Stats Tweet

Schematismo.

Qualità di chi, di ciò che è schematico; il procedere in base a schemi eccessivamente rigidi e aridi: un critico che pecca di s. • Filos. - Nella Critica della ragion pura di Kant, l'espressione s. trascendentale o s. dei concetti puri dell'intelletto indica l'uso da parte dell'intelletto degli schemi dell'immaginazione, cioè di rappresentazioni pure in grado di fungere da elemento mediatore fra sensibilità e intelletto. Tra i dati empirici della sensibilità e le categorie, infatti, vi è eterogeneità: la sensibilità offre conoscenze a posteriori, prive di ordine e di forma, mentre le categorie sono a priori, per sé prive di contenuto. Ne deriva, dunque, il problema della mediazione per cui occorre trovare “un terzo termine che deve essere omogeneo con le categorie e il fenomeno e che renda possibile l'applicazione di quelle a questo”. L'intermediario cercato è proprio lo schema trascendentale. Più precisamente, l'intelletto, non potendo agire per via diretta sugli oggetti della sensibilità, agisce su di essi per via indiretta mediante il tempo: il tempo, infatti, è la forma a priori della sensibilità di più vasta applicazione in quanto caratterizza tutti i dati della sensibilità, sia interni sia esterni. Ora, in quanto condizione di tutte le rappresentazioni sensibili il tempo è omogeneo con i fenomeni, in quanto a priori è omogeneo con le categorie. Se l'intelletto, tramite le categorie, dà una determinazione al tempo, esso indirettamente potrà caratterizzare anche tutti i dati della sensibilità. Lo schema è appunto la determinazione temporale delle categorie, o la loro traduzione in chiave temporale, prodotta dall'immaginazione che è per Kant una facoltà intermedia tra sensibilità e intelletto. Ad esempio, la categoria di sostanza determina il tempo mediante lo schema di permanenza; la categoria di causa determina il tempo mediante lo schema di successione; la categoria di reciprocità determina il tempo mediante lo schema di simultaneità.