L'atto e il modo di dividere in sillabe una o
più parole. • Encicl. - Nella scrittura e nella stampa la divisione
in sillabe si uniforma a regole convenzionali. In italiano la divisione in
sillabe a fine riga obbedisce alle seguenti regole: le consonanti che potrebbero
trovarsi riunite in principio di parola si uniscono alla vocale seguente e non a
quella precedente (
ap-pre-sta-re); le consonanti finali apostrofate fanno
sillaba con la parola seguente (
nes-sun'a-mi-ca), mentre quelle non
apostrofate fanno sillaba con la parola precedente (
nes-sun - a-mi-co);
non si divide mai una parola così che la sillaba a inizio riga inizi per
vocale (
buo-no). Queste tre norme sono affiancate da altrettanti
eccezioni: nelle parole composte è possibile applicare la
s.
etimologica che a volte unisce alla vocale precedente consonanti o gruppi di
consonanti accettabili in inizio di parola (
dis-u-gua-le accanto a
di-su-gua-le) e alle parole dotte è possibile applicare una
s. che unisce alla vocale seguente gruppi consonantici estranei alla
fonetica popolare (
te-cni-co accanto a
tec-ni-co); in presenza di
uno iato costante è possibile andare a capo con una vocale
(
ma-estro,
pa-
ura); è possibile evitare l'apostrofo
in fin di riga spostando la sillaba apostrofata alla riga seguente
(
nes-sun'altra, preferito al diffuso
nessuna / altra). Nella
pronuncia esistono regole diverse rispetto a quelle relative all'ortografia: la
s. preconsonantica si unisce alla voce precedente (
va-sca-
vàs-ka); le consonanti rappresentate dalle lettere o
digrammi
z,
gl,
gn,
sc, poiché sempre doppie
in mezzo a due vocali, fanno sillaba per metà con la prima e per
metà con la seconda (
ca-gna-
kàn'-n'a);
le consonanti iniziali e finali di parola formano sillaba con le vocali
precedente o seguente secondo le stesse regole valide in centro di parola (
lo
- zop-po-
lo z-zòp-po); una
s. etimologica
che stacchi le parole o i componenti di una parola composta è possibile
solo nel caso in cui si voglia dar risalto alle singole parti
(
sub-lunare); per quanto riguarda i gruppi consonantici diversi da quelli
di muta + liquida (
p,
b,
t,
d,
c,
g,
f,
v, +
l,
r), la pronuncia cede alla sillaba
seguente la consonante finale indipendentemente dall'ortografia
(
tec-ni-co o
te-cni-co ma sempre
(
tèk-ni-ko); quando un parola finisce per
-i e
la successiva inizia per vocale ma non è possibile l'uso dell'apostrofo,
la pronuncia della sillaba finale può essere di due tipi (
ci-a-pre,
č à-pre,
či-à-pre).