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Scarabèo.

Denominazione generica di varie specie di insetti lamellicorni della famiglia degli Scarabeidi. ║ S. ercole: specie di scarabeide grosso e robusto, con due corni sul capo (Dynastes hercules). ║ S. rinoceronte: specie di scarabeide il cui maschio porta sul capo un corno arcuato (Orycotes nasicornis). ║ S. sacro: specie di scarabeide nero, con zampe anteriori capaci di plasmare lo sterco di mammifero in sfere che vengono fatte rotolare sul terreno fino alla tana; l'uovo fecondato, dal quale nascerà la larva, si nutre di questi escrementi. • Arte - Lo s., onorato dagli antichi Egizi quale animale sacro, assurse a simbolo del potere del Sole e fu scelto come rappresentazione iconografica del dio Ra (il Sole). Venne riprodotto dagli Egizi in un numero incalcolabile di esemplari ricavati da materiali diversi: minerali e materiali litici come il calcare, l'ossidiana, il basalto, la corniola, il berillio; metalli, soprattutto l'oro (rarissimi sono gli esemplari in ferro); ceramica; avorio; vetro. Le dimensioni degli esemplari giunti fino a noi sono variabili: vanno da 10 mm a qualche metro. L'esempio più illustre di queste grandiose realizzazioni è il gigantesco s. fatto costruire dal faraone Amenhotep III (XVIII dinastia) in onore del dio Atum-Chepra e collocato su un alto piedistallo, nei pressi del lago sacro di Karnak. Gli esemplari minori, generalmente usati come gioielli in funzione di amuleti, posavano su uno zoccolino di forma ovale o ellittica ed erano perforati nel senso della lunghezza onde poterci far passare un filo metallico o di lino che, avvolto intorno al dito medio (più raramente all'indice o all'anulare), fungeva da anello; a volte erano anche inseriti nei bracciali e spesso ornavano le acconciature femminili. Come amuleto, lo s. cominciò a diffondersi in Egitto intorno all'inizio del Nuovo Regno. Da allora subì numerose modifiche nella modellazione: eliminazione delle elitre, netto distacco fra addome e protorace, sostituzione del capo con una testa umana, di altri animali sacri, quali l'ariete o il falco, o anche di particolari divinità. Già durante il Primo Periodo Intermedio la basetta ellittica (o ovale), inferiormente piana, venne usata per incidervi scritte di vario genere oppure disegni. Dapprima le scritte furono brevissime ed erano costituite semplicemente dal nome di un re o di una divinità; poi accanto al nome si aggiunsero il ritratto del faraone o le sembianze del dio. Più tardi, sulla basetta vennero incisi anche proverbi, motti, frasi di buon augurio, spesso accompagnati da figure zoomorfe o da ornamentazioni di tipo geometrico. Addirittura, su certi s. rinvenuti nelle tombe reali vennero incise intere scene di caccia al leone; analogamente, su uno s. appartenente alla regina Hatsepsu venne raffigurata la scena delle nozze di quest'ultima con Teie, mentre in un altro si ammira la scena dell'arrivo in Egitto della principessa Ghiluchepa, giunta dall'Asia, sua terra d'origine, per andare in sposa a un faraone. Oltre che come amuleti, gli s. vennero utilizzati dagli antichi Egizi anche come sigilli: l'iscrizione, premuta su tavolette di creta o sulla chiusura di determinati contenitori, ne garantiva l'autenticità o ne impediva la manomissione. Lo s. appare frequentemente anche nei geroglifici, come ideogramma, e nei rilievi murali, come raffigurazione semantica, nonché tra i geroglifici smaltati dei sarcofagi contenenti le mummie. Numerosi esemplari vennero trovati, oltre che in Egitto, anche nella Nubia, in Mesopotamia, a Rodi e perfino in Etruria e in Sardegna; parte di essi furono direttamente importati dall'Egitto, mentre altri erano semplici imitazioni. • Geom. - Curva piana algebrica, del sesto ordine, dalla caratteristica forma simile, appunto, a quella di uno s.; venne studiata dal matematico belga E.-Ch. Catalan. • Giochi - Gioco in cui due o più persone, dopo aver estratto a turno un certo numero di tessere recanti una lettera dell'alfabeto (o il disegno di uno s., che funge da jolly), si affrontano a comporre parole di senso compiuto disponendole a cruciverba su una scacchiera. Vince chi ottiene il punteggio più alto prima dell'esaurimento delle tessere.
Lotta tra due maschi di cervi volanti