Famiglia nobile di origine romagnola che tenne il ducato
di Milano dal 1450 al 1500 e, per brevi periodi, dal 1512 al 1535. ║
Muzio Attendolo: capitano di ventura italiano, fu il capostipite degli
S. Fu al seguito dapprima di Alberico da Barbiano, poi di Gian Galeazzo
Visconti, quindi si batté per Firenze; battuto, fu fatto prigioniero
dalle truppe viscontee a Casalecchio (1402). Sempre per i Fiorentini,
partecipò alla guerra di Pisa, sconfiggendo Agnolo della Pergola (1405).
Passato al servizio della regina Giovanna II, fu da questa mandato (1419) in
aiuto a papa Martino V, in conflitto con Braccio di Montone; fu poi a L'Aquila
per domare una rivolta. Attraverso intelligenti matrimoni seppe dilatare e
consolidare la fortuna che s'era creata con le armi. Ebbe numerosi figli
(Cotignola, Ravenna 1396 - presso Pescara 1424). ║
Francesco I:
figlio di Muzio Attendolo, fu capostipite del ramo degli
S. di Milano.
Ebbe anche lui numerosi figli
(V.
FRANCESCO, duca di Milano). ║
Leone: figlio di Muzio
Attendolo, fu compagno di Francesco nelle sue imprese nella Marca; a Mentana
batté, per conto del papa, le truppe di Fortebraccio. Fatto prigioniero a
Todi, passò diversi anni in carcere; liberato dal fratello Alessandro,
combatté ancora a Caravaggio, dove venne ferito a morte (1406-1440).
║
Alessandro:
figlio di Muzio Attendolo,
divenne
signore di Pesaro e capostipite di questo ramo della famiglia. Prestò i
suoi servizi al fratello Francesco, al papa e ai re di Napoli. Fu gran
conestabile e luogotenente generale del Regno (1462) di Ferdinando I d'Aragona
(Cotignola, Ravenna 1409 - Fossa, Ferrara 1473). ║
Pietro: figlio
di Muzio Attendolo, divenne vescovo di Ascoli (1411-1442). ║
Mansueto:
figlio di Muzio Attendolo, fu vescovo di Teramo (XV
sec.). ║
Carlo: figlio di Muzio Attendolo, dal 1454 fu
arcivescovo di Milano (1423-1457). ║
Ramo di Milano -
Galeazzo Maria:
figlio di Francesco, ereditò dal padre il
ducato (V. GALEAZZO MARIA SFORZA). ║
Ippolita Maria: figlia di Francesco, sposò nel 1465 il duca di
Calabria; amante delle lettere classiche e della filosofia, raccolse in Castel
Capuano una ricca biblioteca (1445-1488). ║
Isolea o
Isotta:
figlia di Francesco,
sposò in prime nozze il duca di Atri e in
seconde il condottiero Maurizio da Tolentino (m. 1485). ║
Polissena: figlia di Francesco,
fu la seconda moglie del signore
di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta (1428-1449). ║
Elisabetta:
figlia di Francesco,
sposò Guglielmo VIII Paleologo, marchese del
Monferrato (1456-1472). ║
Filippo Maria: figlio di Francesco,
condusse vita appartata a Milano, portando il titolo di conte di Corsica
(l'isola era stata ceduta da Genova nel 1464), ma senza aver alcuna effettiva
autorità (1449-1492). ║
Sforza Maria: figlio di Francesco,
fu nominato duca di Bari nel 1464. Venne confinato dalla reggente (sua cognata)
e avvelenato (1451-1479). ║
Ludovico il Moro: figlio di Francesco,
fu duca di Milano (V. LUDOVICO SFORZA detto
IL MORO). ║
Ascanio Maria: figlio del
duca di Milano Francesco I e di Bianca Maria Visconti, ebbe presto la
dignità di protonotario apostolico e, per opera del fratello Ludovico il
Moro, ottenne la porpora cardinalizia (1484). Composti alcuni dissidi col
fratello, ne divenne rappresentante presso la corte pontificia. Ebbe spesso
contrasti col papa Alessandro VI Borgia, in particolare in occasione della
calata in Italia di Carlo VIII, che appoggiò costantemente. Sospettato di
complicità nell'assassinio del duca Giovanni di Gandia (1497),
abbandonò segretamente Roma per Milano (1499), dove seguì le sorti
del fratello Ludovico, finendo consegnato dai Veneziani ai Francesi (1500).
Liberato, ritornò a Roma dopo la morte di Alessandro VI e
riconquistò una posizione di prestigio sotto i pontificati di Pio III e
Giulio II (Milano 1455 - Roma 1505). ║ Anche le figlie di Galeazzo Maria
vennero unite in matrimonio a personaggi politicamente importanti: nel 1491,
Anna Maria (1476-1497), andò sposa ad Alfonso d'Este;
Bianca
Maria (1472-1510), la maggiore delle figlie legittime di Galeazzo, si
unì all'imperatore Massimiliano, allo scopo di garantire allo zio
Ludovico l'investitura del ducato di Milano;
Caterina (1463-1509),
illegittima, sposò nel 1473 Girolamo Riario, già signore di Imola
e di Forlì (V. SFORZA RIARIO, CATERINA).
║
Ercole detto
Massimiliano: figlio primogenito di Ludovico
il Moro, fu esule in Germania e poi reintegrato negli Stati del padre, nel 1512.
Dopo la vittoria di Novara, riportata dagli Svizzeri sul Trivulzio e La
Trémoille (1513), diventò duca di Milano. Ma dopo la vittoria di
Francesco I a Marignano (1515), capitolò a Milano e si trasferì in
Francia (1491 - Parigi 1530). ║
Francesco II:
figlio di
Ludovico il Moro, resse il ducato di Milano. Con lui terminò (1535) la
linea maschile legittima dei duchi di Milano
(V.
FRANCESCO, duca di Milano). ║
Giampaolo:
fratello
illegittimo di Francesco II, primo dei marchesi di Caravaggio, sperò
inutilmente di essere chiamato alla successione, alla morte di Francesco II.
L'imperatore preferì incorporare il Milanese nei suoi domini diretti
(1497-1535). ║
Bona: figlia di Gian Galeazzo e di Isabella, fu
l'ultima discendente legittima dei duchi di Milano; andata sposa nel 1518 a
Sigismondo Jagellone, re di Polonia, resse abilmente le sorti dello Stato in
vece del debole marito; rimasta vedova, trascorse gli ultimi anni di vita nel
ducato di Bari, avuto in eredità dalla madre (1493-1557). ║
Ramo
di Pesaro -
Alessandro: figlio illegittimo di Muzio e fratello di
Francesco, diede origine al ramo sforzesco dei signori di Pesaro, della quale
città si impadronì nel 1445. Nel 1447 gli venne riconosciuto il
titolo di vicario papale, trasmissibile agli eredi. ║
Costanzo:
capitano valoroso e cultore delle lettere, fece costruire la rocca di Pesaro
(1447-1483). ║
Giovanni:
figlio illegittimo di Costanzo, fu
confermato dal pontefice signore di Pesaro, ma dovette sottostare alla politica
dei Borgia e sposare Lucrezia (1493). Mutata la politica papale, fu costretto ad
accettare l'annullamento del matrimonio (1497) e a fuggire di fronte alla
minaccia del fratello della ex moglie, il Valentino (1499). Dopo la morte di
Alessandro VI (1503) riottenne Pesaro (1466 – Venezia 1510). ║
Ramo di Santa Fiora -
Bosio: figlio illegittimo di Muzio
Attendolo, fu capostipite del ramo di Santa Fiora. Dedicò la vita intera
alle armi. Già governatore della città papale di Orvieto (1430),
prese parte attiva alle guerre sostenute dal fratello Francesco per la conquista
del Milanese, e guerreggiò poi per vari signori italiani; ottenne
così il titolo di nobile milanese e di conte di Cotignola. Le nozze con
Cecilia Aldobrandeschi di Santa Fiora (1439) gli procurarono il diritto a un
terzo del feudo di Santa Fiora, posto sotto l'alto dominio della Repubblica di
Siena (1411-1476). ║
Guido: figlio di Bosio, nel 1469 ottenne in
eredità tutta la contea di Santa Fiora, ricca di miniere (1445-1508).
║
Guido Ascanio: figlio di Bosio II (nipote di Guido), nel 1534 fu
nominato cardinale dal nonno Paolo III Farnese. Dal 1535 al 1560
amministrò la diocesi di Parma. Legato di Bologna e di Romagna (1537-38),
camerlengo della Chiesa (1537), legato pontificio in Ungheria per la guerra
turca (1540), patriarca di Alessandria (1541), cadde in disgrazia con il nuovo
pontificato di Paolo IV. Imprigionato in Castel Sant'Angelo, dovette pagare una
cifra elevata per uscirne. Ritornato in grazia, ebbe gran parte nell'elezione di
Pio IV (1559). Uomo di cultura e mecenate, commissionò a Michelangelo la
cappella dell'Assunta in Santa Maria Maggiore (1518-1564). ║
Sforza: figlio di Bosio II, servì l'Impero nelle guerre di
Lombardia, nell'impresa di Algeri e in Germania, contro la lega di Smalcalda
(1546). Alla morte di Pier Luigi Farnese, contribuì ad assicurare Parma
alla Chiesa (1547). Appoggiò gli Spagnoli nella guerra contro Paolo IV e
i Francesi (1557). Messo da Pio V a capo delle milizie papali inviate in Francia
contro gli ugonotti, si distinse nella battaglia di Montcontour (1596). Fu poi
generale delle fanterie spagnole nella guerra contro i Turchi (1520 -
Castell'Arquato, Piacenza 1575). ║
Alessandro:
vescovo
di Parma (1560-73), fu zelante esecutore dei decreti del Concilio tridentino.
Ebbe in compenso il cappello di cardinale e la nomina a legato pontificio per
Bologna e la Romagna, ove usò il pugno di ferro nel tentativo di
estirpare il brigantaggio; i pieni poteri di cui si serviva gli valsero il
soprannome di “vicepapa” (1534-1581). ║
Francesco:
marchese di Varzi, combatté valorosamente agli ordini di Alessandro
Farnese nei Paesi Bassi in rivolta, meritandosi da Filippo II di Spagna la
nomina a capitano generale delle milizie italiane. Creato cardinale (1583) e
legato pontificio in Romagna (1591), dove operò energicamente contro il
brigantaggio, fu poi vescovo di Albano (1618) e di Frascati (1620) (1562-1624).
║ Lo sfarzo eccessivo sfoggiato dagli
S. di Santa Fiora li
indebitò a tal punto da costringerli a vendere gran parte delle loro
terre: Scansano nel 1615 (a Cosimo II de' Medici), Valmontone nel 1634 (ai
Barberini), il ducato di Segni nel 1639 (sempre ai Barberini); nel 1650 la
Spagna confiscò loro il marchesato di Varzi. Quanto al feudo principale,
quello di Santa Fiora, perse la sua sovranità nel 1633, a favore del
granduca di Toscana Ferdinando II. Sopravvisse un ramo cadetto, i cui esponenti
ebbero il titolo di duchi di Segni e il nome di
S. Cesarini. Rami
minori degli
S. furono quelli di
Borgonovo e di
Caravaggio;
capostipite del primo fu
Sforza Secondo (1433-1492), figlio
illegittimo del duca di Milano Francesco; capostipite del secondo,
Giampaolo
(1497-1535), figlio illegittimo di Ludovico il Moro. Entrambi i feudi furono
incamerati verso la fine del XVIII sec.