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Scòlio.

(dal greco skolión mélos: canto obliquo). Lett. - Genere di poesia melica dell'antica Grecia. Lo s. fu un tipo di canto conviviale, corale o monodico, accompagnato da lira, in cui i convitati alternavano, con continui cambiamenti di direzione, le proprie esibizioni. Gli s., originariamente improvvisati, vennero codificati da grandi autori, quali Alceo e Pindaro, e si formarono particolarmente nella città di Atene (s. attici), venendo raccolti da Ateneo in composizioni di due o di quattro versi. Tale genere di poesia si estese a un livello più quotidiano e popolare; i convitati solevano infatti passare di mano in mano un ramoscello di lauro, alternandosi nella recitazione o nel canto di brani lirici già conosciuti.