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Saponina.

Chim. - Nome generico di svariati glicosidi diffusi nel regno vegetale e in particolare nella Saponaria, dalla quale hanno preso il nome. Le s. sono solitamente incolori, amorfe, dal sapore acre, solubili in acqua e dotate di spiccate proprietà tensioattive: esse sono infatti in grado di modificare la tensione superficiale dell'acqua e di generare grandi quantità di schiuma; inoltre, in soluzione, hanno la capacità di emulsionare sostanze insolubili quali oli, idrocarburi e resine. Si sciolgono a caldo in alcool metilico e in acetone e formano complessi stabili con fenoli, mercaptani, e con alcool complessi del tipo del colesterolo. Per idrolisi dalle s. si liberano uno o più tipi di zuccheri e una porzione agliconica (detta sapogenina) di natura steroidea o terpenica. Oltre a essere dei potenti agenti schiumogeni ed emulsificanti, le s. rappresentano potentissimi veleni a forte azione emolitica: sono responsabili, per esempio, del gigantismo del bestiame. A seconda della struttura della sapogenina si distinguono le s. triterpenoidi, diffuse in particolare nelle radici e nelle foglie di Saponaria e nella corteccia di Quillaja, e le s. steroidee, contenute nelle radici di salsapariglia e in un gran numero di piante della famiglia delle Gigliacee e delle Dioscoreacee. Le s. triterpenoidi vengono utilizzate per produrre schiuma per gli estintori, nelle bibite, nella birra, e anche nella preparazione di paste dentifricie e di cosmetici, nella fabbricazione di lastre fotografiche e di pellicole e come emulsionanti per oli. Alcune trovano impiego in medicina come espettoranti e nella terapia degli edemi cerebrali. Oltre che come agenti schiumogeni, le s. steroidee vengono utilizzate come veleni per i pesci e soprattutto come sostanze di partenza nella sintesi degli ormoni steroidei. ║ Nome commerciale della polvere, comunemente detta saponaria, estratta dalle radici di Saponaria officinalis e dalla corteccia di Quillaja saponaria; la polvere generalmente è bianca e amorfa.