(dal latino
securis, der. di
secare:
tagliare). Attrezzo costituito da una lama a taglio curvilineo o rettilineo,
infissa su un manico di legno in modo tale che la lama e l'asse del manico si
trovino sul medesimo piano; in genere viene maneggiato con due mani per
abbattere alberi e spaccare legna
. ║ Fig. -
Colpo di s.:
colpo decisivo, violento, specie in relazione a un evento di cui si risentono
ancora le conseguenze. ║ Fig. -
Tagliato con la s.: in riferimento
a un lavoro, eseguito grossolanamente, senza cura; detto anche di persona rozza,
sgraziata. ║ Sanzione, punizione:
ricadere sotto la s.
dell'illegittimità. • Encicl. - Anticamente la
s. venne
utilizzata per scopi diversi, assumendo forma e grandezza variabili a seconda
del popolo che ne fece uso. Presso gli antichi Egiziani, ad esempio, la
s. venne considerata un oggetto di grande valore, poiché di essa
si fregiavano anche i faraoni; in Grecia la
s. era molto diffusa; i
Romani ne costruirono innumerevoli esemplari, per lo più in bronzo; i
Franchi elevarono una specie di
s. ad arma nazionale. Fino ai primordi
del Medioevo, tuttavia, la
s. venne utilizzata indifferentemente sia come
arma sia come strumento di lavoro; solo dopo il Mille essa entrò a far
parte dell'armamento ufficiale, sia nel tipo a manico corto per la cavalleria,
sia nel tipo a manico lungo per la fanteria. Nel XVI sec., infine, la
s.
si trasformò in arma da parata o insegna di comando e, come tale, si
impreziosì, ingentilendosi anche nelle forme.