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Scoliòsi.

Patol. - Deviazione della colonna vertebrale, consistente di norma in una doppia curvatura laterale sul piano frontale. La presenza di curvature, ad eccezione di quella fisiologica localizzata a livello toracico fra la terza e la sesta vertebra, diventa patologica quando interessa qualsiasi altro tratto della colonna. La s. può presentarsi isolata oppure associata a una deviazione antero-posteriore del rachide (cifosi), o a una curvatura anomala a concavità posteriore della colonna vertebrale (lordosi) o ancora a curvature di compenso della colonna con concavità opposta e infine a deformazioni secondarie della gabbia toracica: l'alterazione dei singoli corpi vertebrali può inoltre causare la comparsa di un gibbo, o gobba posteriore. È possibile distinguere forme di s. primitive o secondarie, conseguenti cioè a malattie ossee o neuromuscolari (rachitismo, paralisi poliomelitiche, ecc.) o a lesioni traumatiche di più corpi vertebrali. ║ Forme primitive: riconducibili a due tipologie differenti, sono le più frequenti. Le s. da atteggiamento insorgono in età evolutiva e sono conseguenza di posture sbagliate e protratte nel tempo (come quelle assunte, per esempio, dai bambini nei banchi di scuola): tali affezioni sono in genere di limitata gravità e possono essere facilmente corrette con la pratica sportiva o con una ginnastica appropriata. La s. idiopatica o essenziale è anch'essa caratteristica dell'età dello sviluppo. Di origine sconosciuta, è ragionevolmente correlabile a fattori fisici di gracilità, ad anomalie dello sviluppo scheletrico o dello sviluppo muscolare ma anche a fattori ereditari. Deve essere trattata il più precocemente possibile, dal momento che ha carattere evolutivo e può comportare complicanze e recidive. La s. idiopatica produce essenzialmente deviazione del rachide e rotazione delle singole vertebre sul loro asse, fatto che può determinare deformazioni a gibbo o comunque rigidità del segmento vertebrale corrispondente. La gravità della patologia è legata all'ampiezza della porzione di colonna interessata. Infatti, s. che interessano le vertebre lombari sono scarsamente evolutive e modestamente deformanti; al contrario, s. a carico delle vertebre toraciche sono altamente deformanti e possono perfino compromettere la funzionalità degli organi endotoracici (cuore, polmoni, ecc.). Nei casi meno gravi, la terapia può coincidere con la semplice pratica di sport, come il nuoto o la ginnastica correttiva; secondo le statistiche, la cinesiterapia ha conseguito effetti positivi. ║ S. congenite e acquisite: sono più rare, ma anche più gravi. Le prime sono caratterizzate dalla mancanza o da un alterato sviluppo di elementi vertebrali; le seconde sono conseguenti a patologie a carico del settore vertebrale. La terapia più indicata è ortopedica, spesso associata alla rieducazione motoria: consiste nell'applicazione di corsetti rigidi o semirigidi (che agiscono opportunamente nel favorire l'allungamento o la distensione della colonna) che devono essere indossati durante la fase dell'accrescimento osseo. Solo nei casi molto gravi o nelle s. evolutive è indispensabile la terapia chirurgica.