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Seggiovìa.

Teleferica costituita da un sistema di seggiolini uniti, mediante un'asta metallica, a una fune azionata con movimento continuo; consente di superare dislivelli in montagna, soprattutto nell'ambito delle attività sciistiche. • Mecc. - Il diametro della fune varia a seconda del dislivello da superare, del numero delle seggiole fissate alla fune, nonché della capacità delle seggiole stesse, destinate ad accogliere dalle due alle quattro persone. La fune viene sorretta da appositi sostegni; questi sono tanto più numerosi quanto più breve è la distanza dal suolo dei veicoli, comunque mai inferiore a 2 m né superiore a 10 ÷ 25 m. Tale limitazione nell'altezza massima dei veicoli dal terreno è motivata sia da necessità di sicurezza (tecnica di salvataggio dei viaggiatori mediante scalette metalliche) sia da fattori psico-fisiologici. I sostegni sono costituiti da montanti di acciaio o di cemento armato, sono alti da 4 a 12 m e vengono assicurati alla fune mediante rulli. La seggiola, in genere di metallo, un tempo era munita di una sbarra orizzontale anteriore che bloccava i viaggiatori, impedendo loro di scivolare in avanti; oggi è fornita anche di una sbarra che permette di appoggiare gli sci o i piedi. Ogni seggiola un tempo era fissata alla fune in modo permanente (s. ad attacchi fissi); oggi è fissata in modo temporaneo (s. ad agganciamento automatico), potendo raggiungere la velocità di 5 m/sec (nelle stazioni, tuttavia, la velocità scende comunque a 0,3 ÷ 0,5 m/sec.). Tra i dispositivi di sicurezza in funzione presso le s. i più utilizzati sono: un freno di servizio e uno di emergenza; dispositivi vari contro lo scarrucolamento della fune; un motore di riserva che, essendo termico, sostituisce quello principale in caso di interruzione dell'energia elettrica. • St. - Comparsa per la prima volta negli Stati Uniti nel 1937, nel giro di qualche anno la s. si diffuse rapidamente in tutti i Paesi dell'arco alpino, utilizzata soprattutto come impianto di risalita per gli sciatori. Inizialmente, la variante ad attacchi fissi venne preferita a quella ad agganciamento automatico, sia per i problemi legati all'attuazione e allo scioglimento del collegamento sia per i costi più elevati; in seguito, tuttavia, furono realizzate solo s. anche del secondo tipo, più agevoli da utilizzare nella salita e discesa dei viaggiatori. • Mar. - Sistema per il trasbordo laterale di personale o materiale, realizzato tra due navi, relativamente vicine l'una all'altra, che procedano su rotte parallele alla stessa velocità. È costituito da una grossa seggiola fissata, tramite un carrello, a un cavo portante teso tra le due navi coinvolte.