Figura solida racchiusa da una superficie curva
(
superficie sferica) luogo dei punti dello spazio che hanno stessa
distanza (
raggio della s.) da un punto dato, detto
centro; talora,
la superficie curva che contiene la
s. ║
S. armillare:
antico strumento astronomico che rappresentava le varie
s. celesti.
║
S. terrestre: termine improprio per indicare la Terra. ║
S. del fuoco: nella fisica aristotelica, la zona occupata dal più
puro dei quattro elementi, il fuoco, al di sopra della
s. dell'aria.
║ Qualsiasi oggetto di forma sferica. • Tecn. -
Cuscinetto a
s.: particolare tipo di cuscinetto a rotolamento. ║
Penna a s.:
penna in cui l'elemento scrivente è costituito da una piccola
s.
metallica, cui affluisce l'inchiostro, grasso e denso, dal serbatoio cilindrico
di plastica. • Biol. - Nome delle spicole delle spugne, quando hanno forma
di piccoli corpi arrotondati a struttura concentrica. • Astron. -
S.
celeste: ideale superficie sferica centrata nell'occhio dell'osservatore,
sulla quale gli astri sembrano disposti. A causa del moto di rotazione della
Terra intorno al proprio asse, la
s. celeste appare ruotare, con tutti
gli astri, da levante verso ponente (
moto diurno), e gli astri stessi
sembrano percorrere circoli minori, detti
paralleli celesti,
perpendicolari all'asse della Terra e aventi i centri su di esso. • Geom.
- Luogo dei punti dello spazio aventi distanza minore o uguale da un punto
prefissato, detto
centro. Un segmento avente gli estremi sulla superficie
sferica prende il nome di
corda; le corde di lunghezza massima vengono
dette
diametri, sono tutte pari al doppio del raggio e passano per il
centro della
s. Una retta si dice
interna,
tangente o
esterna alla
s. se interseca la
s., rispettivamente, in due
punti, in un unico punto o in nessun punto, ovvero, se ha distanza dal centro
minore, uguale o maggiore del raggio; in modo del tutto analogo si definiscono
le posizioni reciproche di piano e
s. In particolare, un piano secante
che passi per il centro della
s. (
piano meridiano) ha come sezione
un cerchio, detto
circolo massimo, di raggio pari a quello della
s.; se il piano non passa per il centro, il cerchio da esso individuato
prende il nome di
cerchio minore, ed è tanto più piccolo
quanto più il piano si approssima alla posizione tangente. Date due
s. di raggio
r e
R, i cui centri siano a una distanza
d, esse si dicono
esterne se
d > r + R,
tangenti
esternamente se
d = r + R,
secanti se
r - R < d < r
+R,
tangenti internamente se
d = r - R,
una interna
all'altra se
d < r - R. Per quanto riguarda le misure relative a
una
s. di raggio
R, si hanno le seguenti formule:
la
superficie sferica è pari a 4π
R2; il volume
è dato da (4/3)π
R3; la
calotta sferica,
cioè ciascuna delle parti in cui la superficie sferica è suddivisa
da un piano secante, misura 2π
Rh, dove
h è la distanza
del vertice della calotta dal piano, mentre la parte di
s. da esso
racchiuso, detto
segmento sferico a una base, ha volume pari a
π
h(3
a2 +
h2)/6, dove
h
è l'altezza del segmento e
a è il raggio del cerchio
minore individuato dal piano; il
fuso sferico, cioè la parte di
superficie sferica compresa tra due semipiani uscenti da uno stesso diametro, ha
area pari a π
R2α/90, dove
R è il
raggio della
s. e α è l'angolo, misurato in gradi, formato
dai due semipiani, mentre la parte di
s. da esso racchiuso, detta
spicchio sferico, ha volume pari a π
R3α/270.
Se si inserisce nello spazio un sistema di assi ortogonali monometrici
Oxyz, la
s. ha equazione pari a (
x -
x0)
2+ (
y - y0)
2+ (
z -
z0)
2 = R2, dove
(
x0,
y0,
z0) sono le
coordinate del centro e
R è il raggio; la
s., pertanto,
è una particolare quadrica.
║
Geometria della s.:
studio delle figure geometriche tracciate sulla
s. Dati due punti sulla
s., la linea che li congiunge avente lunghezza minima, ovvero la
geodetica, è pari al cerchio massimo passante per i punti dati: i
cerchi massimi, pertanto, sono sulla
s. i corrispondenti delle rette nel
piano. In modo analogo, si definisce
triangolo sferico la porzione di
superficie sferica racchiusa da tre archi di cerchi massimi congiungenti tre
punti prefissati. Rispetto alla geometria euclidea piana, la geometria sferica
presenta profonde differenze: sulla
s. esistono poligoni uguali elemento
per elemento, ma non sovrapponibili; non esiste il concetto di similitudine,
poiché poligoni aventi angoli uguali sono uguali; la somma degli angoli
interni di un triangolo sferico è sempre maggiore di un angolo piatto.
Conseguenza fondamentale di quest'ultima proprietà è che sulla
s. non vale il postulato delle parallele di Euclide: la geometria
sferica, pertanto, fornisce un modello di geometria non euclidea.
Sfera A celeste B moto apparente di una stella sulla sfera celeste C moto apparente del Sole sulla sfera celeste