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Sincrociclotrone.

Fis. - Macchina acceleratrice di particelle, atta a imprimere elevate energie a particelle pesanti cariche positivamente quali protoni, deuteroni, particelle α. La macchina è simile al ciclotrone (V.), ma permette di superare il limite di energia da esso ottenibile; come nel ciclotrone, le particelle vengono accelerate in un campo magnetico costante mediante l'azione di un campo elettrico alternato, però con frequenza variabile. Il funzionamento è impulsivo, cioè il flusso delle particelle accelerate non è continuo nel tempo: ogni pacchetto di particelle viene accelerato fino alla massima energia, per essere poi estratto mediante un campo elettrico deflettore; solo a questo punto può essere iniziata l'accelerazione di un altro pacchetto di particelle. La variazione in frequenza della tensione applicata fra i due elettrodi nel s. permette di compensare lo sfasamento delle particelle dovuto a effetti relativistici, che costituisce uno dei limiti del ciclotrone; quando si raggiungono velocità non trascurabili rispetto a quella della luce, infatti, si inizia a rilevare un aumento sensibile della massa delle particelle, che ha come principale effetto uno sfasamento tra il loro moto di rivoluzione e le oscillazioni del campo elettrico alternato acceleratore. Il dispositivo regolatore inserito nell'oscillatore fa decrescere la frequenza in sincronia all'aumento relativistico della massa: in questo modo ogni fascio di particelle, partito in fase all'origine, sarà sempre in fase con la tensione di accelerazione, e l'energia impartita alle particelle può raggiungere valori dell'ordine di qualche centinaio di MeV. Il fascio di particelle generato dal s. può essere utilizzato in vari modi, sia all'interno sia all'esterno della macchina. Se utilizzato all'interno, nella camera a vuoto viene posto un bersaglio sul quale collidono le particelle, quando hanno raggiunto la loro massima energia; il bersaglio, colpito dal fascio di particelle, può a sua volta emettere altre particelle a elevata energia, quali, ad esempio, un fascio di neutroni o di mesoni. Se, invece, è utilizzato all'esterno, il fascio viene deviato dall'orbita che esso compie nella macchina tramite uno schermo elettrostatico, per essere poi guidato sul bersaglio mediante uno schermo magnetico di costruzione opportuna. Nella gamma delle macchine acceleratrici di particelle, il s. occupa un campo intermedio di energie fra quelle ottenibili con un ciclotrone, eventualmente AVF, e quelle molto maggiori ottenibili con un sincrotrone: quest'ultima macchina infatti è l'unica che possa permettere di raggiungere energie superiori a 1 GeV. Inoltre, mentre esiste una versione del ciclotrone, detta microtrone, adatta all'accelerazione di elettroni, il s. è adatto unicamente all'accelerazione di particelle cariche positivamente. Il s. viene utilizzato essenzialmente come strumento di ricerca ed, eventualmente, per la produzione di isotopi radioattivi o nell'analisi chimica quantitativa in scala ultramicro per l'irraggiamento dei campioni.