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Sinop.

Città (30.502 ab.) della Turchia settentrionale, capoluogo della provincia omonima (5.657 kmq; 225.574 ab.); affacciata sul Mar Nero, è situata sull'istmo che collega il continente alla piccola penisola di Boztepe Adasi. È dotata di due porti, uno a Nord e uno a Sud di essa. • Econ. - Porto peschereccio e commerciale. Industrie alimentari e cantieristiche. • St.- Fondata dai Milesi intorno al 630 a.C., si distinse per la grande flotta e il porto tra i più importanti dell'antichità, crocevia di traffici e punto di partenza per imprese coloniali che portarono alla fondazione delle colonie tributarie di Trapezunte, Cerasunte e Cotiora. Nel 440 a.C. Pericle, dopo aver cacciato il tiranno Timoleone, introdusse in città coloni ateniesi. Caduta in mano persiana intorno al 380 a.C., passò poi sotto Alessandro Magno. Dopo aver respinto le insidie del re del Ponto, con l'appoggio di Rodi (220 a.C.), cedette nel 183 a.C., divenendo la capitale del Ponto. Conquistata da Lucullo (70 a.C.), venne trasformata da Cesare in colonia (Iulia Felix). Nei secoli successivi conobbe una grande e duratura prosperità. Dopo aver fatto parte dell'Impero bizantino fino al 1204, cadde nelle mani dei Selgiuchidi (1214-1461) e quindi degli Ottomani. Nel 1853, al principio della guerra di Crimea, nelle acque prospicienti S. la flotta russa, comandata dall'ammiraglio P.S. Nachimov, distrusse quella turca di ‘Othmān Pascià. • Arte - Scavi condotti da archeologi turchi e tedeschi agli inizi degli anni Cinquanta del XX sec. hanno riportato alla luce reperti dell'antica città, compreso un santuario di epoca arcaica rimasto in funzione fino all'età romana, oltre a resti di ville ellenistiche con affreschi, vasellame e necropoli romane e cristiane di notevole interesse archeologico e artistico. I reperti sono conservati nei musei di Kostamonu e di Ankara. ║ Codice sinopense: frammenti di un vangelo purpureo, miniato e scritto in lettere onciali d'oro, risalente al VI sec., ritrovati a S. nel 1900. Il codice, conservato nella biblioteca nazionale di Parigi, rappresenta una straordinaria testimonianza dell'antica iconografia evangelica orientale e della miniatura siro-palestinese del VI sec.