Zool. - Nome comune di alcuni
mammiferi roditori appartenenti al sottordine sciuromorfi, famiglia Sciuridi,
sottofamiglia sciurini. Solitamente di piccola taglia, gli
s. possiedono
un corpo snello e lievemente allungato che termina con una caratteristica coda
lunga e folta. I brevi arti anteriori e i lunghi e robusti arti posteriori,
dotati di unghie forti ad artiglio, permettono all'animale di compiere movimenti
rapidi ed eleganti per spostarsi sugli alberi o sul terreno in cerca di cibo o
per sfuggire ai loro numerosi predatori. Dotati di organi di senso estremamente
sviluppati, gli
s. possiedono occhi e orecchie molto grandi e sensibili.
La coda, a volte più lunga del resto del corpo, è ricoperta da un
lungo pelo che le conferisce un aspetto piumoso. Diffusi un po' ovunque in Asia,
in Africa, in America e in Europa, vivono prevalentemente sugli alberi, nei
boschi. Durante la stagione fredda riducono la loro attività, rallentano
il loro metabolismo fino a raggiungere uno stato di semi-letargia o, più
raramente, di letargia totale. Lo
s. rosso o
s. comune
(
Sciurus vulgaris) dell'Eurasia, presente anche in Italia,
rappresenta una delle specie più diffuse: vive nei boschi, anche in alta
quota (si spinge fino a 2.000 m) e si nutre generalmente di germogli, fiori,
frutti, semi, gemme, corteccia. Lungo circa 45 cm, di cui quasi la metà
spetta alla coda, ha la testa tondeggiante, il muso breve, dotato di numerose
vibrisse, occhi grandi e vivaci e orecchie di medie dimensioni, munite
all'estremità di un ciuffetto di lunghi peli. Il colore del mantello,
più scuro superiormente, va dal rossastro al fulvo-grigiastro fino al
nero. Gli
s. rossi (
Tamiasciurus hudsonicus,
Tamiasciurus
douglasis e
Tamiasciurus fremonti) dell'America Settentrionale non
superano i 20 cm di lunghezza; sono diurni, attivi tutto l'anno, abili nel
nuoto, nella corsa e nel salto; sono facilmente riconoscibili per il loro
mantello fulvo. Anche gli
s. grigi (
Sciurus carolinensis e
Sciurus griseus) sono originari dell'America Settentrionale. Gli
s. volpe (
Sciurus niger) sono diffusi nella parte
meridionale degli Stati Uniti e in Messico; hanno pelliccia scura, di un colore
variabile dal bruno al nerastro, coda lunga e ricca di pelo (che ricorda quella
della volpe, da cui trae origine il nome scientifico), forma meno elegante
rispetto agli altri
s.; hanno una diffusione molto limitata anche a causa
della spietata caccia di cui sono oggetto per la loro carne e la loro pelliccia.
Tra gli altri generi di
s. sono degni di essere menzionati il funambolo
delle palme, gli
s. giganti (
Ratufa), comprendenti quattro specie
di grandi dimensioni dell'India, dell'Indocina e dell'arcipelago della Sonda,
gli
s. pigmei (
Nanusciurus), gli
s. del Borneo
(
Rheithrosciurus) e i
Paraxerus. A questi si aggiungono gli
s. di terra, ovvero un gruppo di sciuridi che vivono prevalentemente sul
terreno, fra cui il citello comune (
Citellus citellus): non superano i 30
cm di lunghezza e mostrano una livrea bruno-gialliccia. Affini a questi ultimi
sono i souslik (
Citellus suslicus) dell'Europa orientale e dell'ex Unione
Sovietica, caratterizzati dal mantello macchiettato di bianco, e il citello di
Beechey (
Citellus beecheyi) diffuso in America Settentrionale. ║
S. volante: mammifero roditore appartenente alla famiglia degli Sciuridi,
notturno, arboricolo. Si distingue per la presenza, tra gli arti anteriori e
quelli posteriori ai lati del tronco, di un'estensione della pelle chiamata
patagio, che funge da paracadute quando gli
s. si spostano da un
albero all'altro o planano a terra. Quelli più grandi sono compresi nel
genere
Petaurista, diffuso nell'Asia orientale, a cui appartiene anche il
taguan (
Petaurista petaurista), lungo oltre 1 m. Al genere
Pteromys appartengono poche specie europee, tra cui
Pteromys
volans (detto comunemente ljutaga o
s. volante europeo), diffuso in
Russia. Esistono infine marsupiali australiani che sono simili agli
s.
volanti, dai quali traggono il generico nome di petauro. • Arald. - Una
figura simbolo della saggezza, dell'accortezza e della prudenza. •
Elettrotecn. -
Gabbia di s.: tipo di indotto costituito da sbarre
collegate frontalmente da due anelli, utilizzato nei motori asincroni.
Uno scoiattolo