Massiccio montuoso dell'Appennino calabro; occupa il
territorio compreso tra la Piana di Sibari e il Golfo di Corigliano a Nord, il
Marchesato a Est, le colline tra Lamezia Terme e Catanzaro a Sud e la Valle del
Crati a Ovest. La
S. viene comunemente divisa in
S. Greca a Nord,
S. Grande al centro,
S. Piccola a Sud. Altre suddivisioni
comprendono anche la
S. Badiale (parte orientale della
S. Grande),
dal ricordo della Badia di Fiore, fondata nel XII sec. da Gioacchino. La
popolazione si colloca nei comuni posti ai margini dell'altopiano, i più
importanti dei quali sono Longobucco, San Giovanni in Fiore, Spezzano della
Sila, Taverna, Mesoraca, Cotronei, Pedace, Petilia Policastro, Savelli. •
Geogr. - La
S. è composta da rocce cristalline (graniti, scisti,
gneiss), alternate, nella zona collinare, a rocce del Cenozoico e del Mesozoico.
Costituita da catene montuose basse e larghe, dall'altitudine compresa tra i
1.300 e i 1.900 m (Monte Botte Donato, 1.928 m) e dall'andamento Ovest-Est,
morfologicamente si presenta con forme rotondeggianti (
timpe) alternate
ad ampi ripiani che si uniscono nel formare un altopiano, all'interno del quale
trovano posto quattro laghi artificiali (Cecita o Mucone, Ariamacina, Arvo e
Ampollino). Il clima è tipicamente mediterraneo sulle basse pendici,
temperato con l'aumentare dell'altitudine. Il sistema idrografico della
S. comprende il fiume Neto e i suoi numerosi affluenti, nonché una
serie di torrenti che confluiscono nel Crati per sfociare nel Mar Ionio. La
vegetazione è caratterizzata, al di sotto degli 800 m, da castagni,
cerri, aceri e frassini, mentre ad altitudini superiori crescono il faggio, il
pino laricio e l'abete bianco. Dopo un periodo di grave e intenso sfruttamento
boschivo che ha caratterizzato gli anni Trenta-Cinquanta, il territorio silano
è stato fatto oggetto di importanti opere di rimboschimento. La fauna
comprende soprattutto lupi, cinghiali, sparvieri e poiane. Nel 1968 fu istituito
il Parco nazionale della Calabria, all'interno del quale la
S. occupa un
posto importante. • Econ. - Tradizionalmente agricola, la
S. ha
conosciuto un forte sviluppo dopo le riforme fondiario-agrarie degli anni
Cinquanta, che hanno permesso lo sfruttamento della parte interna. Prevalente
è la coltivazione della patata. Importanti sono le attività legate
alla silvicoltura, alla zootecnia, all'artigianato, all'industria del legno,
all'industria alimentare (specie casearia) e al turismo, sia estivo sia
invernale (impianti di risalita sono presenti a Camigliatello, Lorica,
Ciricilla). I laghi artificiali vengono sfruttati per la produzione di energia
idroelettrica. • St. - La
S. era conosciuta già da Greci e
Romani che la sfruttavano per il legname e per la pece. Durante il Medioevo
divenne proprietà demaniale, con vaste donazioni al monastero di Altilia
e all'abbazia di San Giovanni in Fiore nei secc. XI-XIII, ma negli anni seguenti
fu divisa tra i vari proprietari feudali che vollero crearvi roccaforti a difesa
di armenti transumanti e industrie casearie. Nel XIX sec. vennero promulgati
speciali provvedimenti statali a favore del territorio silano, ormai in grave
difficoltà, ma essi vennero disattesi, lasciando la zona in balìa
di problemi socio-economici che favorirono il diffondersi del fenomeno del
brigantaggio. Solo negli anni Cinquanta del XX sec., la
S. iniziò
un periodo di valorizzazione economico-sociale che si tradusse in un graduale
miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti.