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Sibiu.

Città (155.045 ab.) della Romania, capoluogo dell'omonimo distretto (5.432 kmq; 422.224 ab.); è situata a 420 m s/m., nella parte meridionale della Transilvania, 208 km a Nord-Ovest di Bucarest. • Econ. - Importante nodo ferroviario e commerciale, è sede di industrie meccaniche, elettrotecniche, farmaceutiche, tessili, del cuoio, della carta. • St. - Fondata dai Romani, che le diedero il nome di Cibinium, fu rifondata nel XII sec. da coloni sassoni del Reno. Distrutta dai Tatari nel 1241, venne ricostruita, divenendo il centro principale della Transilvania sassone. Baluardo nella lotta contro i Turchi nel XV sec., fu in seguito da loro conquistata insieme alla Transilvania, che fu eretta a stato vassallo. Dopo aver ceduto al lungo assedio di Giovanni Zápolyai nel 1536, con la restaurazione asburgica divenne capitale della Transilvania (1703). Nel corso della Rivoluzione ungherese, fu occupata dagli insorti (marzo 1849), ma pochi mesi più tardi (luglio 1849) venne riconquistata dai Russi, sopraggiunti in soccorso agli Austriaci. Durante la prima guerra mondiale nei pressi di S. le truppe rumene che avevano occupato la Transilvania furono sterminate per mano di un'armata tedesca comandata dal generale Falkenhayn (settembre 1916). • Arte - Notevole la cerchia di mura della città alta (1357-66) con torri e bastioni costruiti successivamente, nei secc. XV-XVI. Le fortificazioni della città bassa vennero erette tra il 1457 e il 1475. L'attuale chiesa evangelica è una costruzione gotica (secc. XIV-XV) che presenta influssi austriaci. In stile gotico è anche il palazzo comunale (1475 circa), sede del municipio, la cui torre è stata ricostruita nel 1588. Da ricordare anche la chiesa cattolica barocca (1738) e la cattedrale rumena ortodossa (1902-06). A S. si trovano numerosi musei, tra cui il più illustre è il museo di arte e storia del palazzo Brukenthal (fine XVIII sec.).