L'arte dello scolpire, raffigurando il mondo esterno
per mezzo di legno, pietra o altro materiale modellato con lo scalpello o altri
strumenti appositi. ║
S. in bronzo o
in rame:
arte
dello scolpire avvalendosi di tecniche di fusione e getto dei metalli in una
forma apposita. ║ Il termine può essere usato in relazione
all'ambiente storico (
s. ellenistica,
gotica,
contemporanea) e allo stile (
s. barocca,
impressionista).
║ In senso generico, arte figurativa che inserisce la forma rappresentata
in uno spazio reale, conferendole profondità; con questo valore, il
termine comprende anche il bassorilievo, l'altorilievo, la plastica, la
glittica, ecc. ║ In senso concreto, opera scolpita:
una s. di
Michelangelo. ║ Per estens. - In alcune scienze, insieme di sporgenze
e rientranze presenti su una superficie, sulla quale si sono formate in modo
indipendente dall'azione dell'uomo. • Arte -
Preistoria: gli esempi
più antichi di
s. risalgono al Paleolitico superiore europeo e
sono databili a un periodo posteriore al 25.000 a.C. Sono note le Veneri
aurignaziane, figure femminili in avorio, pietra, argilla, ritrovate nella
Francia sud-occidentale, in Austria, nella ex Cecoslovacchia, in Ucraina, in
Russia e in Italia; esse risultano caratterizzate dalla presenza di arti molto
ridotti e, al contrario, di forme femminili notevolmente accentuate. Sempre in
Russia e in Europa centrale furono rinvenuti reperti raffiguranti mammut e altri
animali, probabilmente utilizzati a scopo rituale. Del Maddaleniano sono
utensili decorati con figure di cavalli, stambecchi, ecc., mentre al Neolitico
appartengono le raffigurazioni delle cosiddette Dee madri, figure femminili
adipose, simbolo di maternità, e di animali domestici. ║
Mondo
antico: uno dei materiali più utilizzati nel mondo antico per la
realizzazione di
s. fu la pietra. La civiltà cicladica
sfruttò le cave di marmo delle Isole Egee, mentre i popoli della
Mesopotamia, oltre al marmo, ricorsero alla diorite, al calcare, all'alabastro e
alla terracotta smaltata. Gli Egizi predilessero la pietra vulcanica (granito,
basalto, porfido), ma utilizzarono ampiamente anche l'avorio e la terracotta,
oltre al legno. L'arte minoico-micenea fece ricorso alla steatite, a marmi
colorati, all'alabastro. I Greci utilizzarono inizialmente il marmo; solo a
partire dal VI sec. a.C. cominciarono a lavorare il calcare. Lo strumento
impiegato dagli scultori greci arcaici era uno scalpello a punta, con il quale
il blocco veniva lavorato direttamente, definendo in modo sempre più
preciso i contorni e i piani della figura, lisciandone infine la superficie.
Successivamente gli artisti iniziarono a plasmare i propri modellini in creta o
cera, realizzando poi la statua in marmo secondo la tecnica del sistema di
punti, che si basava su misurazioni proporzionali con il modello stesso. Durante
il tardo periodo ellenistico e quello imperiale romano, con l'aumento delle
commissioni da parte di clienti che desideravano copie di statue antiche, si
fece ricorso ai calchi. Si costruirono nuovi attrezzi, fra i quali anche una
sorta di rudimentale trapano, variamente utilizzato soprattutto in ambito
romano. Le statue greche vennero spesso dipinte e in alcuni casi furono
realizzate con la tecnica dell'acrolito, che prevedeva l'utilizzo del marmo per
le parti nude e di altri materiali per il resto della figura; l'arte romana
predilesse inoltre statue composte di vari marmi colorati o realizzate in
porfido. La
s. etrusca utilizzò indifferentemente il nenfro, il
peperino, la pietra fetida, la pietra serena e l'alabastro, e si distinse per
l'ampio utilizzo della terracotta policromata. In ambiente italico grande
importanza assunse la lavorazione della terracotta, soprattutto in Campania,
Lazio e Sicilia. Anche il bronzo trovò largo impiego nel mondo classico,
particolarmente in Grecia, dapprima con il sistema delle lamine battute a
martello e poi con quello della fusione vuota e piena a cera perduta.
Quest'ultima tecnica trovò pieno sviluppo nel V sec. a.C., arrivando alla
decorazione in oro, argento e rame. Anche gli Etruschi furono ottimi bronzisti,
superati solo dai Romani, che erano soliti dorare le statue più
importanti per conferire loro maggiore appariscenza. ║
Tarda
antichità e Medioevo: la tarda antichità fu caratterizzata
dalla presenza delle cosiddette statue-ritratto che riproducevano personaggi
noti e per le quali la testa veniva realizzata indipendentemente dal corpo. Da
allora assunse notevole importanza il particolare, l'oggetto simbolo, e
iniziò a diminuire la produzione di monumenti e di statue a tutto tondo;
si sviluppò di conseguenza il bassorilievo, fiorente in Borgogna e
generalmente in tutta la Francia, mentre le statue apparvero di nuovo solo nei
secc. X-XI per raffigurare crocifissioni e figure di santi. Nel XII sec. la
s. fu utilizzata soprattutto per decorare oggetti, in prevalenza di tipo
sacro. L'impiego del legno fu largamente praticato, sia nella decorazione di
mobili e nella realizzazione di sbalzi d'argento, sia, soprattutto, nella
creazione di statue a sé stanti, in particolare nell'Europa del Nord. La
terracotta fu abbondantemente utilizzata in Toscana, in Emilia e in Lombardia,
ma, a partire dal Quattrocento e fino al Novecento, fu relegata al ruolo di
tecnica per la realizzazione di bozzetti. In età medioevale fu utilizzata
anche la cera, ma, a causa della fragilità del materiale, si è
conservato molto poco; solo nell'Ottocento artisti come E. Degas e M. Rosso
tornarono a un ampio utilizzo, considerandola mezzo particolarmente duttile per
esprimere l'intuizione artistica. ║
Dal Rinascimento all'età
contemporanea: nel Rinascimento il rilievo fu generalmente teso al pieno
volume e il gusto estetico ricercò ancora l'uso del bronzo, soprattutto
nella decorazione di portali e nella realizzazione di statue equestri. La
terracotta fu portata al suo massimo splendore dai Della Robbia, mentre grande
diffusione ebbe soprattutto la statua in marmo, in particolare grazie all'opera
di Michelangelo. Si iniziarono a scolpire nuovi tipi di marmo e si
cominciò a incidere sul cristallo di rocca. Con il Barocco la
s.
assunse un ruolo fortemente decorativo, mentre con il Neoclassicismo, grazie a
evidenti riferimenti antichi, fu intesa come manifestazione artistica
caratterizzata da pulizia e linearità. Contemporaneamente si
delineò il problema della produzione in serie, cui venne trovata
soluzione soprattutto con l'uso di nuovi materiali e con la nuova organizzazione
del lavoro in atelier e laboratori. La
s. assunse nuove prospettive nel
XX sec., quando fu utilizzata da artisti appartenenti a correnti d'avanguardia
attenti a istanze di ricerca e sperimentazione (cubisti, futuristi, dadaisti,
surrealisti, costruttivisti, ecc., nella prima metà del secolo; artisti
pop, minimali, ecc., nella seconda metà del secolo).
Statua marmorea di Apollo
Statua marmorea di Demostene
Scultura di Umberto Boccioni: “Cavallo + Cavaliere + Case”
Bassorilievo dell'”Ara pacis”