Tempio nel quale veniva onorato il dio Serapide,
divinità egizio-greca, il cui culto fu istituito da Tolomeo I con
l'intento politico di fondere le due componenti etniche del suo popolo. In
Egitto erano particolarmente famosi il
s. di Alessandria e i due di
Menfi. ║
S. di Alessandria: opera
dell'architetto Parmenisco, aveva pianta quadrata, sorgeva su uno zoccolo a
scala (100 gradini) ed era circondato da un portico; presentava numerosi
elementi di tipo ellenistico e custodiva la famosa statua di Briasside, molto
venerata dai devoti. Fu distrutto in epoca cristiana per volere del vescovo
Teofilo (391). ║
S. di Menfi:
sorgevano in una zona sacra, ai lati di un viale fiancheggiato da 600
sfingi; nei pressi si trovava una galleria scavata nella roccia, lunga 350 m,
larga 3 e alta più di 5 m: vi trovavano sepoltura i tori sacri,
imbalsamati e chiusi dentro i sarcofagi. Si calcola che in tutto l'Egitto si
trovassero nel II sec. una cinquantina di
s.; altri si trovavano un po'
ovunque nel bacino del Mediterraneo, ove il culto di Serapide si diffuse, a
partire dal 100 a.C. circa. Sono giunti a noi alcuni
s. rinvenuti in
Europa, Africa settentrionale e Asia Minore.