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Shāhpuhr.

(in italiano Sapore). Nome di tre re persiani della dinastia dei Sassanidi. ║ S. I: succedette nel 240 al padre Ardashīr I, fondatore della dinastia. Fu in lotta contro gli imperatori romani Gordiano III, da cui fu sconfitto a Resaena (243), e Valeriano, che prese prigioniero a Edessa (260). Occupò l'Armenia e la Mesopotamia; invase la Siria, distrusse Antiochia e Tarso, ma ferito da Odenato, re di Palmira e Zenobia, fu costretto a ritirarsi. Favorì l'introduzione della cultura greca e indiana nei suoi territori e sotto il suo Regno il Manicheismo si diffuse in Oriente (m. 272). ║ S. II detto il Grande: succedette al padre Ormizd II ancora in giovane età. Sottomise le tribù dell'Asia centrale e assorbì il loro Regno. Ai Romani tolse Amida (359) e conquistò l'Armenia. Intorno al 339, dopo la conversione al Cristianesimo di Costantino I, cominciò le persecuzioni contro i Cristiani che proseguì fino alla morte. Sotto di lui lo Zoroastrismo si affermò definitivamente come religione di Stato e la società fu organizzata in un sistema di caste (310-379). ║ S. III: figlio di S. II, concluse un trattato con Teodosio; sotto di lui gli Armeni riconquistarono la loro indipendenza (383-388).