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Satèllite.

(dal latino satelles: guardia del corpo). In origine, persona armata che accompagnava un potente per difenderlo in caso di necessità. ║ Per estens. - Accompagnatore, servitore, uomo di fiducia. ║ Fig. - Chi per interesse o per debole personalità si pone al seguito di una persona autorevole o ne imita il comportamento. • St. - Stato s.: Stato che nell'ambito di un sistema politico gravita attorno a una potenza maggiore e ne segue le direttive in tema di politica, economia, ecc. Durante la seconda guerra mondiale erano Stati s. della Germania l'Ungheria, la Romania, la Slovacchia, la Bulgaria. Dal 1945 alla caduta del regime sovietico l'Unione Sovietica ha avuto come Stati s. la Polonia, la Cecoslovacchia, la Repubblica Democratica Tedesca, l'Ungheria, la Romania, la Bulgaria. • Econ. - Comportamento s.: in una situazione di duopolio o oligopolio, comportamento di un'impresa che accetti la decisione del prezzo o della quantità stabilita da un'altra impresa del gruppo e su quella base cerchi di trarre il suo massimo vantaggio. • Inf. - Calcolatore s.: elaboratore preposto a compiere funzioni di elaborazione ausiliaria o preventiva nei confronti di un secondo elaboratore di dimensioni maggiori, al quale viene collegato. • Mineral. - S. del diamante: nei giacimenti alluvionali del Brasile, minerale che di solito accompagna i diamanti. • Anat. - Nervo o vena s.: tronco nervoso o venoso che passa accanto a un'arteria. • Mecc. - Ingranaggio cilindrico o conico di un rotismo epicicloidale, il cui asse ruota intorno a un altro asse che può essere parallelo o normale ad esso. • Biol. - DNA s.: in biologia molecolare, corte sequenze di DNA, ripetute e disposte in lunghe successioni in tandem, situate nei centromeri e nei telomeri dei cromosomi. Si hanno poche notizie sulla sua origine e sulla sua funzione; si sa che la quantità di DNA s. varia da specie a specie e da genere a genere e pertanto si pensa che l'origine delle diverse sequenze ripetute sia relativamente recente o che esse siano soggette a cambiamenti evolutivi più frequenti rispetto ad altre zone del genoma. • Astron. - Corpo celeste in rotazione attorno a un pianeta o stella secondaria appartenente a un sistema stellare binario. All'interno del nostro sistema solare, intorno a tutti i pianeti, eccettuati Mercurio e Venere, orbitano s. per un numero complessivo di 61. Le orbite che questi s. percorrono presentano alcune caratteristiche ricorrenti: si tratta generalmente di orbite quasi circolari che giacciono sul piano equatoriale del pianeta di appartenenza (solo 13 s. hanno un'orbita inclinata di oltre 5° rispetto a tale piano), percorse perlopiù in senso antiorario (ad eccezione di sette s. che orbitano in senso retrogrado, ovvero orario) con una rotazione sincrona (cioè i s. ruotano intorno al proprio pianeta rivolgendo al pianeta sempre la stessa faccia, a causa della presenza delle forze di marea) (V. PIANETA). In particolare le prime due caratteristiche dinamiche dei s. rendono il moto satellitare molto simile a quello planetario, così come anche la distribuzione spaziale dei s. richiama in vario modo quella dei pianeti intorno al Sole. Queste e altre analogie tra il sistema dei pianeti e quello dei s. hanno spinto gli scienziati a formulare l'ipotesi che i s. abbiano avuto un'origine simile a quella del sistema planetario, ovvero che intorno ai nuclei di condensazione dei pianeti esterni si siano formate in origine delle nebulose in miniatura dalle quali, per accrescimento collisionale si sarebbero a loro volta formati i s. (ciò spiegherebbe anche la natura rocciosa dei s. dei pianeti più interni e quindi con temperatura maggiore, che avrebbero per questo motivo perso buona parte degli elementi volatili).Tale teoria, pur essendo considerata soddisfacente per spiegare l'origine della maggior parte dei s., non è tuttavia applicabile ai s. cosiddetti irregolari (quelli cioè con moto retrogrado e orbite fortemente inclinate). Questi vengono invece considerati come planetesimi che non abbiano potuto completare il loro processo di aggregazione a causa del forte campo gravitazionale del pianeta che li ha catturati nella sua orbita. ║ S. galileiani: 4 dei 13 s. naturali di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto), scoperti da Galileo Galilei nel 1610 con il suo cannocchiale da 3 cm. Lo scienziato li chiamò s. medicei in onore della famiglia Medici di Firenze. I s. sono i quattro maggiori che orbitano intorno all'enorme massa del pianeta Giove (e forse per questo Galileo ebbe la possibilità di vederli col suo modesto cannocchiale). In seguito essi furono anche indicati come Jupiter I, II, III e IV. Il s. Io ha una strana influenza sulla ionosfera di Giove; viaggiando nella parte più interna delle “fasce di Van Allen” di Giove, esso infatti produce una turbolenza nel plasma che incontra lungo la propria orbita. Da ciò proverrebbero certe tempeste che interessano un notevole spettro di frequenze. Tali tempeste si verificano, di norma, quando il s. si trova a 90° dalla posizione in cui la Terra, Giove e Io appaiono allineati. Altrettanto si verifica quando il s. è a 240° dalla congiunzione. Io dista da Giove 422.000 km e percorre la sua orbita in 1.770 giorni terrestri; ha un raggio di 1.829 km, quindi maggiore di quello di Europa (raggio di 1.550 km) ma minore di quelli di Ganimede (2.635 km) e di Callisto (2.500 km). Io, fra i s. di Giove, è quello che possiede la densità più alta raggiungendo i 3,48 g/cc; Europa ha una densità di 3,07 g/cc; Ganimede di 1,94 g/cc; e Callisto di 1,65 g/cc. Tutti e quattro i s. hanno orbite quasi circolari e poco inclinate, in netto e significativo contrasto con gli altri nove s. più esterni (e più giovani). Tutti e quattro, poi, ruotano mostrando sempre la stessa faccia a Giove, così come fa la Luna con la Terra. La differenza di densità fra i quattro s. presuppone anche diverse composizioni chimiche e diverse strutture. ║ S. artificiale: qualunque massa materiale inviata dall'uomo su un'orbita intorno alla Terra per scopi definiti. I primi progetti di s. artificiali risalgono al 1954 ma il primo s. di questo tipo fu lanciato in orbita il 4 ottobre 1957 (il sovietico Sputnik I). Esso percorreva un'orbita ellittica con inclinazione sul piano dell'equatore terrestre di 65° e periodo di rivoluzione iniziale di 96,17 minuti; aveva a bordo solo strumentazione scientifica e rimase in orbita fino al gennaio 1958, trasmettendo le sue informazioni con apparecchiature radio automatiche per 21 giorni (cioè fino a quando le sue batterie si esaurirono). Qualche settimana dopo il primo venne mandato in orbita un secondo s. artificiale di produzione sovietica, lo Sputnik II, che portava a bordo anche una cagnetta. Il primo s. statunitense, l'Explorer I, entrò invece in servizio nel 1958 e venne collocato su un'orbita inclinata di 33,34° con un periodo di rivoluzione iniziale di 114,8 minuti. Grazie alle sue osservazioni fu possibile scoprire le cosiddette cinture di Van Allen, zone dello spazio che circondano la Terra, particolarmente ricche di particelle energetiche. Seguirono diversi altri lanci di s. terrestri ad opera anche di altre Nazioni tra cui l'Inghilterra (a partire dal 1962), il Canada (dal 1962), l'Italia (dal 1964), la Francia (dal 1965), il Giappone (dal 1970), la Cina (dal 1970). I s. artificiali sono costituiti da varie apparecchiature radio-ricetrasmittenti; da apparecchiature di misura di varia natura, a seconda degli scopi cui il s. artificiale è stato destinato; da strumenti di telemisura, che consentono di stabilire da terra, istante su istante, la posizione dell'ordigno; e, naturalmente, da sorgenti di energia elettrica per l'alimentazione dei vari strumenti. Tali sorgenti possono essere costituite da batterie chimiche, nucleari, oppure da batterie solari. Tra i principali tipi di s. artificiali in uso ci sono i s. per telecomunicazioni, i s. di navigazione, i s. scientifici, i s. meteorologici, i s. di telerilevamento. I s. per telecomunicazione sono generalmente collocati in un'orbita geostazionaria, o sincrona (V. ORBITA), alla distanza di circa 36.000 km dalla superficie del pianeta e vengono utilizzati per servizi televisivi e di telefonia sia fissi sia mobili. Il loro funzionamento si basa sulla ricezione di segnali radioelettrici emessi da stazioni terrestri e sulla ritrasmissione di detti segnali ad altre stazioni separate dalle prime anche da migliaia di chilometri. Sono sufficienti tre s. di questo tipo, posti a 120° di longitudine l'uno dall'altro, per coprire la quasi totalità del globo terrestre. I s. di navigazione hanno lo scopo di far conoscere a un oggetto in movimento sulla Terra la sua esatta posizione rispetto a un sistema di riferimento terrestre. L'oggetto in movimento deve essere dotato di un particolare ricevitore (clock) collegato direttamente al segnale emesso dai s. (in numero di almeno quattro): in base al ritardo dei segnali, emessi a cadenza fissa, è possibile calcolare la distanza dalle sorgenti di essi e quindi le coordinate terrestri dell'oggetto in navigazione. I s. scientifici vengono utilizzati per l'acquisizione di dati relativi alla geofisica della Terra (densità atmosferica, campo magnetico, ecc.) o all'astronomia. Un s. di questo tipo è il telescopio spaziale Hubble, messo in orbita nel 1990 (V. TELESCOPIO). I s. meteorologici rappresentano una delle prime applicazioni non astronautiche della tecnologia satellitare. Posti in orbite equatoriali geostazionarie, forniscono immagini in rapida sequenza dell'area loro assegnata, che opportunamente riassemblate, vengono utilizzate per costruire le immagini in movimento delle previsioni meteorologiche televisive. I s. di telerilevamento sono impiegati dal 1972 per effettuare riprese fotografiche della superficie terrestre. Le immagini relative allo stato e alla distribuzione delle colture, della vegetazione, delle foreste, dei rilievi e dei corsi d'acqua vengono utilizzate per scopi scientifici dalle varie branche delle scienze ambientali. Altre interessanti applicazioni dei s. artificiali sono state le misurazioni delle esatte dimensioni e dell'esatta forma del nostro globo e l'utilizzo come s. spia in campo militare, per tenere sotto controllo tutti gli impianti di interesse militare e controllare il lancio di qualsiasi tipo di missile, anche sottomarino.
Il satellite Voyager

Satelliti per il rilevamento dell’inquinamento ambientale