Centro in provincia di Agrigento, 70 km a Nord-Ovest
del capoluogo; è situato a 60 m s/m., ai piedi del Monte San Calogero.
39.600 ab. CAP 92019. • Econ. - Agricoltura (cereali, olivi, agrumi,
viti); allevamento; industrie conserviere, alimentari, dell'abbigliamento e di
materiali da costruzione. Porto commerciale e peschereccio. Turismo estivo.
• St. - Il centro si sviluppò in tempi antichi, grazie soprattutto
alla vicinanza delle Terme Selinuntine, dalle acque clorurato-sodiche e
sulfuree, indicate nella terapia di diverse patologie. Il nome attuale deriva
dall'arabo
ash-Shāqqa. Sede di una contea normanna, nel corso del
XII sec. divenne importante porto commerciale. In seguito passò sotto il
demanio regio, diventando prima dominio degli Svevi, poi degli Angioini e infine
degli Aragonesi. Nel 1355 fu proprietà del conte di Caltabellotta, che lo
fortificò e ne favorì lo sviluppo. Passò quindi sotto i
Luna, a cui lo contesero i Perollo. Dal XVII sec. cominciò una fase di
declino economico. • Arte - Degni di nota il duomo, costruito nel XII sec.
e rifatto nel XVII sec., il palazzo Steripinto, del XV sec., e il castello dei
Luna, edificato nel 1380. Sono inoltre conservate le chiese di Santa Margherita
(XIV sec., restaurata nel XVI sec.), di San Nicolò (XII sec.), di Santa
Maria delle Giummare (XVI sec., rifatta nel XVIII sec.), di Sant'Agostino e di
Santa Maria dell'Itria (XV sec.).