(dal greco
skeletós, der. di
skélein: disseccare). Insieme degli elementi rigidi e semirigidi,
di varia natura istologica, che nel corpo degli animali vertebrati assolve alle
funzioni di sostegno, di protezione degli organi interni e di organo locomotore
passivo. Anche per alcuni invertebrati è possibile riconoscere uno
s. esterno (V. OLTRE), che ha funzione quasi esclusivamente
protettiva o, talvolta, di locomozione passiva. ║ Fig. -
Essere ridotto
a uno s.: essere molto magro. ║ Fig. - Schema, trama; detto in genere
di lavoro intellettuale:
lo s. di una rappresentazione teatrale. ║
Per estens. - Ossatura, intelaiatura, struttura di sostegno:
lo s. di una
nave. • Anat. comp. - Relativamente alla posizione e all'origine
embriologica dei tessuti, è possibile distinguere due tipologie
scheletriche animali: l'
esoscheletro e l'
endoscheletro, o
s. propriamente detto. ║
Esoscheletro:
rappresenta
un'accezione più ampia e generica di ciò che comunemente si
intende per
s.; esso è caratteristico di alcuni organismi
invertebrati e risponde soprattutto a funzioni protettive mediante irrigidimento
dei tessuti esterni. Si tratta appunto di una struttura superficiale, che si
forma a partire dalle cellule epidermiche secondo una certa varietà
istologica e tessutale: ad esempio nelle spugne i tessuti più esterni
sono disseminati di spicole di materiale calcareo o siliceo con funzione di
irrigidimento; negli echinodermi, elementi di materiale calcareo ispessiscono i
tessuti di rivestimento a scopo protettivo, come accade nei ricci di mare, in
cui tali elementi sono a tal punto addensati da costituire una sorta di guscio;
negli artropodi, infine, l'esoscheletro assume, oltre a quella protettiva, anche
funzione di locomozione passiva, poiché le placche che lo costituiscono
(a base di chitina e sali calcarei) sono separate tra loro e possono muoversi
grazie all'azione dei muscoli inseriti nella loro superficie interna. Anche nei
vertebrati alcune strutture vengono definite come esoscheletriche, benché
esse abbiano origine e funzioni assolutamente diverse da quelle proprie degli
invertebrati. Negli animali vertebrati, ad esempio, appartengono
all'esoscheletro (che si origina dal derma o dai tessuti connettivi sottocutanei
ed è preposto a vari compiti): unghie, artigli, zoccoli, penne, becco,
corna, denti, unghie, ecc. ║
Endoscheletro: deve il suo nome al
fatto di essere
interno all'organismo di mammiferi, uccelli, rettili,
anfibi, pesci (ad eccezione di un numero assai limitato di specie, tra cui ad
esempio - per i mammiferi - l'armadillo). Ciò significa che, a differenza
di quanto accade agli invertebrati dotati di esoscheletro, tutti gli elementi
che compongono lo
s. sono rivestiti da altri tessuti (detti, per
contrapposizione,
molli) e dalla cute. Lo
s. nei vertebrati
è un complesso di tessuti connettivi, cartilaginei e ossei, in diverso
rapporto quantitativo e variamente articolati tra loro; di norma, se si
escludono i pesci della sottoclasse selaci, che hanno
s. completamente
cartilagineo, nei vertebrati gli elementi ossei sono prevalenti, mentre quelli
cartilaginei hanno funzione complementare (cartilagini articolari, costali,
ecc.), per garantire la necessaria flessibilità di accrescimento o di
movimento. Nei vertebrati lo
s. assolve dunque a una triplice funzione,
in quanto è sostegno delle parti molli dell'organismo, cui la
disposizione dei vari elementi ossei attribuisce anche una specifica
conformazione morfologica, che varia nei singoli animali; fornisce protezione
degli organi interni; partecipa alla locomozione, di cui è l'organo
passivo, consentendo l'innesto dei muscoli striati che attivano il movimento nei
vari segmenti del corpo. Nei vertebrati si distinguono: uno
s. assile,
che comprende la
colonna vertebrale, le
coste, lo
sterno e
il
cranio; uno
s. appendicolare, costituito dagli
arti, nei
tetrapodi, o dalle
pinne pari e impari, negli ittiopsidi, e dai
rispettivi
cinti,
scapolare e
pelvico. • Anat. umana
- Nell'uomo la struttura scheletrica presenta uno schema organizzativo generale
sostanzialmente simile a quello delle altri classi di vertebrati, ma se ne
discosta fortemente in quanto a numero di ossa e morfologia di intere sezioni
del corpo (ad esempio il cranio, il circolo pelvico, ecc.). Il numero
complessivo delle ossa è 206, cui però vanno aggiunte le
cosiddette ossa
sesamoidi (piccole formazioni ossee, di forma ovulare o
rotondeggiante, incluse in alcuni tendini o in articolazioni delle mani e dei
piedi), le
ossa wormiane (ossa sovrannumerarie del cranio) e la catena
ossea dell'orecchio medio (bilateralmente
staffa,
incudine e
martello:
le uniche ossa del corpo umano che non abbiano funzione
locomotoria o di sostegno). Anche per l'uomo l'anatomia parla di
s.
assile (impari, distinto a sua volta in
s. della testa e del
tronco) e
appendicolare (pari, costituito dagli arti superiori e
inferiori) collegato al precedente mediante i
cinti, rispettivamente
scapolare e
pelvico. Entrambe queste sezioni dello
s. umano
presentano alcuni punti di mobilizzazione delle ossa una rispetto all'altra, le
articolazioni (V.): esse, di volta in volta
mobili (ad esempio l'articolazione del ginocchio),
semimobili (ad
esempio quelle tra le vertebre) o
rigide (ad esempio quelle esistenti tra
le ossa del cranio), permettono il movimento reciproco tra i vari segmenti
ossei. Le superfici articolari delle ossa interessate alla congiunzione sono
ricoperte da
cartilagini (V.), anch'esse
elemento costituivo dello
s. Le cartilagini, presenti in percentuale
minima rispetto alle ossa in un organismo adulto, hanno però maggiore
incidenza durante l'età infantile e l'adolescenza, quando l'ossificazione
dei tessuti non è completa per consentire la crescita dell'organismo
(
c. di coniugazione o
accrescimento). ║
S. della
testa: detto anche
cranio, viene abitualmente distinto in due
sezioni. Il
neurocranio, o
scatola cranica, è costituito da
otto ossa piatte, saldamente congiunte a proteggere l'encefalo: l'osso frontale,
i due parietali, i due temporali (nella regione dell'orecchio), l'occipitale
(che presenta un foro per consentire il passaggio del midollo spinale),
l'etmoide e lo sfenoide (localizzati immediatamente al di sopra delle ossa
facciali). Lo
splancnocranio o
massiccio facciale, che sostiene le
strutture faringee e facciali, è costituito dal complesso osseo
mascellare superiore, che delimita superiormente l'arco buccale ed è
risultante dalla fusione di più ossa (V. MASCELLA), tra cui le nasali, le zigomatiche, le
palatine, le lacrimali, e il vomere (unico osso impari della sezione). L'osso
mascellare inferiore è invece detto mandibola
(V. MANDIBOLA e MANDIBOLARE), unico osso mobile dello
s.
della testa, connesso alla base del cranio mediante l'articolazione mobile
condilo-temporale. Mascella superiore e inferiore, inoltre, ospitano le arcate
dentarie, entro cui sono inseriti i denti (V. anche FACCIA e FACCIALE). ║
S. del tronco: presenta
come sua struttura portante la colonna vertebrale (V. VERTEBRALE),
costituita da 33 vertebre (V.), ossa brevi,
separate fra loro da dischi cartilaginei che conferiscono alla colonna stessa
carattere articolatorio flessibile e semimobile. In ciascuna vertebra si
distingue un
corpo anteriore e un
arco posteriore che, delimitato
dal primo, origina un foro detto
forame vertebrale: i forami
costituiscono nel loro insieme il
canale vertebrale entro cui è
racchiuso il midollo spinale. La prima vertebra prende il nome di
atlante
e permette il movimento anteriore e posteriore del capo, mentre la seconda,
detta
epistrofeo, consente il movimento laterale. Le vertebre sono
classificabili, secondo la morfologia, in: 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari,
5 sacrali, 4 coccigee. Queste ultime sono saldate a formare il corpo
dell'
osso sacro o
coccige. Dalle vertebre toraciche si dipartono,
lateralmente, 12 paia di costole (V. COSTA); di queste, le prime 7 si articolano con lo
sterno (V.) - un osso impari, piatto e allungato
situato al centro della sezione anteriore del torace - mediante le cartilagini
sternali; le successive 3 si collegano alla settima costola mediante le
cartilagini asternali; le ultime 2, invece, sono dette
fluttuanti, in
quanto hanno le estremità anteriori libere. Il complesso di vertebre
toraciche, coste e sterno è detto
gabbia toracica. ║
S. appendicolare: ogni arto superiore si articola e connette alla
colonna vertebrale mediante il cinto scapolare, o toracico, costituito da
scapola (V.) e clavicola
(V.): le scapole sono ossa piatte e triangolari
site nella regione dorsale superiore; le clavicole, invece, sono foggiate a S e
da una parte si collegano allo sterno, dall'altra sostengono la relativa
scapola. Gli arti inferiori, invece, si connettono alla struttura ossea del
tronco attraverso il cinto pelvico, o bacino osseo (complesso osseo risultante
dalla fusione di sei ossa pari: due
iliache, piatte e saldate all'osso
sacro e corrispondenti alle anche; due
pubiche, che si saldano
anteriormente; due
ischiatiche, limitate superiormente dalle precedenti.
Ai lati del bacino si trovano due cavità semisferiche, in ciascuna delle
quali si inserisce la testa del femore: l'
acetabolo o articolazione
dell'anca (V.). L'arto superiore si distingue in
braccio, costituito dall'
omero, articolato superiormente nel cinto
scapolare e inferiormente nel gomito, e
avambraccio, costituito da
radio e
ulna, articolato superiormente nel gomito e inferiormente
nel polso. La mano è costituita dal
carpo, organizzato in due file
di piccole ossa (scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio,
trapezoide, grande osso uncinato), da cinque ossa
metacarpali e dalle
falangi: due nel pollice (prossimale e distale), tre nelle altre dita
(prossimale, mediale e distale, comunemente dette falange, falangina e
falangetta). L'arto inferiore si distingue in
coscia, formata dal solo
femore, il più lungo del corpo umano, che si articola
superiormente nell'anca e inferiormente nel ginocchio, e
gamba,
costituita da
tibia e
perone (o fibula), articolata superiormente
nel ginocchio e inferiormente nella caviglia. L'articolazione del ginocchio
presenta anteriormente un osso a forma discoidale, la
rotula, che
impedisce alla gamba di compiere il movimento di flessione in avanti. Il piede
è costituito dal
tarso, che comprende due file di ossa (calcagno,
astragalo, scafoide, cuboide, e tre cuneiformi), da cinque ossa
metatarsali e dalle
falangi, solo prossimale e distale
nell'alluce, anche la mediale nelle altre dita. • Bot. - Insieme dei fasci
vascolari, variamente collegati tra loro, di un pianta, sia del fusto sia,
più frequentemente, delle foglie; essendo in varia misura lignificati o
comunque associati a fibre legnose, sono in grado di resistere a processi di
disgregazione ad opera di agenti atmosferici o chimici. • Chim. - Si
definisce tale la struttura caratteristica di una molecola organica, disegnata
in base alla posizione degli atomi di carbonio nella catena dei legami chimici.
• Cristall. -
S. cristallini: cristalli caratterizzati da una forma
poliedrica irregolare a causa della differenza di velocità con cui
crescono in alcune direzioni piuttosto che in altre. • Petr. - Struttura
delle rocce granulari, disegnata dalle posizioni assunte, internamente alle
rocce stesse, dai frammenti morfologicamente più
grossolani.
OSSA DELLO SCHELETRO
|
Scheletro assile
|
cranio
|
scatola cranica
massiccio facciale
|
frontale, 2 parietali, 2 temporali, occipitale, etmoide,
sfenoide
nasale, lacrimale, vomere, cornetto inferiore, zigomatico,
mascellare superiore, palatino, mandibola
|
colonna vertebrale
|
|
7 vertebre cervicali 12 vertebre toraciche 5 vertebre lombari 5
vertebre sacrali 4 vertebre coccigee
|
torace
|
|
12 coste, sterno
|
Scheletro appendicolare
|
arto superiore
|
cinto scapolare
braccio
avambraccio
mano
|
clavicola, scapola
omero
radio, ulna
semilunare,
scafoide, piramidale, pisiforme, trapezio, trapezoide, grande osso uncinato, 5
ossa metacarpali falange, falangina, falangetta nel II, III, IV e V dito e 2
falangi nel I dito
|
arto inferiore
|
cinto pelvico
coscia
gamba
piede
|
2 iliache, 2 pubiche, 2 ischiatiche
femore, rotula
tibia,
perone
astragalo, scafoide, 3 cuneiformi, cuboide, calcagno, 5 ossa
metetarsali falange, falangina, falangetta nel II, III, IV e V dito e 2
falangi nel I dito
|
Scheletro umano: il cranio visto di fronte e lateralmente. Sono indicati alcuni punti craniometrici 1 frons 2 nasion 3 gnathion 4 pterion 5 asterion 6 gonion
Lo scheletro umano
Scheletro di Mammut
Modello tridimensionale di scheletro umano
Modello tridimensionale della gabbia toracica