Bot. - Genere di piante erbacee della
famiglia delle Cariofillacee, diffuso nell'Europa centrale e meridionale e
nell'Asia temperata. Le
s. possiedono foglie basali a forma di spatola e
disposte in rosetta, foglie superiori opposte e strette, e fiori rosa, bianchi o
gialli, ermafroditi solitari o riuniti in cime; questi ultimi mostrano calice e
corolla pentameri, androceo a dieci stami, gineceo con pistillo a ovario
uniloculare, pluriovulare, due stili e due stigmi. Il frutto è costituito
da una capsula che si apre apicalmente in valve. Le
s. sono raccolte in
circa 30 specie di cui la più nota è la
S. officinalis,
un'erba rizomatosa alta da 30 a 70 cm e dotata di foglie lanceolate, glabre e di
fiori bianchi o rosei, profumati, riuniti in fascetti. La
S. officinalis,
frequente anche in Italia ove cresce nei luoghi incolti, lungo le strade e in
prossimità dei ruscelli, contiene, soprattutto nella radice e nel rizoma,
saponina e viene utilizzata per sgrassare le stoffe di lana. Allo stesso
scopo sono destinate le radici della
Gypsophila paniculata, della
Gypsophila arrostii, della
Gypsophila struthium e delle
s.
d'Oriente e
levantina. A scopo ornamentale viene invece coltivata la
s. di Levante, diffusa nella Russia meridionale e in Siberia e coltivata
nei giardini. È una pianta perenne, alta circa 50 cm, con fiori rossi
scarlatti, più raramente rosei o bianchi, organizzati in infiorescenze
compatte. Nell'industria floreale le
s. vengono utilizzate per decorare
muri fioriti e bordare le aiuole. Quelle annuali si moltiplicano per seme mentre
le biennali e le perenni per seme o per divisione dei cespi. ║ Nome
commerciale della radice della
S. officinalis e dell'estratto in polvere,
detto anche
saponina.