Formatosi per sedimentazione, prodotto da
sedimenti o che dà luogo a sedimentazione. Termine utilizzato in
locuzioni proprie della scienza geologica:
rocce s. • Geol.
-
Processo s.: insieme dei fenomeni in presenza dei quali è reso
possibile il costituirsi di un deposito di materiali. Esso è il fattore
determinante l'ambiente
s., in quanto realizza le condizioni necessarie
per la deposizione o l'erosione di sedimenti e, nel tempo, per la loro
trasformazione in rocce
s. Tale processo
s. può essere
meccanico, se caratterizzato prevalentemente da un'azione fisica (ad
esempio, la deposizione di materiali minerali o rocciosi per azione del vento,
delle acque, ecc.) o
chimico, se induce un deposito di sostanze chimiche
originariamente presenti quali soluti di una soluzione. Infine, è noto un
processo
s. di natura
organogena, che si verifica quando il
deposito è secondario alla parziale decomposizione di resti organici
animali e vegetali, che si fissano in composti stabili. ║
Ambiente
s.: porzione della crosta terrestre che, in quanto fisicamente, chimicamente
e biologicamente distinta da altre adiacenti, costituisce un'unità
geomorfologica dotata di precise dimensioni e forma. Entro un ambiente
s.
così individuato agiscono specifici processi
s., che producono
accumulo di sedimenti o, più limitatamente, una loro erosione. Per questa
ragione gli ambienti
s. presentano estrema variabilità per quanto
riguarda le dimensioni, le condizioni interne - più o meno uniformi - e
la persistenza temporale. La classificazione e lo studio di tali ambienti si
svolgono mediante tre categorie di parametri: fisici, chimici e biologici. I
primi informano circa le condizioni idrodinamiche che hanno consentito il
formarsi del deposito
s. (strutture
s. primarie inorganiche,
tessitura e disposizione dei sedimenti e delle rocce, ecc.). I parametri chimici
informano sul potenziale di ossido riduzione del deposito (cioè se sia
formato in ambienti ossidanti o riducenti: in ambienti con deficienza di
ossigeno, infatti, il materiale organico eventualmente incluso nel sedimento si
decompone solo parzialmente ed è possibile il rinvenimento all'interno
dell'ambiente
s. di composti organici stabili), sul suo grado di
salinità, di pH e sulla sua temperatura. Infine, i parametri biologici
informano circa la presenza e profondità di acqua di un deposito, la
salinità, la turbolenza, la temperatura e il tasso di sedimentazione
stessa. Tali parametri si riferiscono alla flora e alla fauna connesse
all'ambiente
s., cioè ai segni che esse hanno lasciato
nell'ambiente medesimo: accumulo di esoscheletri (gusci) o di fibre legnose, o
ancora di parti molli o escrementi. Benché la classificazione degli
ambienti
s. possa svolgersi a partire da diversi criteri, tuttavia la
più accettata è quella che li ripartisce in tre grandi categorie:
ambienti continentali,
di transizione e
marini. Tra i
primi, che possono distinguersi a loro volta in subaerei o subacquei, citiamo
l'ambiente
s. fluviale, quello alluvionale, quello lacustre o, ancora,
quello, eolico-desertico. I secondi, detti di transizione perché
intermedi tra i marini e i continentali, sono costituiti dai depositi costieri:
a loro carico agiscono infatti sia processi
s. di origine marina (onde,
correnti), sia di origine terrestre (determinati da correnti fluviali, movimenti
eolici e dei ghiacci). Contiamo tra questi ambienti quello deltizio, quello
litorale e lagunare, le spiagge, le baie, le piane di marea, ecc. Gli ambienti
marini, infine, sono sempre sommersi e vengono perciò suddivisi secondo
la barimetria (profondità) crescente:
neritici o di piattaforma a
profondità minori di 200 m,
batiali o di scarpata per
profondità comprese tra i 200 e i 2.000 m,
abissali per quelli
siti sui declivi continentali o nei bacini oceanici e
adali, cioè
siti nelle fosse oltre i 2.000 m di profondità.