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Senso.

La facoltà dell'udire.
║ Ciascuna delle facoltà, note nel linguaggio comune come i cinque s., che permettono agli esseri viventi di ricevere gli stimoli esterni.
║ La percezione di sensazioni interne, fisiche o psichiche: avvertire un s. di fame.
║ Sinonimo di sentimento: provai un s. di vergogna.
║ Capacità di discernere tra bello e brutto, buono e cattivo: quell'uomo non ha uno spiccato s. estetico.
║ Ciò che una parola o una frase vuol dire: capire il s. di un vocabolo.
Doppio s.: duplice interpretazione cui si presta una parola o una frase.
║ Contenuto logico: quello che stai dicendo non ha proprio s.
║ Per estens. - In riferimento a comportamenti, ragione, motivazione, giustificazione: non ha s. che tu venga da me.
Ai s. di: nel linguaggio forense e burocratico, secondo quanto è disposto da (ai s. dell'articolo 103).
In un certo s.: sotto un certo aspetto.
║ Sinonimo di modo: rispondere in s. affermativo.
║ Direzione verso la quale si effettua un movimento: c'è molto traffico in s. opposto.
• Fisiol. - Organi di s.: formazioni voluminose nelle quali è concentrato un elevato numero di recettori che consentono di percepire gli stimoli esterni e dare agli organismi a cui appartengono le informazioni relative all'ambiente in cui vivono. La presenza di organi sussidiari con funzione di protezione e ausilio dell'organo principale suggerisce, peraltro, l'uso del termine apparato sensoriale. Gli organi di s. reagiscono a stimoli meccanici, chimici, luminosi ed elettromagnetici, nonché alle variazioni di temperatura, generando impulsi che giungono al sistema nervoso centrale, dove provocano riflessi o sensazioni. Gli organi di s. specifico (in quanto distinti dagli organi della sensibilità generale, ovvero i dispositivi legati alle varie forme della sensibilità corporea) sono cinque: organi del tatto, dell'udito, dell'olfatto, del gusto e della vista.
Organi di s. tattili: rispondono a stimolazioni di pressione o di stiramento per mezzo di terminazioni nervose libere, di tangocettori, di peli o setole. I pesci possiedono cellule sensoriali tattili inserite nelle linee laterali; per mezzo di esse possono avvertire e reagire alle correnti d'acqua che li colpiscono lateralmente. Gli insetti hanno apparati tattili situati nelle zampe, nelle articolazioni tra il torace e l'addome e all'estremità del capo. I peli sono, invece, caratteristici tanto degli invertebrati quanto dei vertebrati; questi ultimi spesso sono provvisti di vibrisse.
Organi di s. uditivi: esistono soltanto negli artropodi e nei vertebrati (animali capaci, in genere, di produrre essi stessi dei rumori) e hanno il compito di captare le onde sonore. La percezione dei suoni o degli ultrasuoni in molti casi serve agli insetti per difesa o per rispondere al richiamo dell'altro sesso. Nei vertebrati l'organo dell'udito è l'orecchio; questo differisce spesso da specie a specie e solo nei vertebrati più evoluti è provvisto di un padiglione esterno atto a ricevere meglio i rumori. I pipistrelli emettono ultrasuoni e si orientano captandone il riflesso sugli ostacoli; i vertebrati terrestri, invece, sono in grado di stabilire la direzione di un suono valutando la differenza di tempo e di intensità con cui le due orecchie lo captano. Anche i pesci hanno ben sviluppato il s. dell'udito grazie ai cuscinetti sensoriali delle macule, del sacculo e della lagena; in alcune specie, poi, la vescica natatoria funziona anche come cassa di risonanza.
Organi del gusto e dell'olfatto: sono basati su chemiorecettori. Negli organismi meno evoluti non esiste distinzione tra i due s.; cellule sensoriali compaiono nei molluschi, ma una vera separazione fra gusto e olfatto si ha solo negli artropodi e nei vertebrati. Gli organi del gusto agiscono generalmente per contatto diretto con gli alimenti, mentre quelli dell'olfatto reagiscono a sostanze diffuse a concentrazioni bassissime nell'aria o nell'acqua. I gasteropodi marini sono dotati di osfradio, un organo che analizza l'acqua respiratoria che penetra nella cavità del mantello; alcuni crostacei, al contrario, hanno chemiorecettori sulla prima antenna o sugli arti locomotori o anche all'interno della cavità respiratoria. Negli insetti il s. del gusto deriva da organi sensoriali posti nella cavità orale oppure da speciali peli sui palpi labiali; gli organi dell'olfatto, invece, si trovano sulle antenne o sui palpi e sono costituiti da coni olfattivi o da piastre porose. Nei vertebrati, gli organi del gusto contengono cellule gustative che, riunite in bottoni (pesci, rettili, uccelli e mammiferi) o in dischi (anfibi), riescono a distinguere le quattro qualità fondamentali, ossia l'amaro, il dolce, il salato e l'acido. Negli organi dell'olfatto si trovano cellule delicatissime che sporgono con sottili peluzzi sensoriali. Tra i mammiferi, i carnivori, gli ungulati, gli insettivori e i roditori sono macrosmotici, ovvero dispongono di una capacità olfattiva molto sviluppata; ciò dipende dal fatto che nella loro conca olfattiva trovano posto centinaia di migliaia di cellule olfattive. Anche i pesci reagiscono a differenze minime di odore; per questo motivo, ad esempio, i salmoni riescono a distinguere i fiumi durante la migrazione di ritorno dal mare.
Organi di s. visivi: permettono agli organismi di reagire alle vibrazioni elettromagnetiche. Nella maggior parte degli organismi esistono fotorecettori capaci di reagire alla luce. Nei flagellati si hanno le macule oculari, nei lombrichi e nelle sanguisughe esistono cellule dotate di s. visivo distribuite sul tegumento, negli insetti si possono avere ocelli ed occhi composti. Le cellule visive dei vertebrati si distinguono in cellule a cono e cellule a bastoncello (V. OCCHIO). La struttura dell'occhio varia a seconda degli animali: ad esempio, celenterati, bivalvi, vermi, gasteropodi e stelle di mare possiedono occhi a fossetta, mentre artropodi, cefalopodi e alcuni bivalvi sono dotati di occhi a faccette. Non tutti gli occhi possono distinguere i colori (in quanto reagiscono soltanto a determinate lunghezze d'onda) e diversa è anche la possibilità di accomodamento, ovvero di adattamento alla visione vicina e a quella lontana. Certi animali (soprattutto quelli che vivono nelle profondità marine) sono provvisti di occhi telescopici, mentre gli animali dalle abitudini crepuscolari possiedono uno strato di piccolissimi cristalli (tapetum lucidum) dietro quello delle cellule visive: esso, rimandando indietro i raggi che colpiscono l'occhio, stimola due volte di seguito le cellule visive, aumentando così l'intensità della percezione.
• Bot. - Anche i vegetali dispongono di organi di s. e, come gli animali, reagiscono ai vari stimoli esterni, dando vita a una catena di processi che si conclude in una reazione finale di solito molto evidente. Queste reazioni si distinguono in movimenti tattici (o tattismi), tropismi e nastie tipici delle piante fisse. Tra i primi, tipici delle specie inferiori, rientrano il chemiotattismo (causato da stimoli chimici), il termotattismo (provocato da variazioni di temperatura), il fototattismo (determinato dalla luce), il galvanotattismo (dovuto a corrente elettrica continua). Il tattismo può essere positivo, se il movimento del vegetale è orientato verso lo stimolo che lo provoca, o negativo se avviene in direzione opposta. I tropismi sono, invece, le reazioni agli stimoli da parte delle piante fisse. Se la direzione del movimento è strettamente determinata da quella dello stimolo si ha il tropismo, mentre se è indipendente da quello dello stimolo si ha la nastia. Come nel caso dei tattismi, a seconda della natura dello stimolo si può avere fototropismo (o fotonastia), geotropismo, chemiotropismo, galvanotropismo, ecc.
• Filos. - S. morale: teoria etica in base alla quale la distinzione tra bene e male riposa su innato e istintivo s. (detto appunto morale).
• Log. - Particolare utilizzazione del significato di un concetto.
• Mat. - Su un tratto di retta o un arco di curva, uno dei due possibili modi di percorso.
• Trasp. - Verso che può o non può essere seguito da un veicolo.