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Segnale.

Indicazione ottica o acustica, stabilita convenzionalmente, con cui si comunica un messaggio a uno o più soggetti. ║ Strumento o congegno impiegato per dare segnalazioni. ║ S. geodetico: simbolo che determina sul terreno un punto geodetico. • Aer. - I s. impiegati sui campi di manovra, per la regolazione del traffico durante le fasi di atterraggio e di decollo, si distinguono in dispositivi ottici, acustici, notturni e diurni, utilizzati sia per fornire particolari informazioni sia per delimitare determinate zone. Il faro di aerodromo è uno dei più significativi s. notturni; esso viene collocato solitamente nei pressi di uno scalo aeroportuale e, grazie al bagliore intermittente della luce bianca o bianco-verde, permette l'avvistamento a distanza. Tra gli apparati informativi, citiamo la manica a vento, indicante la direzione e l'intensità del vento, e la T di atterraggio che, collocata in un quadrato s., mostra la direzione di atterraggio e di decollo, venendo trasportata, di volta in volta, da una posizione a un'altra in funzione del vento. Le indicazioni della lampada e della pistola lanciarazzi sono invece rivolte a un solo veicolo; il primo dispositivo, manovrato da un operatore sulla torre di controllo, invia fasci direzionali di luce verde, rossa o bianca verso aerei in radio avaria, autorizzandoli o guidandoli all'atterraggio. Si possono poi ricordare le luci di segnalazione che, accendendosi in serie lungo la pista di atterraggio, rivelano all'apparecchio la direzione da seguire. • Biol. - I s. diffusi negli organismi sono di natura chimica, ormonale e nervosa; questi tuttavia si risolvono essenzialmente in s. chimici, trasmessi, per via circolatoria o nervosa, grazie a particolari sostanze verso recettori bersaglio. In aggiunta a tali indispensabili attività interne, gli organismi si servono di s. per comunicare con soggetti della stessa specie, di specie diverse o con l'ambiente esterno, in virtù di indicatori chimici appartenenti alla categoria dei ferormoni. Inoltre, tra i fondamentali s. di relazione, gli organismi utilizzano anche segnalazioni acustiche (ultrasuoni), tattili, termiche o luminose, che, associate in modo diverso, determinano il comportamento degli esseri viventi. • Dir. - S. stradali: le indicazioni stradali mirano a facilitare e a garantire la sicurezza della circolazione. La collocazione di tali indicazioni è fissata da un decreto del ministero dei Lavori Pubblici, in osservanza di normative internazionali che prescrivono anche la regolare manutenzione di tali s. da parte degli enti preposti al loro posizionamento o reintegrazione. La disposizione delle segnalazioni stradali è richiesta sulle strade di uso pubblico o su quelle private aperte a detto uso. Il D. Lgs. 30-4-1992, n. 285 prevede l'esistenza di s. verticali, orizzontali, luminosi e di attrezzature complementari. Le indicazioni verticali si suddividono in s. di pericolo (di forma triangolare), di prescrizione (circolari), che informano degli obblighi, delle limitazioni e dei divieti cui i soggetti devono sottostare, e in s. d'indicazione (rettangolari), che forniscono notizie utili per la determinazione di luoghi o di servizi. La segnaletica orizzontale, tracciata sul manto stradale, viene distinta in strisce orizzontali, trasversali, attraversamenti ciclabili o pedonali, delimitazioni di spazi di sosta, isole di traffico, ecc. I s. luminosi si distinguono inoltre in segnalazioni di pericolo, di indicazione e nella serie di lanterne semaforiche, mentre le segnalazioni complementari informano sul tracciato stradale, evidenziando particolari punti od ostacoli collocati lungo la carreggiata, impedendo la sosta o l'eccessiva velocità di un veicolo. ║ S. di sicurezza: in base al D.P.R. 8-6-1982, n. 524, garanzia delle normative di sicurezza sul posto di lavoro, essi associano alla forma, al colore e al simbolo un particolare messaggio. Tra queste indicazioni compaiono i s. di divieto, circolari a fondo bianco con scritta nera; quelli di prescrizione, circolari a fondo azzurro con scritta bianca; di avvertimento, di forma triangolare a fondo giallo con simbolo o scritta in nero; di salvataggio, di forma quadrangolare e di colore verde con scritta bianca; di pericolo con strisce gialle e nere per segnalare punti pericolosi. • Elettr. - Qualunque grandezza elettrica impiegata all'ingresso (s. d'ingresso) o presente all'uscita di un dispositivo (s. d'uscita). Le caratteristiche del s. elettrico, creato da strumenti detti generatori, sono assai differenti a seconda dell'applicazione di riferimento e, generalmente, si discostano in base all'andamento nel tempo della grandezza esaminata (forma d'onda). Tra i diversi tipi di generatori di s., una particolare importanza è data da quelli sinusoidali, formati da un oscillatore a radiofrequenza, da un modulatore, da un secondo oscillatore e da un attenuatore, con cui è possibile mutare il livello della tensione d'uscita. Di altra specie sono i generatori di forma d'onda, con cui sono ottenibili s. d'uscita periodici o aperiodici di diverso genere, o i sintetizzatori di frequenza, nei quali il s. è ricavabile con operazioni algebriche da adeguate armoniche di un solo oscillatore piezoelettrico ad alta stabilità. Termini essenziali nella determinazione di un s. elettrico sono la potenza ad esso connessa, il valore di picco, ossia il punto massimo della funzione, e la banda di frequenza, indispensabile alla trasmissione. Per trasmettere o riprodurre un s. è necessario impiegare strumenti idonei come trasduttori, circuiti elettrici e canali di trasmissione che possono tuttavia introdurre disturbi. Per limitarne gli effetti è utile costruire dispositivi atti a correggere eventuali distorsioni, eseguendo un'elaborazione o processamento del s. Le elaborazioni fondamentali sono quella analogica e quella numerica o digitale. La prima (s. audio, video, radar, ecc.) si verifica con l'immissione all'interno del canale di trasmissione di una grandezza elettrica proporzionale alla funzione del tempo che si deve trasmettere. I s. analogici sono convertibili in numerici tramite appostiti convertitori e sono quindi rappresentabili come sequenza di dati. L'elaborazione digitale è invece impiegata nella trasmissione di una sequenza numerica solitamente binaria e viene normalmente utilizzata nei calcolatori elettronici, per la trasmissione di dati a distanza e per le trasmissioni a modulazione di codice. ║ S. di cadenza o di temporizzazione: s. costituiti da impulsi di frequenza determinata, impiegati per sincronizzare le differenti funzioni dei circuiti sequenziali. ║ S. d'intervallo: nelle trasmissioni radiofoniche, suoni di genere diverso registrati su supporto digitale e trasmessi prima dell'inizio di una trasmissione o nell'intervallo tra due programmi. ║ S. d'immagine: s. d'uscita da un tubo catodico da ripresa televisiva. ║ S. orario: V.ORA. • Etn. - S. ottici e acustici sono sfruttati da alcune popolazioni come mezzo di comunicazione a distanza. Tra i s. più diffusi rientrano rispettivamente i richiami prodotti dal fuoco e dal fumo e quelli espressi da fischi e dal suono dei tamburi; tali messaggi, variando d'intensità, di successione e di numero, creano un lessico sufficientemente ampio e comprensibile anche a distanze elevate. • Ferr. - S. ferroviari dei treni: sono sostanzialmente indicazioni acustiche emesse da parte del macchinista per richiamare l'attenzione lungo la linea, per la fermata del convoglio in punti determinati, per l'azionamento dei freni a mano, per la segnalazione d'allarme con freni azionati a mano; esistono anche indicazioni luminose prodotte dai fari per la segnalazione in testa o in coda del convoglio. ║ S. della linea e delle stazioni: indicazioni poste in punti prestabiliti della linea segnalanti la condizione di viabilità della stessa. Essi comprendono s. a mano e fissi; tra i primi: la paletta di comando, che avvia il movimento, la bandiera rossa, s. diurno di fermata, la lanterna o la torcia a luce rossa o bianca, rispettivamente s. notturni di fermata e s. di attesa dati dal conduttore al dirigente movimento, e, infine, la tromba come indicazione d'allarme. Tra le prescrizioni fisse poste nelle stazioni ferroviarie o lungo la linea, ricordiamo i s. semaforici, quelli luminosi, i s. di chiamata e i s. bassi. In particolare, quelli semaforici ad ala sono formati da un traliccio verticale recante alla sommità una o due ali inclinabili: quella rossa con linea verticale bianca, se è posta orizzontalmente, indica l'arresto del treno, se trasversale, la possibilità di proseguire. L'ala gialla, terminante con punta a coda di rondine, con riga verticale bianca informa, se disposta orizzontalmente, che il s. seguente è di via bloccata, se inclinata, segnala la via libera. I s. di chiamata sono rappresentati da una coppia di fanali solitamente spenti, ma se illuminati, lanciano verso il convoglio delle luci lattee lampeggianti che autorizzano l'accesso nella stazione, nonostante la presenza di un'indicazione di via impedita. I s. bassi, girevoli o fissi, vengono utilizzati nelle manovre; quelli girevoli (marmotte) sono formati da un parallelepipedo mobile con due lati accostati, l'uno a strisce bianche e nere trasversali (di notte emette luce violetta), l'altro bianco bordato di nero (luce bianca lattea notturna). ║ S. per locomotori: essi vengono effettuati dal manovratore dotato di bandiera rossa, fischietto a trillo e di fanali a luce bianca o rossa. ║ S. d'allarme: impianto che, in caso di grave necessità, permette di ottenere il blocco del convoglio. Il dispositivo, oggi denominato freno d'emergenza, è collocato su ogni singola carrozza e sulle automotrici e, una volta azionato, causa un arresto rapido della macchina che emette contemporaneamente un fischio acuto, indispensabile alla localizzazione dell'utilizzatore e alla risistemazione del freno. • Mar. - S. marittimi: essi vengono suddivisi in ottici, acustici e radio elettrici. Assai nota è la segnalazione a braccia, indicazione ottica eseguita da un operatore che, posizionando in modo diverso due banderuole quadrate e di colore variabile, invia messaggi. Ogni posizione assunta dalla bandiera, o da entrambe sollevate contemporaneamente, esprime infatti una lettera alfabetica o delle serie numeriche, la cui rotazione è regolata da un codice internazionale. La combinazione o la successione di altri elementi, a forma di pallone, di cilindro e di piramide (una con il vertice verso l'alto e l'altra con la punta verso il basso), rappresentano poi i cosiddetti s. di lontananza. Tra i s. ottici, fondamentali sono i lampi di luce, inviati da un fanale posto sulla cima dell'albero maestro o tramite proiettore con serranda, mentre i s. acustici sono costituiti da fischi, dai sibili emessi dalla sirena a vapore o ad aria compressa, da vibratori subacquei o da campane sottomarine. I s. radio elettrici sono infine trasmessi da impulsi radar o da trasmettitori radiofonici.