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Sinologìa.

Scienza che studia la lingua, la letteratura, la filosofia e in generale la cultura cinese. • Encicl. - Il maggior contributo agli studi sinologici venne dai Gesuiti: oltre a M. Ricci, primo sinologo occidentale e a J.-H. Prémare, compilatore nel 1728 della prima grammatica, la Notitia linguae sinicae, vanno ricordati M. Martini, M. Ripa - che a Napoli, nel 1732 fondò il Collegio de' Cinesi, da cui nel 1888 derivò il Regio Istituto Orientale - P. Intorcetta, Ph. Couplet, A. Gaubil e A. Zottoli, autore del Cursus litteraturae sinicae (5 volumi, 1879-82). Si deve a un altro religioso, il francescano B. Brollo, il primo dizionario cinese-latino, pubblicato in Francia nel 1816. Sempre in Francia fu istituita la prima cattedra universitaria di Lingua cinese, e la s., a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, fu sempre ben rappresentata nelle maggiori università d'Europa; nel 1887 in Germania fu fondato il Seminar für orientalische Sprachen. Verso la fine del XIX sec. congressi di orientalistica e riviste specializzate favorirono scambi e ulteriori progressi furono realizzati grazie alle spedizioni di ricerca in Cina e in Asia centrale, condotte, tra gli altri, da E. Chavannes, A. Stein, P. Pelliot, H. Maspero, P.K. Kozlov all'inizio del XX sec.; inoltre, l'apertura all'Occidente della cultura cinese promosse un'ulteriore diffusione degli studi sinologici e, nel 1933, in Italia venne fondato l'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente (ISMEO).