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Schleswig-Holstein.

Land (15.770 kmq; 2.756.473 ab.) della Germania, corrispondente ai due omonimi ducati di origine medioevale, ma privo della parte settentrionale dello Schleswig passata, per plebiscito, alla Danimarca. Occupa la parte meridionale dello Jütland e confina a Nord con la Danimarca, a Sud-Est con il Land del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, a Sud con quelli di Bassa Sassonia e di Amburgo, a Est e a Ovest si affaccia sul Mar Baltico e sul Mare del Nord. Capitale: Kiel. Città principali: Lubecca e Flensburg. La lingua frisone è parlata nelle omonime isole e sulle coste del Mare del Nord. La popolazione presenta un'esigua minoranza danese, insediata nelle regioni nord-orientali. • Geogr. - Il territorio, perlopiù pianeggiante, è solcato dal canale di Kiel e da numerosi fiumi, tra cui il principale è l'Eider che segna il confine fra i due antichi ducati e sfocia nel Mare del Nord; il confine meridionale dello Stato è segnato dal tratto terminale dell'Elba. La costa del Mare del Nord, che si affaccia sulle Isole Frisoni, molte delle quali appartengono amministrativamente allo S., è bassa e compatta, quella del Baltico è caratterizzata da profonde insenature, costellate da piccoli porti. Il clima è temperato con influenze marittime. • Econ. - L'economia del Land è basata principalmente sull'agricoltura (patate, cereali, barbabietola da zucchero) e sull'allevamento (bovini, suini); le industrie (tessili, meccaniche, alimentari) sono concentrate a Kiel e Lubecca; è importante la pesca. • St. - Le regioni attualmente occupate dallo S. furono base per la conquista sassone della Britannia nel V sec.; nel IX sec. furono occupate da Carlo Magno e poi di nuovo dai Sassoni. L'unione del territorio dello Schleswig (già feudo della famiglia reale danese, elevato a ducato nel 1115) con l'Holstein (feudo imperiale) avvenne nel 1386 ad opera dei conti di Schaumburg, che dal 1110 reggevano la contea di Holstein. Estintasi la casata degli Schaumburg (1460), le assemblee regionali offrirono la signoria dei due territori al re di Danimarca Cristiano I, che si impegnò a mantenerli uniti in perpetuo e ottenne dall'imperatore Federico III l'elevazione a ducato dell'Holstein (1474). Nel 1544 il re Cristiano III assegnò parte di ambedue i ducati al fratello Adolfo, che divenne il capostipite della linea Holstein-Gottorp. Pur conservando la loro autonomia amministrativa, i due territori ritornarono sotto l'autorità della Corona danese nel 1773, dopo la rinuncia a ogni pretesa su di essi da parte di Caterina II di Russia, vedova del figlio del duca di Holstein-Gottorp, divenuto zar di Russia con il nome di Pietro III. La situazione all'interno dei territori si fece particolarmente difficile dopo il Congresso di Vienna che, assegnando l'Holstein alla Confederazione degli Stati tedeschi, accese il conflitto fra i nazionalisti danesi e quelli tedeschi; la situazione era resa particolarmente complessa da un lato dal fatto che l'annessione dei ducati alla Danimarca avrebbe portato alla successione femminile al trono, cosa non ammessa nei ducati stessi; dall'altro dal fatto che l'annessione alla Danimarca del solo Schleswig, violando il principio dell'indissolubilità dei due ducati, avrebbe condotto all'intervento della Confederazione germanica. Fu infatti quello che accadde nel 1848, quando Federico VII di Danimarca approvò l'annessione dello Schleswig, provocando l'insurrezione dei ducati e l'intervento dell'esercito prussiano. Il conflitto si concluse nel 1850 con la Pace di Berlino, cui fece seguito la rinuncia da parte di Federico VII all'annessione dello Schleswig (gennaio 1852). Nel maggio 1852, il Protocollo di Londra abrogò la successione femminile in Danimarca a favore di Cristiano di Schleswing-Holstein-Sonderburg-Glücksburg che, salito al trono nel 1863, proclamò l'annessione dello Schleswig, riaccendendo così il conflitto. Questa iniziativa provocò l'immediata protesta, in nome del popolo tedesco, del Bundestag di Francoforte e fornì a Prussia e Austria il pretesto per dichiarare guerra alla Danimarca. Nell'ottobre successivo fu stipulata la Pace di Vienna, con cui Cristiano IX rinunciò a tutti i suoi diritti sui ducati di Schleswig e Holstein in favore del re di Prussia e dell'imperatore d'Austria. I due ducati vennero occupati dalle truppe austro-prussiane; con la Convenzione di Gostein del 1865, l'amministrazione nello Schleswig venne affidata alla Prussia e quella dell'Holstein all'Austria. Tuttavia questa spartizione non era in grado di soddisfare nessuna delle due potenze: il 14 giugno 1866 si aprì il conflitto fra Austria e Germania, conclusosi nel giro di tre settimane con la disfatta della prima e dei suoi alleati. Nel 1867, col Trattato di Praga, la Prussia ottenne lo Schleswig e l'Holstein, promettendo alla popolazione dello Schleswig settentrionale un plebiscito che avrebbe dovuto stabilire l'eventuale ritorno del territorio alla Danimarca. Bismarck fece però in modo che questa clausola non venisse rispettata: non vi fu alcuna consultazione e la Germania conservò i due territori, amministrandoli come province sino al 1920, quando, al termine della prima guerra mondiale, fu indetto un plebiscito che trasferì alla Danimarca la parte settentrionale dello Schleswig con il nome di Jütland Meridionale. Al termine della seconda guerra mondiale, con la divisione della Germania in quattro zone, i territori dello S. furono assegnati alla zona d'occupazione britannica, divenendo poi uno dei Land della Repubblica Federale Tedesca. Nel 1955 fu stipulato un accordo con la Danimarca concernente le rispettive minoranze.