Capitale (5.076.808 ab.) del Cile e capoluogo della
regione metropolitana omonima (15.349 kmq; 6.013.200 ab.). È situata a
507 m s/m., lungo le rive del Rio Mapocho e ai piedi delle Ande. La pianta della
città è a scacchiera, con vie ampie e rettilinee; a causa della
forte sismicità della zona, gli edifici si sviluppano poco in altezza e
quindi l'estensione di
S. è notevole. Quasi al centro si innalza
la collina di Santa Lucia, trasformata in parco. • Econ. -
S.
accentra la maggior parte delle attività secondarie e terziarie del Cile.
I settori industriali più fiorenti sono il tessile (lana, cotone, fibre
sintetiche), il calzaturiero, il cartario. Nodo ferroviario, collega il Nord e
il Sud del Paese e comunica con la non lontana Valparaíso, massimo porto
cileno; altra importante via di comunicazione è l'aeroporto
internazionale Arturo Merino Benítez. • St. - Fondata col nome di
Santiago del Nuevo Extremo da Pedro de Valdivia nel febbraio 1541, fu
incendiata dagli indiani Araucani nel settembre dello stesso anno e distrutta
dal terremoto nel 1674. Riedificata, divenne centro della colonia. Nel 1817 fu
occupata dalle forze rivoluzionarie di J. de San Martín e nel 1818
proclamata capitale della Repubblica. • Arte - La Plaza de Armas è
il luogo più rappresentativo di
S., dove si affacciano alcuni
palazzi d'epoca coloniale (il municipio, il palazzo delle Poste) e la
cattedrale. Non lontano sorge La Moneda, il palazzo del Governo. La Alameda de
las Delicias (attualmente Avenida Bernardo O'Higgins) è l'arteria
più bella, lunga circa 4 km.