Città (1.053.025 ab.) dell'Iran,
capoluogo della provincia di Fārs; è situata nella zona
sud-occidentale dell'Iran, si trova a 1.585 m s/m. nel settore meridionale dei
Monti Zagros. • Econ. - Sfruttando la sua posizione strategica lungo la
via di collegamento tra il Golfo Persico e l'Iran centrale, svolge la funzione
di un importante mercato agricolo e del bestiame. Notevoli e di fama
internazionale le lavorazioni artigianali di argento e tappeti di lana. È
inoltre sede di moderne industrie elettroniche, petrolchimiche, chimiche,
alimentari, del cemento. • St. - Fondata probabilmente nel VII sec., fu
fiorente durante il Medioevo, raggiungendo il suo massimo splendore nel
Quattrocento con i Timuridi e divenendo un attivo centro intellettuale della
Persia. Occupata e saccheggiata dagli Afghani nel 1724, fu riconquistata da
Karīm Khān che la eresse a capitale. Fu distrutta ripetute volte da
terremoti (1913, 1824, 1853). • Arte - Delle notevoli costruzioni
dell'arte islamica rimangono parte dell'antica moschea (IX sec.); le mura,
erette nel 1045 e rifatte nel XIV sec.; la nuova moschea (XII sec.). Non sono
stati rinvenuti resti del periodo mongolo. Nel XVI sec. vi fiorì una
celebre scuola di pittura timuride, mentre nel XVIII sec. si sviluppò
l'arte della ceramica, dell'intarsio e dell'argento sbalzato. • Artig. -
Denominazione attribuita a un tipo di tappeto persiano caratterizzato da colori
intensi e brillanti del campo (rosso o blu) su cui si stagliano fini decorazioni
dai motivi per lo più geometrici, nonché il tipico medaglione
romboidale posto al centro del tappeto.