Stato di buona salute fisica e psichica. ║
Nell'uso letterario o proverbiale, sinonimo di
salute:
in perfetta s.
mentale. ║ Organismo preposto a tutelare la salute di una particolare
categoria di persone:
s. militare. ║ Il complesso degli uffici,
delle persone e dei mezzi attraverso i quali l'istituzione pubblica esplica la
sua attività:
lo stato attuale della s. ║ Per estens. -
Condizione di luogo o cosa che sia favorevole al mantenimento della salute
fisica o morale:
s. di principi. • Dir. -
Organizzazione
Mondiale della S. (
OMS): organizzazione internazionale, con sede a
Ginevra, fondata a New York il 22 luglio 1946 con lo scopo di tutelare la salute
di tutte le Nazioni del mondo, innalzandone il più possibile gli standard
sanitari. Dal 1948 fa parte delle Nazioni Unite; l'Italia ne è membro dal
1947. L'OMS dirige e coordina a livello mondiale attività di carattere
sanitario in collaborazione con organi locali, governativi e non. Elabora ed
emana una complessa normativa in materia di prevenzione e controllo sanitario,
standard di qualità dei prodotti farmaceutici; promuove lo scambio di
informazioni su scala mondiale; è impegnata nel controllo costante di
malattie a elevato rischio di contagio e, in collaborazione con altri organismi
come la FAO e l'UNICEF, sostiene programmi di prevenzione (per esempio
vaccinazioni su vasta scala), di igiene alimentare. ║
Corpo della s.
militare: corpo preposto, in tempo di guerra, alla cura dei feriti e degli
ammalati e, in tempo di pace, all'assistenza sanitaria presso i reparti e gli
ospedali militari. La sua origine risale al 1831, quando Carlo Alberto
istituì nell'esercito piemontese ospedali militari con personale civile.
Dopo l'Unità d'Italia, il corpo, che risultò dalla fusione di
quello piemontese con istituzioni analoghe degli ex Stati italiani, divenne
militare a tutti gli effetti. Oggi la struttura del corpo dipende dal ministero
della Difesa ed è articolata in ufficiali medici, ufficiali farmacisti e
truppe di
s. ║
S. di porto o
marittima: ufficio delle
Capitanerie di porto addetto al controllo sanitario delle persone imbarcate
sulle navi in arrivo, onde impedire la possibile introduzione di malattie
infettive; esercita inoltre la sorveglianza sulle condizioni igieniche delle
navi stesse e del loro carico. ║
S. pubblica: l'insieme delle
funzioni pubbliche indirizzate alla tutela della salute, alla prevenzione delle
malattie e degli infortuni, al recupero di stati di invalidità e di
inabilità fisica o psichica, alla salvaguardia dell'igiene dell'ambiente
e degli alimenti. ║ La Convenzione di Ginevra del 1864 sancì per la
prima volta i principi di rispetto e salvaguardia delle formazioni sanitarie in
tempo di guerra, stabilendo la norma fondamentale secondo cui i soldati feriti e
malati avrebbero dovuto essere raccolti e curati indipendentemente dalla loro
nazionalità. Nella stessa occasione fu istituito il simbolo
internazionale per segnalare le formazioni sanitarie, cioè la croce rossa
in campo bianco (in omaggio alla Svizzera, che fu promotrice degli accordi).
Ulteriori sviluppi del diritto umanitario in caso di guerra si ebbero con le
quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, integrate dai due Protocolli aggiuntivi
del 1977. • Encicl. - Presso le civiltà antiche la
s.
pubblica consisteva in prescrizioni dirette a tutelare l'igiene pubblica
piuttosto che il benessere individuale. Il medico greco Ippocrate fu il primo a
occuparsi della materia nel suo trattato di igiene, mentre i Romani vigilarono
sulla
s. pubblica non solo mediante prescrizioni igieniche, ma anche con
l'istituzione, a spese dello Stato, di terme e bagni pubblici. Nell'età
imperiale le città provvedevano a pagare medici
populares
perché curassero i malati poveri. Nel Medioevo, gli statuti dei Comuni e
le leggi dei vari Stati contenevano norme sulla tutela della
s. pubblica,
ma questa si esprimeva per l'azione preponderante della Chiesa, soprattutto con
la realizzazione di ospedali. Soltanto nel XIX sec., quando il concetto di
s. pubblica venne chiaramente distinto da quello di beneficenza, lo Stato
iniziò a occuparsi in modo più organico della
s. pubblica,
grazie anche ai progressi in campo medico; furono introdotte le prime
vaccinazioni obbligatorie; gli ospedali vennero riorganizzati e furono istituite
le condotte mediche. Nel XX sec., infine, si venne sempre più affermando
il concetto di
s. pubblica come servizio che lo Stato deve rendere
all'individuo, nell'interesse del singolo e della collettività. Da tale
concezione è derivata la ricerca di un'organizzazione sanitaria capace di
assicurare prestazioni sia per la prevenzione sia per la cura delle malattie.
║
La s. in Italia: la prima legge dello Stato unitario in materia
di
s. pubblica fu emanata nel 1865. In base a questa normativa i compiti
di amministrazione sanitaria venivano attribuiti agli organi
dell'amministrazione politica (ministero dell'Interno, prefetti, sindaci), cui
erano affiancati speciali organi tecnici (consigli sanitari, medico provinciale,
ufficiali sanitari). Con le leggi sanitarie del 1934, la
s. pubblica si
rivolse soprattutto alla prevenzione di malattie definite sociali (tubercolosi,
lebbra, malattie veneree, malaria, poliomielite), mentre la cura rientrava tra i
compiti della previdenza sociale, affiancata dall'assistenza pubblica agli
indigenti. Nel 1958 venne istituito il ministero della
S. Un'organica
attuazione dei dettami costituzionali si ebbe però solo con la L.
23-12-1978, n. 833, mediante la quale si cercò di correggere le storture
del precedente sistema mutualistico (frazionamento delle competenze,
disparità di trattamento e scarsa efficienza finanziaria). Essa fu
preceduta da una serie di provvedimenti tendenti ad avviare il decentramento
regionale delle funzioni in materia di
s. e fu inoltre sancita, con
l'introduzione del ticket, la partecipazione degli assistiti alla spesa
farmaceutica. Questa legge, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (SSN),
riorganizzò l'assistenza sanitaria e ospedaliera ispirandosi a principi
che intendevano garantire a tutti i cittadini, senza distinzione di condizioni
individuali o sociali, la globalità delle prestazioni, e colmare le
disparità esistenti in ambito sanitario sul territorio nazionale, con
esplicito riferimento alle condizioni di arretratezza del Mezzogiorno. Al SSN fu
originariamente affidato anche il compito di prevenzione e tutela della
salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale, competenza poi venuta
meno a seguito dell'esito positivo del referendum abrogativo del 1993.
L'articolazione del SSN fissa su tre livelli (centrale, regionale e locale) le
diverse competenze in materia sanitaria: allo Stato sono affidate
attività di programmazione e amministrative in settori soggetti a
normativa nazionale (farmaci, produzione e coltivazione di sostanze
stupefacenti,
s. militare) e nei rapporti internazionali. A livello
intermedio, le regioni esercitano anche un potere legislativo in materia di
organizzazione, funzionamento e gestione integrata dei servizi sanitari che
forniscono sul territorio. Infine, alle ASL (Aziende Sanitarie Locali), sorte
nel 1997 dalle preesistenti USL (Unità Sanitarie Locali), sono attribuite
tutte le funzioni in materia di assistenza sanitaria e ospedaliera che non siano
espressamente riservate allo Stato o alle regioni. Esse sono lo strumento
operativo dell'intero SSN e vengono definite come il complesso dei presidi,
degli uffici e dei servizi che, in un ambito determinato, assolvono ai compiti
del SSN. Le prestazioni sanitarie che fanno capo alla ASL possono essere erogate
sia da enti pubblici sia da strutture private convenzionate. A causa delle
difficoltà di funzionamento che ha presentato, la legge del 1978 ha
subito una progressiva e radicale revisione, iniziata nel 1981 con
l'introduzione dell'assistenza sanitaria indiretta, ovvero della partecipazione
dell'assistito alle spese sanitarie, in deroga a uno dei principi cardine della
riforma del 1978, cioè la gratuità dell'assistenza sanitaria. Il
criterio della subordinazione della gratuità della prestazione al reddito
del fruitore è stato introdotto nel 1983, mentre, sempre sul piano del
finanziamento del SSN, la L. 28-2-1986, n. 41 ha introdotto il contributo
individuale commisurato al reddito (
tassa della salute). Le
modalità di contribuzione del singolo per la erogazione dei servizi e dei
farmaci sono state successivamente modificate (L. 23-12-1994, n. 724)
considerando la combinazione dei parametri età/reddito. • Econ. -
Dagli anni Sessanta la
s. è diventata uno specifico settore di
studio delle scienze economiche, da quando, cioè, nei Paesi occidentali
industrializzati ha cominciato ad affermarsi un concetto di salute come bene
economico collettivo che, in quanto tale, deve essere determinato attraverso
indicatori che misurino il grado di salute di un individuo o di una
collettività. Sono tre i tipi di sistema sanitario attuati dai Paesi
occidentali: il primo consiste in un servizio sanitario nazionale finanziato
dallo Stato, che provvede all'erogazione diretta di prestazioni sanitarie
all'intera popolazione da parte di strutture prevalentemente pubbliche; tale
sistema, adottato nel 1948 dalla Gran Bretagna, ha ispirato anche il sistema
sanitario italiano; il secondo, nato nella Germania di Bismarck, è un
sistema misto, dove ogni cittadino è tenuto a versare un contributo
variabile in relazione alle prestazioni che intende ricevere; l'assistenza
sanitaria è gestita da diverse casse mutue attraverso l'erogazione
diretta o il rimborso delle spese sostenute; il terzo sistema, tipico degli
Stati Uniti, è fondato sulle assicurazioni private e commisura l'accesso
all'assistenza ai mezzi economici individuali, pur prevedendo correttivi per le
categorie più deboli. Tuttavia nessuno dei tre sistemi ha risolto il
problema della crescita della spesa sanitaria.