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Seta.

Sostanza di natura proteica secreta da alcune specie di insetti e particolarmente dal baco da s. (larva del lepidottero Bombyx mori) attraverso due orifizi detti filiere. Tale sostanza prende la forma di due bavelle che, a contatto con l'aria, si rapprendono e si uniscono in un unico filo (bava); con esso l'insetto realizza il bozzolo, all'interno del quale si rinchiude nel momento della trasformazione da larva a crisalide e da crisalide a farfalla. ║ Fibra tessile a filamento continuo ottenuta mediante opportune operazioni sul bozzolo del baco da s. (V. OLTRE). ║ Fig. - Di s.: Detto di cosa che per aspetto ricorda quello della s.: pelle di s. ║ In senso generico, denominazione di fibre tessili animali a filamento continuo note anche come s. selvatiche. ║ S. vegetale: fibra tessile tratta da vegetali aventi qualche somiglianza con la s. del baco. ║ S. marina o bisso: filamento di colore biondo, ricavato da alcuni molluschi bivalvi che si trovano nel Mar Rosso e nel Mediterraneo. ║ S. artificiale: V. RAION. • Bot. - Filamento che sostiene l'urna dei muschi. • Ind. cart. - Carta s.: sinonimo di carta velina. • Ind. tess. - La lavorazione della s. inizia con la raccolta e una prima cernita dei bozzoli e prosegue con l'essiccazione e la spelaiatura (eliminazione dello strato superficiale); dopo una seconda cernita, i bozzoli vengono classificati secondo le dimensioni (crivellatura) e messi a macerare (al fine di rammollire gli stati esterni). A questo punto può iniziare la trattura (che può essere manuale, meccanica o automatica), con il passaggio nella bacinella, ove, mediante attorcigliamento di bave montanti, viene formato il filo. Esso viene, quindi, sottoposto a incannatura (trasformazione della s. greggia da matassa a rocchetti) e a stracannatura (trasformazione da rocchetto a rocchetto con pulizia del filato), per passare, poi, al filatoio. Lì i vari rocchetti vengono abbinati (binatura) e, dopo essere stati sottoposti a torcitura e a stagionatura, ricondotti a matasse (aspatura). • Encicl. - L'allevamento del baco da s. ha remote origini in Asia presso alcuni popoli confinanti con la Cina detti Serici, dal nome della loro capitale Sera. Attraverso i Cinesi la s. penetrò in Europa e si diffuse presso i Greci prima e i Romani poi, ma solo nel VI sec. d.C., quando due monaci appositamente inviati da Giustiniano in Cina per scoprire il segreto della s. tornarono con i bozzoli, se ne iniziò la coltivazione. Di spicco furono l'arte serica italiana tra il XIII e il XVII sec. (Catanzaro, Genova, Firenze) e quella francese dal XVI sec. (Lione, Parigi e Avignone), finché le guerre di religione e il conseguente esilio dei maestri setaioli ugonotti non favorirono la nascita di valide scuole anche in altre regioni europee (Germania, Svizzera, Paesi Bassi). L'introduzione del telaio meccanico determinò una grandissima espansione dell'industria a scapito della lavorazione artigianale; nel contempo venne abbandonata la sericoltura e dalla fine del XIX sec. l'Asia tornò ad approvvigionare i mercati europei. L'industria della s. entrò in crisi in Occidente dopo la prima guerra mondiale, allorché, contemporaneamente a un aumento nei costi di produzione, si diffusero le fibre chimiche; in questo modo, è accaduto che la s., pur rimanendo in assoluto il tessuto più pregiato, è giunta a coprire appena qualche punto percentuale del consumo complessivo di fibre tessili.