(dal persiano
shās: re). Ciascuno dei pezzi
del gioco degli
s. ║ Al plurale, il gioco degli
s.:
non
sono molto abile a giocare a s. ║ Per estens. - Ciascuno dei
quadratini della scacchiera. ║ Per estens. - Piccolo riquadro, quadretto:
stoffa a s. ║ Fig. - Disfatta militare, tattica o strategica:
abbiamo subito un pesante s. ║ Fig. - Insuccesso, sconfitta:
ricevere uno s. ║ Fig. -
Tenere in s. qualcuno: tenerlo in
stato di inferiorità. ║
S. viventi: partite a
s. in
cui si dispongono sulla scacchiera persone vive, ciascuna rappresentante un
pezzo. Originario dei Paesi tedeschi (la prima partita si tenne a Carsband nel
1682), questo tipo di gioco si diffuse poi rapidamente anche altrove; in Italia
la partita più celebre è quella che si gioca a Marostica dal 1932,
ripetuta dal 1964 con cadenza biennale. • Giochi - Nel gioco degli
s., mossa della partita, eseguita da uno dei giocatori, che minaccia il
re avversario; al giocatore che ha il proprio re sotto
s. restano tre
possibilità: prendere il pezzo che dà
s., porre tra questo
e il proprio re un altro pezzo oppure spostare il re medesimo. ║
S.
perpetuo: quello che si dà di continuo al re, senza che questo possa
difendersi; quando ciò si verifica, la partita termina in parità.
║
S. di scoperta: quello che si ha quando un giocatore, muovendo un
pezzo o un pedone, pone il re avversario sotto lo
s. di un altro suo
pezzo. ║
Doppio s.: quello che si dà quando, pur scoprendo
l'offesa al proprio re, si dà nel contempo
s. al re avversario.
║
S. matto: mossa con cui si mette l'avversario
nell'impossibilità di difendersi, ponendo termine alla partita. ║
S. matto affogato: quello che si ha quando il cavallo dà
s.
al re che è impossibilitato a muoversi, essendo ogni casella vicina
occupata dai propri pezzi. • Encicl. - Gioco con 32 pezzi che si muovono
nelle 64 caselle di una scacchiera. Ciascuno dei due giocatori dispone di 16
pezzi, bianchi per l'uno e neri per l'altro, così suddivisi: un re, una
donna, due torri, due alfieri, due cavalli, otto pedoni. All'inizio della
partita i pezzi sono disposti come segue: nella prima traversa (bianco) e
nell'ottava traversa (nero), da sinistra a destra per il bianco e da destra a
sinistra per il nero, torre, cavallo, alfiere, donna, re, alfiere, cavallo,
torre; nella seconda traversa (bianco) e nella settima traversa (nero) i pedoni.
La prima mossa spetta al giocatore con i pezzi bianchi; i due giocatori
effettuano poi una mossa a testa. Ciascun pezzo può essere spostato in
una casella vuota o in una casella occupata da un pezzo avversario che, in tal
caso, viene catturato. Quanto alle regole di movimento di ciascun pezzo: la
torre muove in orizzontale e in verticale di un numero illimitato di caselle;
l'alfiere muove in diagonale, parimenti di un numero illimitato di caselle; la
donna combina il movimento di torre e alfiere; il re muove di una casella per
volta in qualunque direzione (orizzontale, verticale o diagonale); il cavallo si
sposta di due caselle in linea retta e di una a sinistra in orizzontale
(è il solo pezzo cui sia consentito scavalcare altri pezzi). Un discorso
a parte merita il pedone, l'unico pezzo che può soltanto avanzare e non
retrocedere: si muove di una sola casella (o anche di due alla sua prima mossa)
ed effettua la presa di altri pezzi solo diagonalmente; inoltre, una volta
giunto all'ultima traversa del proprio schieramento viene barattato con uno
qualsiasi dei pezzi (re escluso) che nel frattempo sono stati catturati
dall'avversario. Il regolamento del gioco contempla due mosse particolari:
l'
arrocco, ovvero lo spostamento contemporaneo di re e torre per cui il
re muove di due caselle verso destra o sinistra, mentre la torre viene collocata
nella casella adiacente a quella del re, scavalcandolo; la
presa al
pasto, una mossa (facoltativa) che ha luogo quando un pedone, spostandosi di
due caselle, si affianca a un pedone avversario su una colonna adiacente, dando
a quest'ultimo la possibilità di catturarlo. La partita può essere
suddivisa in tre fasi, apertura, medio-gioco, finale, ciascuna delle quali
è studiata dalla teoria del gioco che elabora mosse e situazioni
standard. Il gioco si conclude nei seguenti casi: per abbandono da parte di un
giocatore, per
s. matto o per patta (quando il re del giocatore cui
spetta la mossa è in posizione di stallo; in caso di
s. perpetuo;
su richiesta di uno dei due giocatori per ritorno di posizione, quando
cioè il giocatore che ha la mossa replica per tre volte la stessa
posizione; dopo 50 mosse da parte di entrambi i giocatori senza che un pezzo sia
stato mosso o un pedone preso; quando nessuno dei due giocatori riesce a dare
s. matto). • St. - Probabilmente di origine indiana, il gioco si
diffuse in seguito nella Persia sasanide, presso gli Arabi e, da questi, in
Occidente (metà dell'XI sec.); le regole attuali, tuttavia, vennero
fissate in modo definitivo soltanto alla fine del XV sec. e al principio del
seguente, nel corso dei quali si modificò il modo di spostare la donna e
l'alfiere. Le prime Nazioni a imporsi nel nuovo gioco furono la Spagna e il
Portogallo; in seguito (XVI sec.) si distinsero i giocatori italiani, i Francesi
(XVIII sec.), gli Inglesi (prima metà del XIX sec.), i Tedeschi (seconda
metà del XIX sec.) e infine i Russi, che detengono il primato tuttora.
Ogni Paese possiede riviste interamente dedicate al gioco degli
s. (in
Italia è nota “L'Italia scacchistica”, la cui fondazione
risale al 1911), nonché organizzazioni scacchistiche nazionali (in Italia
c'è la FIS, nata nel 1920, ente morale e dal 1988 entrata nell'ambito del
CONI in qualità di disciplina associata); queste ultime sono riunite
nella Féderation Internationale Des Échecs (FIDE), cui sono
affiliate oltre 150 Nazioni. Nel 1993 una scissione in seno alla FIDE ha dato
origine alla Professional Chess Association (PCA) a opera del campione russo
G.K. Kasparov. Si devono alla FIDE, nel 1950, l'istituzione e
l'ufficializzazione di titoli scacchistici, da attribuire ai giocatori che
abbiano raggiunto determinati risultati nell'ambito dei tornei riconosciuti
dalla FIDE medesima. I titoli, tutti a vita, sono: Maestro FIDE, Maestro
Internazionale, Grande Maestro. Ciò nondimeno, dal momento che la forza
di un giocatore varia nel tempo, nel 1970 la FIDE ha inaugurato un nuovo sistema
di classificazione, denominato sistema Elo (dal nome dell'inventore), in base al
quale la valutazione in punti della forza di ogni giocatore viene tenuta
costantemente aggiornata; il punteggio minimo per entrare nella graduatoria
è 2.500. Le principali gare internazionali sono: i campionati mondiali
individuali, maschili e femminili, a cadenza annuale; le Olimpiadi a squadre,
maschili e femminili, a cadenza biennale; il campionato del mondo a squadre, che
ha luogo ogni quattro anni. • Inf. - Negli ultimi decenni del XX sec. sono
stati messi a punto elaboratori in grado di giocare a
s. Il primo risale
al 1949 e venne creato dal matematico statunitense C.E. Shannon: si trattava di
una memoria con il primo programma di simulazione del gioco; in seguito vennero
utilizzati a tal fine anche i microprocessori. • Arte - La produzione
artistica di scacchiere e pezzi fu fiorente in India, presso gli Arabi e, dopo
l'introduzione del gioco nell'XI sec., anche in Occidente. Le figure venivano
fabbricate in avorio, mentre per la scacchiera si prediligevano avorio e legni
pregiati. Successivamente vennero utilizzati materiali preziosi, per lo
più finemente lavorati.