Stato insulare (455 kmq; 81.000 ab.) dell'Oceano
Indiano, composto da 88 tra isole e isolotti (di cui solo 36 abitate),
localizzati entro una superficie marina piuttosto ampia, a Nord del Madagascar e
al largo della costa orientale africana, compresa tra i 4° e gli 11°
di latitudine Sud. Capitale Victoria. Isole principali: Mahé, Praslin,
Silhouette, La Digue, Curieuse e Félicité. Ordinamento: Repubblica
presidenziale. Il presidente è a capo dell'esecutivo ed è eletto,
come l'Assemblea nazionale che esercita il potere legislativo, a suffragio
universale ogni cinque anni. Moneta: rupia delle
S. Lingue: dialetti
creoli, francese e inglese. Popolazione: è costituita soprattutto da
creoli francesi, anche se sono presenti minoranze di Indiani, Indonesiani,
Malgasci, Cinesi e
vieux blancs, diretti discendenti dei coloni
francesi e inglesi. Religione: in larga prevalenza cattolica.
GEOGRAFIAMorfologia:
il gruppo delle
S. è costituito da isole di origine granitica e
vulcanica o di origine corallina. Sono tutte di modeste dimensioni: la
più estesa, l'Isola di Mahé, ha una superficie di 148 kmq, pari a
quasi il 40% dell'intero arcipelago. La diversa ascendenza geologica determina
anche una differente morfologia: le isole coralline emergono per pochi metri dal
livello del mare, mentre quelle granitiche si elevano con profili piuttosto
elevati: la cima massima tocca i 914 m di altezza, sull'Isola di Mahé.
Quest'ultima appartiene al gruppo principale, formato da una trentina di isole,
cui spetta propriamente il nome di
S., che costituisce l'estremità
nord-orientale dell'arcipelago. ║
Clima: di tipo subequatoriale. Si
articola durante l'anno in due stagioni: una relativamente fresca, compresa tra
giugno e novembre, indotta dal soffio dei venti alisei da Sud-Est, e una
più calda, compresa tra dicembre e maggio, che risente dell'influenza dei
monsoni indiani, caratterizzata da precipitazioni abbondanti (anche vicine ai
3000 mm annui). Lo scarto termico che si determina tra i due periodi è in
realtà assai ridotto (24-32 °C).
Cartina delle isole Seicelle
Scorcio panoramico dell'isola di Mahé (Seicelle)
ECONOMIAL'economia delle
S. è
sostenuta in larga parte dall'industria turistica, che ha goduto di un
determinante sviluppo a partire dall'apertura negli anni Settanta dell'aeroporto
internazionale di Mahé. Altri settori importanti sono quello agricolo,
orientato in massima parte all'esportazione (frutti tropicali, spezie), e quello
della pesca, i cui prodotti sono invece rivolti al mercato interno. È
attivata anche un'agricoltura di sussistenza (banane, manioca, patate, mais),
che però non raggiunge una produzione in grado di soddisfare il
fabbisogno alimentare nazionale, rendendo necessaria l'importazione di riso,
farina e zucchero. Esistono esigue risorse minerarie limitate a fosfati naturali
(guano) e salmarino. Quasi inesistente l'industria, per lo più orientata
alla conservazione alimentare.
STORIAGià note durante il Medioevo ai
mercanti arabi, le
S. furono avvistate nel 1502 dai Portoghesi di Vasco
de Gama: tuttavia, prive di popolazione autoctona, esse furono raggiunte e
colonizzate dai Francesi solo a partire dal 1742, per divenire formale
possedimento della Corona di Francia nel 1756. Le
S., infatti, devono il
loro nome al visconte Moreau de Séychelles, controllore generale delle
Finanze al tempo di Luigi XV. Nel 1814 vennero cedute alla Gran Bretagna che le
amministrò come dipendenza dell'Isola Maurizio: solo nel 1903 ottennero
lo status di colonia della Corona e il diritto a un governatore autonomo. Nel
1965 le isole Aldabra, Farquhar e Desroche furono disaggregate dalle
S. e
unite all'amministrazione del Territorio britannico dell'Oceano Indiano, in
vista dell'apertura della grande base aeronavale anglo-americana Diego Garcia
(esse furono poi reintegrate nelle
S. dopo l'indipendenza del 1976). Nel
1970, mentre a Londra si riuniva una conferenza allo scopo di razionalizzare la
sistemazione politico-amministrativa della regione, nel territorio delle
S. operavano due partiti principali: il Partito democratico delle
S. (SDP), guidato da James Mancham, contrario all'indipendenza e propenso a
una totale integrazione con il Regno Unito, e il Partito del popolo unito delle
S. (SPUP), guidato da France-Albert René, di ispirazione socialista e
terzomondista, forte sostenitore dell'indipendenza. Nel 1966 e nel 1970 il SDP,
partito dei coloni e degli imprenditori, vinse le elezioni e sconfisse il SPUP.
In vista delle elezioni del 1974, il SDP cambiò atteggiamento, abbracciando la causa
indipendentista, fatto che gli valse, seppure di stretta misura, la vittoria
elettorale. I leader di entrambi i partiti furono convocati a Londra nel 1976
per concordare la trasformazione della colonia in uno Stato indipendente.
Le
S. vennero proclamate Repubblica indipendente il 26 giugno 1976.
Mancham fu nominato presidente e René primo ministro. I programmi perseguiti
dai due partiti di Governo erano però differenti: Mancham mirava a fare delle
S. un paradiso fiscale e la più esclusiva fra le destinazioni tropicali,
mentre René rivendicava la necessità di uno sviluppo economico che rendesse
più autonomo il Paese, mediante il potenziamento di agricoltura e pesca e
l'attuazione di un piano di redistribuzione della ricchezza. Nel giugno 1977
René organizzò un colpo di Stato quasi incruento, con l'aiuto di soldati
sbarcati apposta dalla Tanzania e dalla Corea del Nord. Abolì la Costituzione
del 1976, adottò una politica di impronta socialista, bandì il SDP, istituendo
un partito unico (FPP: Fronte progressista del popolo), e nel 1979 varò una nuova
Costituzione. Parallelamente strinse rapporti privilegiati con la Tanzania e la
Cina; negli anni René sostituì all'iniziale orientamento anti-occidentale un
moderato non-allineamento, che consentì di instaurare rapporti di collaborazione
commerciale con la Gran Bretagna, le organizzazioni dei Paesi francofoni e la
CEE. Solo nel 1991, in seguito alle pressioni internazionali, René ripristinò
il multipartitismo. Nel 1993 si tennero, in presenza di osservatori del Commonwealth,
le prime elezioni multipartitiche, che René vinse con una risicata maggioranza.
Durante la legislatura il presidente attuò una politica di tassazione dei beni
più equa e avviò un piano di privatizzazione parziale nei settori agricolo, ittico e
turistico. Riconfermato alla presidenza nel 1998, nel 2001 siglò un
memorandum d'intesa con l'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico) per una revisione delle pratiche finanziarie troppo permissive, che
fino a quel momento avevano fatto dell'isola un paradiso fiscale. René fu
nuovamente confermato presidente nel settembre 2001, al termine di una campagna
elettorale caratterizzata da irregolarità e intimidazioni. Nell'aprile 2004
rassegnò le dimissioni, lasciando la carica al vicepresidente James Alix
Michel. Il violento tsunami che nel dicembre 2004 devastò molti Stati del Sud-Est
asiatico colpì marginalmente anche le
S., causando decine di vittime.
"Alle Seicelle nel tempo felice" di Luciano Forcellini
Il maremoto che ha colpito gli Stati del sud-est asiatico il 26 dicembre 2004