Regione storica della Francia che si estende su
una vasta zona delle Alpi Occidentali compresa tra il Lago di Ginevra, la valle
del Rodano e il massiccio di Pelvoux, al confine con la Svizzera e l'Italia;
comprende alcuni dei più maestosi massicci alpini, tra i quali il Monte
Bianco, il Moncenisio e la Valnoise. Amministrativamente risulta divisa nei due
dipartimenti dell'
Alta S. a Nord e della
S. a Sud. Il territorio
della
S., prevalentemente montuoso, è caratterizzato dalle ampie
vallate dell'Arve, dell'Isère e dell'Arc, tutti tributari di sinistra del
Rodano (fiume che segna il confine settentrionale e buona parte di quello
occidentale della regione). • Econ. - L'economia è basata sul
turismo, con le stazioni termali di Evian, Thonon e Aix-les-Bains e con i
numerosi centri di villeggiatura estiva e di sport invernali (tra i quali spicca
Chamonix), e sulle industrie tessili, meccaniche, cartarie, casearie,
dell'orologeria, del legno. Sviluppati sono anche l'allevamento bovino nelle
zone alpine e l'attività agricola nelle zone più basse. •
St. - Originariamente abitata da popolazioni celtiche, fu sottomessa dai Romani
nel 121 a.C. e definitivamente domata nel 61 a.C. Ricompresa nella
Gallia
Narbonense all'epoca della suddivisione delle province galliche operata da
Augusto, costituì provincia a sé sotto Diocleziano, assumendo il
nome di
Gallia Viennensis. Nell'età delle invasioni barbariche fu,
quindi, assegnata ai Burgundi (443 d.C.); è a questo periodo e, in
particolare, all'opera di Ammiano Marcellino che risale il primo utilizzo della
denominazione
Sabaudia o
Sapaudia. Possesso dei Merovingi dal 534,
la
S. seguì le vicende della Borgogna, passando col Trattato di
Verdun (843) nelle mani di Lotario I prima e di Carlo il Calvo poi. Dal 934
entrò a far parte del Regno di Borgogna, divenendo successivamente, nel
1058, feudo imperiale. Nel frattempo, scorrerie saracene avevano determinato
l'insorgenza di diversi potentati locali, che furono, infine, unificati da
Umberto Biancamano a metà dell'XI sec. Più volte occupata dai
Francesi nel corso delle guerre combattute tra il XVI e il XVIII sec. e unita
alla Francia nel 1792, tornò al re di Sardegna con il Trattato di Vienna
(1815), ma l'esigenza di ottenere l'appoggio di Napoleone III nella guerra
contro l'Austria spinse nel 1860 Vittorio Emanuele II a cedere di nuovo e
stavolta definitivamente la
S. alla Francia.