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Simmetrìa.

Esatta corrispondenza di forma, misura, posizione fra due parti di un oggetto, fra elementi di un insieme o fra due o più insiemi. ║ Per estens. - Disposizione uniforme di più elementi. ║ Per estens. - Figura armonica e proporzionata delle parti di un tutto. • Psicol. - Nella psicologia del comportamento, soprattutto applicata al rapporto familiare, termine indicante il tipo di rapporto interpersonale caratterizzato dal tentativo di entrambi i soggetti di assumere una posizione dominante rispetto all'altro, in una situazione di costante competitività. È contrapposto a complementarità. • Chim. - La maggior parte dei componenti biochimici che formano le macromolecole biologiche è caratterizzata dall'assenza di s.: gli amminoacidi, i monosaccaridi e i nucleotidi, che rappresentano rispettivamente le unità costitutive delle proteine, dei polisaccaridi e degli acidi nucleici, sono tutti molecole chirali ovvero asimmetriche. Solo alcuni componenti dei lipidi, gli acidi grassi, sono achirali. Tuttavia le macromolecole che risultano dall'unione di vari componenti asimmetrici acquistano dei piani di s. e ciò può essere evidenziato chiaramente attraverso studi cristallografici sulla struttura tridimensionale delle proteine e degli acidi nucleici. Nell'analisi degli elementi di s. di una molecola si deve tenere conto prima di tutto della s. fisica, per la quale le operazioni devono portare alla sovrapposizione di atomi uguali. Questo comporta una diminuzione degli elementi di s. rispetto alla s. geometrica: prendendo come esempio la molecola di 1,3,5-triossibenzene, essa possiede un asse ternario di s. perpendicolare al piano della molecola e tre assi binari giacenti sul piano molecolare, a differenza della molecola di benzene che mostra un asse senario e sei assi binari. Le molecole possiedono un numero di s. che indica il numero totale degli orientamenti indistinguibili che esse possono assumere per rotazione completa attorno agli assi di s. rotazionale. • Biol. - Modello geometrico, classificabile attraverso sistemi coordinati di assi e di piani, in base al quale sono costruiti il corpo degli organismi viventi e gli organi in essi contenuti, come le macromolecole. Talvolta l'evoluzione di una specie comporta la perdita di alcuni elementi di s. e l'acquisizione di altri elementi nuovi, ma solo limitatamente ad alcuni organi particolari. Inoltre la s. spesso è incompleta e approssimativa e può essere modificata da anomalie individuali o specifiche che ne alterano l'origine. Essa, inoltre, non è essenziale per le specie viventi come non lo è per i cristalli; la dimostrazione di ciò proviene dal fatto che in natura esistono organismi animali privi di una forma definita e costante e quindi privi di s. (asimmetrici) quali le amebe, le spugne, i briozoi coloniali. Più numerosi sono gli organismi animali dotati di s. sferica, come i protozoi radiolari, in cui tutti i diametri della sfera sono altrettanti assi di s. e tutti i piani passanti per il centro sono piani di s. che dividono il corpo in metà perfettamente simmetriche. Esistono inoltre organismi a s. radiale o raggiata o radiata, come i celenterati adulti e gli cnidari, in particolare le meduse, in cui il corpo presenta un asse principale mediano passante per la bocca; tutti i piani che passano per questo asse sono piani di s. e dividono il corpo dell'animale in settori radiali (antimeri). Esiste un particolare tipo di s. raggiata, la s. biradiale o biradiata, in cui solo due dei piani passanti per l'asse principale dividono il corpo in modo simmetrico, come accade per esempio negli antozoi. La maggior parte dei metazoi presenta invece una s. bilaterale, determinata da un solo piano, detto piano sagittale nell'anatomia comparata o piano sagittale mediano nell'anatomia umana, che passa per l'asse principale del corpo dividendo quest'ultimo in due parti risultanti l'una l'immagine speculare dell'altra. I piani paralleli al piano sagittale o sagittale mediano si chiamano piani mediali o parasagittali, mentre quelli perpendicolari al piano sagittale in senso antero-posteriore vengono detti frontali; infine i piani perpendicolari al piano sagittale in senso dorso-ventrale sono chiamati trasversali. La s. bilaterale è determinata dalla locomozione il cui senso, costante, comporta sempre una differenziazione morfologica e funzionale tra il polo cefalico del corpo e quello caudale. A causa di questa caratteristica il corpo è detto eteropolare, ovvero a poli non equivalenti, e su di esso gli occhi, le orecchie, gli arti, ecc. sono disposti in paia simmetriche rispetto al piano di s. eteropolare passante per l'asse principale del corpo. Vi sono organismi, tra cui l'uomo, in cui la s. bilaterale riguarda soltanto la porzione esterna del corpo e alcuni organi interni, in quanto gran parte di questi ultimi non sono pari ma situati a sinistra, come il cuore, il pancreas, la milza, o a destra come il fegato, la cistifellea, l'appendice, ecc. In questi organismi, inoltre, l'aorta descrive un arco diretto verso destra o verso sinistra a seconda delle classi di appartenenza, i reni si trovano a livelli diversi, un emisfero cerebrale è sempre più sviluppato dell'altro e anche i polmoni non sono dimensionalmente uguali. ║ Anche i vegetali sono generalmente dotati di una s.: alcuni presentano una s. raggiata o multipolare o polisimmetrica, caratteristica di molti organismi unicellulari, di molte colonie e di numerosi organi vegetali conici (radici) o cilindrici (cauli) nei quali tutti i piani contenenti l'asse longitudinale sono piani di s. (organismi e organi actinomorfi). Altri organismi vegetali presentano una s. bilaterale doppia, in cui gli organi, detti bisimmetrici, presentano due piani di s. fra loro ortogonali e di valore differente, come le pale del fico d'India e il fiore di Dicentra. Infine esistono organismi dotati di s. bilaterale o dorsoventrale o monosimmetrica o zigomorfa, in cui il piano di s. è unico, cosicché l'organo o l'organismo risulta simmetrico solo sul lato destro o sul lato sinistro, oppure sul lato superiore o inferiore: organi zigomorfi come quelli appena descritti sono rappresentati dalle lamine fogliari, dai rami di abete, dai fiori delle Labiate. Infine, quando non esiste nessun piano di s., gli organi sono detti asimmetrici, come le foglie degli olmi e delle begonie e i fiori della valeriana. ║ Anche l'uovo fecondato, all'inizio dello sviluppo embrionale (segmentazione), comincia a dividersi secondo piani di s. prestabiliti, dando luogo a un numero crescente di cellule sempre più piccole, i blastomeri, ciascuna con lo stesso numero di cromosomi. Il tipo di divisione secondo piani di s. e la distribuzione delle dimensioni delle cellule sono in funzione della quantità e della distribuzione del vitello (detto anche tuorlo, o lecite o deutoplasma, il vitello è il complesso delle sostanze di riserva che il citoplasma dell'uovo contiene e che vengono utilizzate a fini nutritivi dall'embrione durante lo sviluppo). L'asse anteroposteriore dell'embrione in via di sviluppo è tipicamente correlato con l'asse di polarità dell'uovo determinato nell'ovario. In molti organismi, tra cui gli anfibi e anche molti molluschi e anellidi, il senso dei termini “dorsoventrale”, “destro” e “sinistro” è stabilito simultaneamente e precocemente al momento della fecondazione. Negli organismi a s. bilaterale, il punto di penetrazione dello spermatozoo stabilisce il piano di s. bilaterale e, nella maggior parte dei casi, anche il piano del solco di segmentazione. • Cristall. - L'ordinata distribuzione di elementi geometrici e di proprietà fisiche di un cristallo in rapporto a un punto, a un asse o a un piano (questi ultimi detti piani di s.), così che ogni punto del cristallo abbia un punto simmetrico corrispondente per forma e proprietà al di là dell'elemento di s. stesso. Si considera semplice la s. generata da un solo elemento di s., composta quella ottenuta dalla combinazione di vari elementi. • Fis. - Invarianza rispetto a una trasformazione, detta trasformazione di s.; in questa accezione, la s. viene intesa come proprietà sia di configurazioni o di stati di un sistema, sia delle leggi che governano il sistema stesso. L'insieme delle trasformazioni di s. costituisce un gruppo, detto gruppo di s., rispetto all'operazione di composizione; a seconda che tale gruppo sia continuo o discontinuo, le s. vengono distinte in continue e discontinue. Tali definizioni vengono applicate sia a sistemi classici sia a sistemi quantistici, con un numero finito o infinito di gradi di libertà; il loro utilizzo, tuttavia, ha particolare rilievo nell'ambito delle teorie quantistiche di campo, il cui prototipo è l'elettrodinamica quantistica. ║ S. continue: s. caratterizzate da trasformazioni dipendenti da parametri che assumono valori continui. ║ S. discontinue: s. legate a gruppi di trasformazioni dipendenti da numeri finiti di elementi. • Geom. - Trasformazione rigida del piano in sé, o dello spazio in sé, che lascia inalterate le distanze. ║ S. centrale o s. rispetto a un punto O: corrispondenza biunivoca tra i punti del piano o dello spazio che associa, al generico punto P, il punto P' tale che O, detto centro di s., sia il punto medio del segmento PP'. ║ S. assiale o s. rispetto a una retta r: trasformazione del piano che, al generico punto P, associa il punto P' tale che la retta r, detta asse di s., sia asse del segmento PP'. ║ S. speculare o s. rispetto a un piano α: trasformazione che, a ogni punto P dello spazio, associa il punto P' in modo che il piano α, detto piano di s., sia perpendicolare al segmento PP' nel suo punto medio. ║ S. obliqua rispetto a una retta r. o a un piano α: corrispondenza biunivoca del piano o dello spazio che, al generico punto P, associa il punto P' in modo che la retta r o il piano α intersechino il segmento PP' nel suo punto medio, secondo un angolo prefissato (non retto). ║ Gruppo di s. di una figura F: gruppo costituito dai movimenti diretti o inversi che lasciano invariata F.