lunghezza (anche 150 cm), in grado di oscillare per un lungo periodo, e massa notevole (anche 100 kg), che permette alla loro inerzia di non farsi trascinare in movimento dagli attriti delle parti utilizzate per la registrazione. Nei s. tradizionali la parte destinata alla registrazione era composta da un sistema amplificatore di leve posto tra il pendolo e l'apparato di registrazione, i cui elementi base erano la fibra di vetro, per riportare la vibrazione su un tamburo affumicato, e il pennino, per segnare la vibrazione su un nastro di carta. Oggi l'amplificazione viene resa con mezzi elettromagnetici, con sistemi galvanometrici scriventi su carta fotografica o con registratori magnetici. Esistono anche sistemi di amplificazione elettronici utilizzati soprattutto in s. adatti alla registrazione di terremoti relativamente vicini, nei quali le onde sismiche si presentano con una frequenza piuttosto alta. Le linee registrate che rappresentano il movimento sono chiamate sismogrammi.