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Sansone.

Giudice d'Israele. Personaggio forse immaginario, è uno dei più popolari del racconto biblico, dove è celebrato come il vincitore dei Filistei. Secondo quanto narrato nel libro dei Giudici, S. nacque nella tribù di Dan e, per volere di Dio, fu consacrato nazireo, condizione che gli impose di portare i capelli lunghi; come vuole la leggenda, nella chioma risiedeva anche il segreto della sua straordinaria forza fisica. Secondo l'annuncio fatto dall'angelo di Dio alla madre, S. sarebbe stato l'iniziatore della liberazione di Israele dal potere dei Filistei. Tra gli episodi narrati nella Bibbia, uno racconta di come, consegnatosi prigioniero ai Filistei, S. riuscisse a ucciderne mille con una mascella d'asino, dopo essersi liberato dalle catene; ma l'episodio più noto riguarda l'amore di S. per Dalila la quale, comprata dai Filistei, riuscì a carpire a S. il segreto della sua forza. Dopo avergli reciso i capelli approfittando del suo sonno, la donna consegnò S. ai Filistei che lo accecarono e lo misero a girare la macina. Riacquistata con la ricrescita dei capelli la sua forza, S. fece crollare il tempio del dio Dagon, dove era stato condotto, provocando la propria morte assieme a quella di migliaia di Filistei (“Muoia S. con tutti i Filistei”, Giudici 16, 30) (XI sec. a.C.). ║ Per estens. - Persona dotata di eccezionale forza fisica. • Lett. - Il personaggio di S. ha ispirato diversi autori della letteratura, dall'inglese J. Milton, che compose il poema drammatico Samson Agonistes (1671), al commediografo francese H. Bernstein, autore della tragedia Samson (1910). • Mus. - La produzione musicale ispirata a S. comprende un oratorio di G.F. Haendel (1743) e l'opera Samson et Dalila di C. Saint-Saëns (1877). • Icon. - In pittura, la più antica rappresentazione dei cicli narrativi di S. è costituita dagli affreschi (IV sec.) nelle catacombe della via Latina a Roma. Notevole fortuna ebbe la raffigurazione di S. nel Medioevo, in quanto considerato antesignano di Cristo e simbolo della Fortezza, il cui attributo è una colonna spezzata. In epoche successive, pittori molto importanti illustrarono episodi della vita di S. (G. Reni, Sansone uccide i Filistei, 1611 circa, Bologna, pinacoteca nazionale; Sansone e Dalila, P.P. Rubens, 1610, Londra National Gallery; Rembrandt, 1628, Berlino, Gemäldegalerie).
“Sansone e i Filistei” (XIV sec.)